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Economia

Con il Reddito di cittadinanza 1,2 milioni di famiglie, in 8 mesi spesi 5,3 miliardi

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Quasi 1,2 milioni di famiglie per 2,5 milioni di persone coinvolte: ad agosto i nuclei che hanno ricevuto il Reddito o la pensione di cittadinanza sono stati 1,18 milioni in quasi due casi su tre residenti nel Sud e nelle Isole. La misura simbolo del Governo gialloverde sulla quale si e’ combattuta parte della campagna elettorale e’ costata nei primi otto mesi del 2022 5,37 miliardi ma se il trend si confermasse per il resto dell’anno dovrebbe portare l’asticella intorno agli 8 miliardi complessivi. Sulla misura c’e’ stato un ampio dibattito sia sulla parte delle politiche attive del lavoro nelle quali coinvolgere i beneficiari (in buona parte pero’ non attivabili o difficilmente inseribili nel mercato del lavoro) sia sulle regole di accesso che di fatto hanno favorito le famiglie di un solo componente a scapito di quelle piu’ numerose. Ad agosto secondo l’Osservatorio Inps sul Reddito le famiglie di “single” con il beneficio erano il 46,81% del totale (553mila su 1 milione 180mila) in lieve ma costante aumento negli ultimi mesi (a marzo era al 43,64% con 503mila beneficiari single). La misura di contrasto alla poverta’ integra il reddito fino a 6mila euro l’anno (aumenta fino a 9.360 euro se si e’ in affitto) ma con una scala di equivalenza per cui il primo componente vale 1, gli altri maggiorenni 0,4 e i minorenni 0,2. In pratica le famiglie beneficiarie con due componenti sono meno della meta’ di quelle con uno (239.764, il 20,28% del totale) mentre quelle con almeno 5 componenti che percepiscono il sussidio sono 74.998 (il 6,34%). Nella media complessiva l’assegno e’ di 549,54 euro ma se per i single e’ di 453 euro in media, per le famiglie con cinque componenti sfiora i 734 euro al mese. La media cambia anche a seconda del territorio con 479 euro in media per famiglia al Nord, 511 al Centro e 581 al Sud e nelle Isole. La misura contro la poverta’ si concentra al Sud e nelle Isole con 759.720 famiglie (il 64,2% del totale) e 1.723.080 persone coinvolte nel complesso. La spesa nel Mezzogiorno ad agosto e’ stata di 441,5 milioni a fronte dei 649,7 complessivi (il 68% del totale). Nella sola provincia di Napoli si concentrano 163.912 famiglie con il sussidio per 420.210 persone coinvolte superando largamente la somma di Lombardia (84.981) e Piemonte (59.941). La sola Campania con 258.782 famiglie con l’assegno e 633.900 persone coinvolte supera l’intero Nord (242.572 nuclei con 449.247 persone). Hanno il sussidio – sottolinea l’Inps – 2,2 milioni di cittadini italiani, 221mila cittadini extra comunitari con permesso di soggiorno UE e 88mila cittadini europei. Per i nuclei con presenza di minori (quasi 368mila, con 1,32 milioni di persone coinvolte), l’importo medio mensile e’ di 679 euro, e va da un minimo di 590 euro per i nuclei composti da due persone a un massimo di 739 euro per quelli composti da cinque persone.

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Economia

Aci, 4 automobili su 10 in Italia hanno oltre 15 anni

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Quattro automobili su dieci sulle strade italiane hanno più di 15 anni. Più insicure e inquinanti, rendono il parco macchine nazionale il più vecchio d’Europa e ancora quasi immune alla penetrazione delle auto elettriche. Seppure in crescita, queste ne rappresentano solo lo 0,4% alla fine dello scorso anno. L’Aci-Automobile club d’Italia e Fondazione Caracciolo descrivono le elettriche come “per troppi ancora un lusso” e avanzano una proposta per accelerare il ricambio generazionale delle macchine con il ‘noleggio sociale a lungo termine’, nella Conferenza del traffico e della circolazione. Il modello è quello del leasing sociale introdotto in Francia, che vedrà a gennaio la consegna delle prime auto ecologiche a famiglie in difficoltà economica.

Sul tema è in corso un confronto tra l’Aci e i ministeri dei Trasporti, delle Imprese e dell’Ambiente che si sarebbero mostrati interessati. Secondo il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini “il principio è sacrosanto, vediamo come metterlo a terra senza esporci a controindicazioni”. Il suo timore è che possa rivelarsi “una sorta di auto di cittadinanza”, visto l’abuso di certi strumenti in passato, ma invita ad approfondire. Nello specifico l’idea dell’Aci è che lo Stato acquisti tra le 3 e le 5 mila auto ecologiche tra modelli di bassa gamma – termici, ibridi o elettrici – e le noleggi per cinque anni ai cittadini che non riescono a sostituire le loro vecchie auto con gli incentivi più classici.

La rata, calcolata in base all’Isee, all’anzianità dell’auto da rottamare e del modello noleggiato, andrebbe da 75 a 125 euro al mese. I primi fondi individuati da utilizzare sono quelli rimasti dalle ultime campagne di incentivazione, a partire dai 100 milioni per le auto elettriche per i quali non ci sono state richieste. “L’auto di domani deve essere sicura, sostenibile e accessibile”, ha affermato il presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani, ricordando che sono 11 milioni e 500 mila le auto euro zero, uno, due e tre e che per almeno un trentennio la percentuale di veicoli termici datati sulle strade resterà significativa. Ne deriva un problema per le emissioni, e anche per la sicurezza.

Le nuove tecnologie avrebbero potuto evitare, negli ultimi 10 anni, il 28% degli scontri frontali, il 21% di quelli laterali e l’11% degli incidenti con i pedoni, secondo l’Aci. Sul tema incide anche la crisi demografica – come ha segnato Rapporto sulla mobilità degli italiani a cura di Isfort – con una popolazione sempre più anziana che si muove di meno e, per farlo, non rinuncia alla sua vecchia auto, per quanto inquinante e poco sicura. L’Automobile club invita ad accelerare nell’adeguare la normativa e le infrastrutture ai veicoli con sistemi avanzati di assistenza alla giuda e a quelli a guida autonoma e a formare gli automobilisti di domani a partire dai programmi di esame per le patente di guida. Un altro appello è quello a non sottovalutare il contributo significativo alla decarbonizzazione che può venire dai biocarburanti avanzati.

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Roma fuori con 17 voti, Expo a Riad

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Roma è fuori da Expo con appena 17 voti. Riad è la candidata che ha vinto con 119 voti. Busan ha ottenuto 29 voti. – Festa saudita a Issy-les-Moulineaux, dove la vittoria di Riad nella gara per aggiudicarsi l’Expo 2030 è andata molto oltre le previsioni. Fra gli arabi è festa grande, tra canti tradizionali, baci e abbracci nel Palais des Congrès dopo la decisione dei delegati del Bie, che hanno votato in 165 su 182.

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Economia

Expo 2030, oggi a Parigi si decide fra Roma, Busan e Riad. Testimonial Bebe Vio, Impacciatore e Trudy Styler

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Oggi a Parigi verrà deciso quale città del mondo ospiterà l’Expo 2030: con Roma in Italia le altre candidate sono Busan in Sudcorea e Riad in Arabia Saudita, adesso è caccia agli utlimi voti. Inutile dire che la ricca Arabia Saudita ha fatto già campagna acquisti, soprattutto nei paesi africani. Per l’Italia ha dichiarato già il voto Israele ed altre nazioni. Per l’arringa finale saranno tre donne a chiedere il voto per l’Italia: Bebe Vio, due volte oro nel fioretto paralimpico,  Sabrina Impacciatore reduce dal successo al livello globale per la serie tv The White Lotus, e Trudy Styler attrice, ambasciatrice Unicef ed attivista per i diritti umani, e in video il marito Sting, loro due apriranno il racconto della loro esperienza di vita in Italia. E Gualtieri annuncia sorprese nella presentazione parigina.

La candidatura dell’Italia per l’organizzazione dell’Esposizione Universale 2030 a Roma dal primo maggio al 31 ottobre 2030 è incentrata sul tema “Persone e Territori: Rigenerazione, Inclusione e Innovazione”. Per Expo 2030 Roma gli organizzatori stimano la partecipazione di circa 150 nazioni diverse e circa  a 23,6 milioni di visitatori (quasi metà dei quali stranieri).  Numeri che porteranno a più di 30 milioni di presenze che equivale dal punto di vista economico, secondo il comitato organizzatore,  50 miliardi e il 3% del Pil.

Nei mesi scorsi avevano presentato la loro candidatura, poi ritirata, anche Mosca e Odessa, in Ucraina.

 

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