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Conte, sfida tesa Inter-Juventus: a San Siro si affrontano le prime della classe

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Il derby d’Italia non sara’ mai una partita come le altre, per il calcio italiano e soprattutto non lo e’ per Antonio Conte che a San Siro, sold out e con record d’incasso, affronta il suo passato. Anni in bianconero in campo prima e sulla panchina poi, anni di vittorie e di dedizione massima che gli sono valsi il riconoscimento della stella fuori dallo Stadium. Ed e’ proprio quella stella, o meglio la petizione online di 15 mila bianconeri che ne chiedono la rimozione, ad accendere la conferenza stampa della vigilia. La richiesta via web lo tocca nel profondo. Tanto che la posizione della Juve, che esclude la rimozione della stella, secondo l’allenatore avvalora una richiesta a cui non andava neppure data risposta. ”A me dispiace che Agnelli sia intervenuto. Perche’ intervenendo – dice con tono fermo Conte – ha dato importanza ha una proposta becera, volgare, priva di valori. Ha dato spazio all’ignoranza. Non devo dare spazio a questo argomento”. Poi rivolgendosi ai giornalisti presenti in conferenza aggiunge: ”La colpa e’ vostra date spazio a situazioni becere. Non devo ringraziare niente e nessuno, avrei preferito che nessun avesse dato spazio a questi beceri e stupidi”. Ufficialmente non ci sono dichiarazioni del presidente Agnelli a riguardo. Ma il tema e’ caldo e ci torna prima di lasciare anzitempo la conferenza. ”Un messaggio ai tifosi della Juve? Ho cercato di darlo gia’ dieci giorni fa. Dobbiamo trasmettere valori positivi, e’ uno sport non e’ una guerra. Altrimenti sono il primo a dire ‘basta’. Sono tornato dall’Inghilterra e sono in difficolta’, a volte mi chiedo, chi me lo ha fatto fare? Sono pronto a dire ‘arrivederci’. Non sara’ una grave perdita per il calcio ma il calcio, se e’ questo, non sara’ una grave perdita per me”. Come gia’ accaduto prima del derby, alla vigilia della sfida contro la Juve, tiene banco l’extra campo. Ma a San Siro si affrontano le prime della classe. ”E’ una bellissima sfida che tanti vorranno guardare – dice Conte – ci deve essere voglia, entusiasmo e coraggio. Si affrontano due squadre che sono in testa alla classifica che fino a questo momento hanno fatto meglio delle altre. Stiamo parlando della settima giornata di campionato…”. Non e’ decisiva, dunque. Ma chi ne uscira’ vincente potra’ aumentare la consapevolezza di aver messo un tassello importante nella corsa al titolo. Per l’Inter, e’ l’ennesimo esame di maturita’ dopo tre settimane intense tra campionato e Champions. ”E’ uno step di crescita, siamo appena nati”, spiega Conte che applaude alla programmazione del club bianconero in questi anni: ”Quello di domani e’ un altro test contro una squadra che ha dettato legge negli ultimi 8 anni e ha fatto benissimo in Europa, costruita nel tempo. Grande merito a chi ci ha lavorato e creato una corazzata, vera e propria. Hanno lavorato bene e sono d’esempio”. E su Sarri ha parole distensive dopo le scintille di inizio campionato: ”La Juve ha una fisionomia, noi abbiamo iniziato la rincorsa per colmare gap”. L’Inter ha appena iniziato la sua rivoluzione: Sensi e Barella sorprendono, Lukaku convince ma Conte non scioglie del tutto i dubbi sulla sua presenza in campo: ”Giochera’ se dara’ garanzie. Alla ripresa mi auguro di poter contare su un numero piu’ ampio di giocatori, chi era piu’ in ritardo ha costretto gli altri a fare straordinari”. Un messaggio a Lazaro e forse anche a Vecino e Gagliardini. Intanto contro la Juve giocano i titolarissimi: staccare i bianconeri di cinque punti e’ un’occasione troppo ghiotta e una risposta sul campo a chi chiede di togliere la stella di Conte.

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De Laurentiis attacca Fifa e Uefa: “Mi hanno restituito Rrahmani e Anguissa sfasciati, basta con troppe partite e nazionali obbligatorie”

Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis critica Fifa e Uefa per l’eccessivo numero di partite e per gli infortuni subiti dai giocatori convocati in Nazionale. “Le società devono poter decidere se mandarli o no”.

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Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis (foto Imagoeconomica) torna a puntare il dito contro Fifa e Uefa, denunciando ancora una volta l’eccessivo numero di partite e la gestione delle pause per le Nazionali, che stanno compromettendo le stagioni dei club.

In collegamento video con l’evento Motore Italia – America’s Cup, De Laurentiis ha espresso tutta la sua rabbia per gli infortuni che hanno colpito Amir Rrahmani e Frank Anguissa dopo gli impegni internazionali.

Ho prestato Rrahmani ed è tornato sfasciato, Anguissa è tornato sfasciato. Non si può andare avanti così. Quando ci sono i campionati devo arrivare fino alla fine senza interruzioni. Bisogna avere meno squadre e fare meno partite”.


“Le società devono decidere se mandare i giocatori in Nazionale”

Il patron azzurro ha rilanciato la sua proposta di riforma dei rapporti tra club e federazioni:

I giocatori prendono uno stipendio dalle società e le società devono poter decidere se mandarli o no in Nazionale. Se un calciatore si infortuna durante gli impegni internazionali, deve essere previsto un risarcimento e la riapertura del mercato per sostituirlo”.

Un attacco diretto al sistema internazionale del calcio, che secondo De Laurentiis penalizza i club a vantaggio degli organismi sovranazionali.

Alla Fifa e all’Uefa dei campionati nazionali non interessa nulla”, ha concluso con tono polemico.


Un grido d’allarme che divide il calcio europeo

Le parole di De Laurentiis riaccendono un dibattito mai sopito: quello sull’iperinflazione del calendario calcistico.
Tra Champions, campionati, Nations League e tornei continentali, le squadre sono costrette a giocare quasi senza soste, con il rischio di aumentare infortuni e stress fisico.

Il presidente del Napoli, da anni tra i più critici verso il sistema Fifa-Uefa, chiede una riforma radicale: meno partite, più tutele per i club e maggiore equilibrio tra interessi economici e sportivi.

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Ben Shelton chiude le Finals a testa alta: “Fa male, ma mi spingerà a lavorare di più”

Dopo la sconfitta contro Jannik Sinner alle Atp Finals di Torino, Ben Shelton ammette la delusione per il 0-3 nel girone ma promette di tornare più forte nel 2026. “Fa male, ma mi spingerà a lavorare di più”.

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Si chiude con amarezza l’esperienza di Ben Shelton alle Atp Finals di Torino. Dopo la sconfitta contro Jannik Sinner, lo statunitense ha terminato il torneo con tre ko nel girone, ma senza perdere la lucidità e la fiducia nel suo percorso.

“È difficile concludere la stagione in questo modo, con uno 0-3 alle Finals – ha detto Shelton in conferenza stampa –. Per me è stato comunque un anno fantastico, con tanti aspetti positivi. Il tennis è pieno di alti e bassi: questo mi spingerà a lavorare ancora più duramente nella pausa invernale e mi renderà ancora più entusiasta per la stagione 2026. Fa male, questo è certo.”


“Superato al servizio, ma non è stata una brutta partita”

L’americano ha analizzato con onestà la sfida contro Sinner, riconoscendo la superiorità dell’avversario ma anche alcuni segnali incoraggianti nel suo gioco:

“Sicuramente non è stata la mia migliore prestazione, ma non direi nemmeno che sia stata una brutta partita. Dopo un periodo di assenza, mi ci vuole un po’ per ritrovare il ritmo, e farlo alla fine dell’anno, quando gli altri sono in grande forma, è complicato. Ho giocato bene dalla linea di fondo e a rete, ma sono stato semplicemente superato al servizio: è stato il tema ricorrente di tutte e tre le partite qui.”


L’obiettivo: ripartire con più forza nel 2026

Shelton guarda già avanti: la delusione per Torino è solo uno stimolo in più. A 22 anni, il talento americano resta una delle promesse più brillanti del circuito e promette di tornare più competitivo nella prossima stagione, con l’obiettivo di stabilizzarsi tra i primi dieci al mondo.

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Sinner vola in semifinale: “Felice e grato al pubblico, una partita difficile ma ho tenuto duro”

Jannik Sinner batte Ben Shelton e vola in semifinale alle Atp Finals di Torino. “È stata una partita difficile, ma ho tenuto duro mentalmente. Sono felice e grato al pubblico che mi ha sostenuto”.

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Jannik Sinner chiude da imbattuto la fase a gironi delle Atp Finals di Torino e conquista la semifinale grazie alla vittoria in due set contro lo statunitense Ben Shelton. Al termine del match, l’azzurro ha voluto ringraziare i tifosi che lo hanno sostenuto dal primo all’ultimo punto.

“È stata una partita difficile – ha detto Sinner a bordo campo – ho solo cercato di restare lì mentalmente, soprattutto contro un giocatore di questo tipo. È stata un’ottima partita, il pubblico mi ha aiutato tantissimo e lo voglio ringraziare. Sono felice di essere in semifinale, cercherò di giocare con una buona energia, poi vediamo come va.”

Prima di lasciare il campo, il numero uno azzurro ha salutato i tifosi scrivendo sul vetro della telecamera “A domani”, un messaggio che è già diventato virale tra gli appassionati.


“Non sono una macchina, ma sto facendo le scelte giuste”

In conferenza stampa, Sinner ha poi analizzato la partita con la consueta lucidità, sottolineando l’importanza dei dettagli nei momenti chiave:

“Finora sto facendo le scelte giuste nei momenti giusti. Con Zverev, se non avessi servito così bene, so che avrei perso. Se oggi al tiebreak fossi andato sotto di un minibreak, potevo anche perdere il set. Nel tennis non si sa mai, sono piccoli momenti.”

L’altoatesino ha però ribadito che, pur essendo in un periodo di forma straordinario, non si sente invincibile:

“Una partita prima o poi la perderò, non sono una macchina. Però sono sempre contento di mettermi in gioco. Quando metti sempre pressione all’avversario, stai facendo le cose giuste: qualcosa di positivo esce sempre.”


Ora la semifinale con De Minaur

Domani alle 14:30, Sinner affronterà Alex De Minaur nella semifinale dell’Inalpi Arena. L’Italia del tennis sogna la finale, mentre il giovane campione altoatesino continua a mostrare la sua maturità tecnica e mentale, confermandosi tra i protagonisti assoluti del circuito mondiale.

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