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Conte: con la Fiorentina la prima di 11 finali, ora servono i 3 punti

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L’obiettivo scudetto che resta a un passo ma che necessita del ritorno alla vittoria, già domani contro la Fiorentina, per interrompere un ciclo negativo, fatto di quattro pareggi e una sconfitta. E’ con queste premesse che il Napoli si appresta a ricevere la Fiorentina domani al Maradona. Ed è questo ciò che chiede Antonio Conte, soddisfatto dopo il match di grande intensità pareggiato una settimana fa con l’Inter, ma che ora vuole tornare a vincere dopo 43 giorni di digiuno. “Se vogliamo possiamo. Oggi – il mantra del tecnico azzurro – non è cambiato niente, abbiamo continuato ad allenarci al massimo con la stessa voglia. Bisogna però fare i fatti, ci aspettano undici battaglie, undici finali”.

La prima di undici finali è quella contro i viola che è in piena lotta per una posizione buona per continuare a gareggiare nelle competizioni europee anche il prossimo anno. “Siamo pronti – spiega Conte – a dare tutto contro una Fiorentina forte, che ha fatto un ottimo mercato a gennaio. Poco tempo fa ha battuto 3-0 l’Inter e ci darà filo da torcere. Noi dobbiamo essere preparati e pronti sapendo che non ci saranno passeggiate di salute cercando di valorizzare cosa abbiamo come rosa e scelte”.

Quanto alla formazione si va verso la conferma del 3-5-2 già visto contro l’Inter con Raspadori al fianco di Lukaku e Gilmour a centrocampo. Il dubbio della vigilia è legato all’impiego di McTominay: “Nel Napoli – ha detto Conte – non c’è posto fisso, chi merita gioca nelle prossime undici finali, non ci sono crediti. McTominay ha avuto un sovraccarico e ha trascorso due giornate allenandosi di meno rispetto ai compagni. Ora avremo 24 ore prima della partita e cercheremo la soluzione migliore parlando anche con lui. Gilmour ha fatto una grandissima partita contro l’Inter e gioca chi merita, quindi giocherà contro la Fiorentina. Chi starà fuori cercherà poi di farmi cambiare idea”.

La voglia del Napoli di entusiasmare di nuovo un Maradona che si annuncia esaurito con 53.000 spettatori, riparte dalla nuova consapevolezza assunta nel match con i nerazzurri: “Il Napoli – spiega Conte – ha tante conoscenze, sappiamo fare di necessità virtù. Oggi siamo una squadra che ha portato in campo tante conoscenze tattiche diverse che ci permettono di sopperire davanti alle difficoltà. L’ambizione deve essere figlia del lavoro, aver fatto un’ottima partita con l’Inter, squadra di riferimento e da battere, ci ha fatto piacere, ma la settimana prima c’è stato il ko col Como.

Non è che puoi alzare o abbassare l’entusiasmo in base alle partite, devi essere sempre molto regolare, i campionati li vince chi è regolare, concentrato, in tutte le cose”. L’attesa di rivedere il Napoli della scorsa settimana è tanta così come quella per Lukaku, a secco dall’ultimo successo riportato lo scorso 25 gennaio contro la Juventus. E’ ai suoi gol che il Napoli si appella per continuare a coltivare il sogno scudetto.

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Juan «Lobito» Fernández: «Sono rinato. E ora racconto la mia storia per chi non vede via d’uscita»

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«Un rinato, decisamente». Juan Manuel “Lobito” Fernández, 34 anni, playmaker argentino della Reyer Venezia, non ha dubbi quando si guarda oggi allo specchio. Il basket, la famiglia, la voglia di vivere: tutto è tornato al suo posto. Ma non è stato sempre così. Nel gennaio 2022, in piena carriera e con una vita apparentemente perfetta, il buio della depressione ha preso il sopravvento. E l’unica scelta possibile è stata fermarsi.

Oggi, dopo due anni lontano dai campi e da sé stesso, Lobito è tornato a giocare. Ma soprattutto è tornato a vivere, e gira l’Italia per raccontare la sua storia, nella speranza di offrire una spinta a chi oggi, come lui allora, si sente perso.

«Fu mia moglie a salvami»

«Avevo tutto: una carriera stabile a Trieste, una famiglia meravigliosa, due figli piccoli, una città che mi voleva bene. Ma dentro di me c’era solo confusione e senso di colpa», racconta Fernández in un’intervista al Corriere della Sera. «Quando ho pensato che un infortunio sarebbe stata una liberazione, ho capito che dovevo fermarmi. Fu mia moglie a prendere le decisioni per me. Senza di lei, non ce l’avrei fatta».

Il trasferimento, la terapia, la lenta rinascita

Dopo l’addio alla pallacanestro, Juan si trasferisce in Florida, dalla famiglia della moglie. «Volevo tagliare col basket, iniziai a lavorare in un’agenzia viaggi. Ma capii presto che cambiare ambiente non basta se non affronti quello che hai dentro». Inizia così un percorso con psicologa e mental coach, ma anche di studio, per aiutare un giorno chi vive lo stesso dolore.

Il ritorno in campo e la voce che ispira

Un anno dopo, si riavvicina lentamente al parquet. Prima come viceallenatore, poi, riscoprendo le emozioni del gioco, come giocatore. Fino al ritorno in Serie A, con la maglia della Reyer Venezia. «La mia strategia? Non guardare troppo avanti. Ascoltarmi, cambiare quando serviva. E accettare il dolore come parte del percorso».

Quando ha deciso di raccontare la sua storia, con una video intervista al blog La Giornata Tipo, l’impatto è stato travolgente: «Non mi aspettavo tanto sostegno. Ricevo centinaia di messaggi da chi si sente meno solo. Oggi, ovunque vado, cerco di rompere il tabù della salute mentale nello sport».

Una testimonianza che scuote e ispira

Padre, marito, atleta e oggi anche testimone di resilienza, Fernández trova il tempo di parlare nei convegni e alle televisioni, per portare un messaggio chiaro: «Guarire si può. Ma non bisogna aver paura di chiedere aiuto. Né di raccontarsi».

Il lascito del buio

«Certo, nei momenti difficili torno a pensare: “Non di nuovo”. Ma oggi ho strumenti, consapevolezza. E quando sono tornato in palestra per la prima volta, ho sentito che le emozioni negative erano sparite. Lì è iniziata la vera rinascita».

E oggi, a chi lotta nel silenzio, Juan “Lobito” Fernández tende la mano: «Non siete soli. Non è debolezza, è umano. E si può tornare a sorridere».

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Fiorello indagato per diffamazione contro la Regione Liguria

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Rosario Fiorello, noto showman e conduttore del programma ‘VivaRai2!’, è indagato per diffamazione dalla Procura di Imperia in seguito a una querela presentata dal vicepresidente della Regione Liguria Alessandro Piana in merito a una puntata del programma che faceva riferimento ai “festini con escort e cocaina” dai quali Piana è risultato estraneo. Il fascicolo è stato aperto dal procuratore capo di Imperia Alberto Lari.

Piana ha denunciato la puntata del programma di Fiorello in cui definiva “la Liguria un rave” con “il vice di Toti finito in un’inchiesta con escort e cocaina, Toti è stato arrestato e quindi adesso ne serve un altro, il vice, ma questa non è una Regione, questa è un rave, d’ora in poi chi vuole andare in Liguria dev’essere maggiorenne, non puoi andare così”, percependo tali affermazioni come lesive della sua reputazione.

L’indagine sui festini a base di escort e cocaina era iniziata nel 2021 a Genova con la scoperta di un giro di prostituzione in un appartamento; al termine dell’operazione la squadra mobile di Genova aveva arrestato due imprenditori e una escort aveva indicato Piana tra i partecipanti, ma si trattava di un errore. Il vicepresidente della Regione Liguria non è mai stato indagato nella vicenda ed è risultato estraneo ai fatti.

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Calcio, Napoli: risentimento muscolare per Neres, salterà Monza

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Brutte notizie per Antonio Conte e per i tifosi del Napoli alla vigilia del match di campionato del team partenopeo, in trasferta, contro il Monza. “Al termine dell’allenamento di oggi David Neres ha accusato un risentimento muscolare. Le sue condizioni saranno valutate prossimamente”: questo è quanto si legge nella nota pubblicata da poco sul sito ufficiale del club azzurro.

L’infortunio di Neres cambia i programmi del tecnico del Napoli, Antonio Conte, per la sfida di domani in casa del Monza. Il modulo sarà sempre il 4-3-3 e al posto dell’attaccante brasiliano con Lukaku e Politano ci sarà Raspadori.

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