Giuseppe Conte arriva a Salerno, ospite del convegno Unicost, ma prima si ferma al gazebo del Movimento 5 Stelle. Accolto da militanti e attivisti, il leader grillino mantiene il profilo basso e manda un messaggio chiaro al Partito Democratico: «Sulle regionali insistono più variabili». Non fa nomi, ma è evidente che il riferimento è anche al governatore Vincenzo De Luca.
Non pronuncia la parola “Fico”, né annuncia ufficialmente la candidatura del suo ex presidente della Camera. Preferisce distinguere il modello Napoli da quello regionale: «Napoli è guidata da un sindaco di cui ho stima e con cui governiamo. Ma nel caso Campania le variabili sono diverse. È sbagliato parlare di modelli perché ogni contesto ha le sue specificità».
Nessun passo contro De Luca, ma il terzo mandato è un tabù
Conte non affonda il colpo contro De Luca, limitandosi a ribadire il no grillino al terzo mandato: «La nostra posizione non è mai cambiata: due mandati ci sembrano giusti per evitare incrostazioni». Una linea coerente, anche se mantenuta con prudenza, specie nella roccaforte del governatore.
Un altro segnale? Il saluto caloroso che Conte riserva a Piero De Luca, figlio del presidente della Regione, seduto in prima fila durante la rassegna “Capri d’Autore”. Tra i due i rapporti sono più che cordiali, nonostante le tensioni crescenti nel centrosinistra.
Fico in campo con i temi: sanità, trasporti, imprese
A parlare con maggiore decisione è Roberto Fico, attualmente il nome in pole per la candidatura del centrosinistra in Campania. Da Capri lancia il perimetro programmatico: «Le priorità sono la sanità pubblica, i trasporti e un patto strategico tra regione e imprese». Rivendica un’alleanza forte, coesa e progressista, capace di «coinvolgere la società civile» e «vincere in tutte le regioni».
Fico chiude il cerchio indicando chiaramente la direzione: «Vogliamo un’alleanza importante con le forze riformiste e progressiste, fondata sui contenuti e sulla partecipazione».
De Luca all’attacco del suo partito
Dal canto suo, Vincenzo De Luca non ci sta. Da Postiglione, nel salernitano, lancia un durissimo affondo contro il suo stesso partito: «Il Pd è il partito che contiene la maggiore concentrazione di imbecilli. Sono il presidente Pd più votato d’Italia e devo fare i conti con questi imbecilli che parlano da Roma».
L’ira del governatore è indirizzata a chi, nel Nazareno, starebbe pensando a una candidatura alternativa, magari proprio grillina, e addirittura al sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. De Luca grida al tradimento: «C’è a Roma chi sta lavorando per dare un candidato a te ed uno a me. Noi combatteremo contro questo. Non vi annoierete».