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Conte aggredito da un no vax, colpito al volto in piazza

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Colpito al volto da un uomo che si era finto suo simpatizzante. Il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte era appena arrivato a Massa per un comizio in vista delle elezioni amministrative. Ad attenderlo per i saluti, in piazza Garibaldi, il consueto gruppo di supporter. Tra questi l’uomo che, dopo aver avvicinato il leader, lo ha aggredito con uno schiaffo in faccia. L’autore del gesto violento è Giulio Milani, 52 anni, editore, no vax e candidato alle prossime comunali per ‘Massa insorge. Marco Lenzoni sindaco’. L’aggressore, dopo essere stato allontanato dallo staff di Conte e dal vicepresidente M5s Riccardo Ricciardi, avrebbe cominciato a inveire contro le misure adottate dal presidente pentastellato durante l’emergenza sanitaria. É stato poi portato via dalle forze dell’ordine e accompagnato in questura. Il leader M5s, prima di salire sul palco per il comizio, ha commentato così l’accaduto. “Quando ci si assume una responsabilità di governo – ha detto – si prendono decisioni difficili, come accaduto durante la pandemia. Non si può accontentare tutti nonostante si lavori al bene di tutti”. Nel primo commento a caldo, Conte ha rivendicato le scelte del suo governo.

“Il signore che mi ha aggredito, che è un no vax convinto, ha dimostrato con il suo gesto violento che questo tipo di derive sono fatte da persone irresponsabili. Se avessimo seguito le loro indicazioni probabilmente oggi saremmo una comunità completamente distrutta”. Il leader ha scelto di proseguire gli eventi elettorali in programma. E nel suo tour in Toscana, gli è giunta la solidarietà unanime di tutto il mondo politico. A cominciare dalla presidente del Consiglio. “Esprimo solidarietà al presidente del M5s, Giuseppe Conte. Ogni forma di violenza – ha dichiarato la premier Giorgia Meloni – va condannata senza esitazione. Il dissenso deve essere civile e rispettoso delle persone e dei gruppi politici”. Immediati i messaggi di vicinanza da parte dei leader di tutti i partiti politici e di numerosi ministri.

“Usando la violenza non si affermano le proprie ragioni ma solo la propria vigliaccheria”, ha detto Elly Schlein. “La violenza non può essere tollerata”, ha dichiarato Matteo Salvini. Solidarietà espressa, tra gli altri, da Antonio Tajani di Forza Italia, da Carlo Calenda di Azione, da Maurizio Lupi di Noi con l’Italia e da Raffaella Paita di Italia Viva. Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana ha ricordato che proprio oggi l’Oms ha stabilito la fine dell’emergenza pandemica. “Ma purtroppo l’emergenza imbecilli evidentemente no”, ha aggiunto.

Che il Covid non sia acqua passata, l’ha ricordato lo stesso Conte. “Sono dispiaciuto per ciò che è accaduto – ha detto – ma, soprattutto, quale stato d’animo può avere uno che da una parte ha subito un’aggressione e dall’altra tra una settimana deve spiegare ai giudici che quelle misure restrittive erano sufficienti?”. Il leader M5s non ha rinunciato a sottolineare che mercoledì prossimo sarà sentito dal Tribunale dei ministri, insieme all’ex ministro della salute Roberto Speranza, in merito all’inchiesta sulla prima fase della gestione pandemica. Quella di Bergamo è l’inchiesta più corposa, ma non l’unica. Tra le primissime, quella aperta dalla procura di Roma sull’acquisto di milioni di mascherine irregolari.

Tra gli indagati, anche l’ex commissario Domenico Arcuri. A maggio 2022, invece, a finire nel registro degli indagati fu il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, per la donazione di 75 mila camici. Poi prosciolto dall’accusa di frode in pubbliche forniture. L’ex ministro Speranza è anche indagato in un’altra tranche dell’inchiesta di Bergamo insieme con Giulia Grillo e Beatrice Lorenzin per non aver istituito il Comitato nazionale per la pandemia. Per l’aggressore di Giuseppe Conte, da quanto si apprende, dovrebbe scattare una denuncia per le ipotesi di percosse e per l’articolo 342 del codice penale, oltraggio a un corpo politico, amministrativo o giudiziario. Milani, dopo aver lasciato la questura, ha raggiunto il comitato della sua lista civica e ha annunciato una conferenza stampa per parlare di “quanto e come è successo”.

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Esteri

Mosca, 2 morti per attacco ucraino con droni a Belgorod

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E’ di due morti il bilancio di un attacco ucraino con droni nella regione russa di Belgorod. Lo annuncia il governatore Vyacheslav Gladkov. – “In seguito al rilascio di due ordigni esplosivi, un edificio residenziale privato ha preso fuoco – ha scritto su Telegram il governatore Vyacheslav Gladkov -. Due civili sono morti, una donna che si stava riprendendo da una frattura al femore e un uomo che si prendeva cura di lei”.

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Cronache

Maxi incidente fra autotreni sulla A1, traffico bloccato, code fino a 18 km

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Uno scontro fra autotreni ha diviso l’Italia a metà per ore, con file di auto fino a venti chilometri. L’incidente sulla A1 Milano-Napoli, nel tratto compreso tra San Vittore e Caianello verso Napoli, all’altezza del km 691: quattro i mezzi pesanti coinvolti. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco, i soccorsi sanitari e meccanici, le pattuglie della Polizia Stradale ed il personale della Direzione 6° Tronco di Cassino di Autostrade per l’Italia. Agli utenti in viaggio verso Napoli, è stato consigliato di uscire a Cassino e rientrare a Caianello dopo aver percorso la viabilità ordinaria: adesso l’incidente è stato risolto ma per chi sta tornando verso Napoli ci sono ancora più di 10 km di coda.

 

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Economia

Allarme Upb sul Superbonus, Parlamento studia deroghe

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La “generosità” dell’agevolazione, le ripetute proroghe, un sistema di controlli che ha favorito la “diffusione di comportamenti opportunistici e fraudolenti”, la concessione di deroghe. Nasce anche da qui il ‘vulnus’ con cui il Superbonus si è trasformato in una zavorra per i conti pubblici, lasciando “una pesante eredità sul futuro”. L’Ufficio parlamentare di Bilancio lancia l’allarme e invita a far tesoro di questa esperienza per ridisegnare le future agevolazioni. Il Parlamento intanto prepara nuove modifiche all’ultima stretta impressa dal governo, comprese nuove deroghe per altre aree colpite dal terremoto o il coinvolgimento dei Comuni nei controlli. E sul Superbonus si accende un faro anche oltreoceano, con il Fondo Monetario Internazionale che sprona l’Italia a ridurre il debito. La crescita, stimata allo 0,7% nel 2024 e 2025, è destinata a ridursi al lumicino nel 2026 (rivista al ribasso allo 0,2%) con il Superbonus e il Pnrr in via di esaurimento, avverte il Fondo.

Ma intervenire si può, ed è dal debito che bisogna partire: per ridurlo, bisogna partire dagli sgravi fiscali, “molti dei quali inefficienti” come il superbonus, suggerisce il Fmi, ed eliminare quelle “scappatoie” dal fisco e “numerosi programmi di sostegno anti-inflazione”. Il Superbonus, insieme al bonus facciate e, in misura minore, gli incentivi alle imprese Transizione 4.0 “hanno inciso marcatamente sui conti pubblici degli ultimi anni”, evidenzia l’Autorità dei conti pubblici in una memoria alla commissione Finanze del Senato che sta esaminando l’ultimo decreto sull’agevolazione. Superbonus e bonus facciate, in particolare, hanno avuto un impatto “rilevante e crescente” nel tempo: l’asticella del periodo 2020-23, secondo gli ultimi dati, è salita a circa 170 miliardi. Con un gap tra i risultati e le attese “macroscopica” nel caso del Superbonus, e che “non ha precedenti”, osserva l’Upb, che indica vari elementi che hanno contribuito a far lievitare la spesa: la generosità dello sconto e le modalità di fruizione, l’ampliamento degli obiettivi, proroghe e deroghe.

A farne le spese è il debito. Quanto rilevato in termini di competenza economica nel quadriennio 2020-23 inciderà soprattutto sul 2024-26, evidenzia l’Upb, che quantifica questa “pesante eredità”: un impatto in media annua pari allo 0,5% del Pil nel triennio 2021-23, che salirà a circa l’1,8% in quello successivo. Un’esperienza, quella del Superbonus, da cui “occorre trarre insegnamento per il disegno di future agevolazioni”, osserva l’Upb, che indica la rotta: selettività e stop agli automatismi. In prospettiva, dunque, la soluzione suggerita è “un trasferimento monetario” (un contributo diretto alla spesa), modulato in base alle condizioni economiche delle famiglie e alla classe energetica dell’edificio, sottoposto ad autorizzazioni preventive e soggetto a un limite di spesa, o con prestiti agevolati. E in vista delle prossime misure di sostegno per le case green, a mettere in guardia è anche la Banca d’Italia: le “criticità” emerse con il Superbonus sembrano “sconsigliare la riproposizione in futuro della cedibilità dei crediti”, se non in “forma limitata” e “circoscritta ad alcune categorie”.

Dopo l’ultima stretta sul Superbonus intanto, si studiano nuove deroghe. A proporle, per altre aree colpite dal sisma diverse da quelle per cui già si è fatta eccezione (a partire dall’Emilia Romagna) o dalle alluvioni e per il Terzo settore, sono sia la maggioranza che l’opposizione con diversi emendamenti al decreto Superbonus. Il termine per presentare le proposte di modifica è mercoledì 24 aprile, ma sul tavolo del relatore, Giorgio Salvitti, gli emendamenti cominciano ad arrivare. Si studia anche la possibilità di coinvolgere, su base volontaria, i Comuni nei controlli ai cantieri del Superbonus, garantendo loro un ritorno economico pari al 30% dell’eventuale recupero. Nulla sarebbe invece ancora arrivato sulla possibilità di allungare da 4 a 10 anni i tempi di utilizzo dei crediti del Superbonus. Ipotesi su cui però si è già detto favorevole il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. E che, secondo i calcoli dell’Upb, consentirebbe al debito di restare abbondantemente sotto quota 140%.

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