Con una corsa contro il tempo per recuperare la lunga stasi dovuta alla pandemia di Covid-19, ripartono le vaccinazioni, prima di tutto quelle capaci di evitare tante morti, per l’esattezza 3,8 milioni in tutto il mondo. ‘The Big Catch-Up’, il grande recupero, è lo slogan scelto quest’anno dall’Organizzazione Mondiale della sanità per la Settimana mondiale delle vaccinazioni, in programma dal 24 al 30 aprile. Per i Paesi a basso reddito come per quelli industrializzati, è necessario “rimettersi in carreggiata”, dice l’Oms, recuperando milioni di bambini nel mondo che hanno mancato le vaccinazioni durante la pandemia. Per tutti, l’obiettivo è tornare a livelli di copertura simili a quelli del 2019. Soltanto per la tubercolosi, il sito Our world in data indica (su dati del 2019) che il vaccino potrebbe evitare 1,18 milioni di morti.
Le altre morti evitabili grazie ai vaccini sono quelle per meningite (236.222), pertosse (116.510), morbillo (83.392), tetano (34.684) ed epatite B (32.484), seguono a distanza difterite (4.368) e febbre gialla (4.283). Le malattie contro le quali esistono i vaccini sono complessivamente 26, comprese encefalite giapponese, malattia da pneumococco, varicella e le infezioni da Papilloma virus, epatite A e rotavirus. Per i bambini, i veri salvavita sono il vaccino trivalente contro diferite, tetano e pertosse e quello contro morbillo, parotite e rosolia. Sono eloquenti anche le percentuali di vaccinati nei Paesi ad alto reddito (90%) e in quelli più poveri (50%). Nei secondi, infatti, vaccinare diffusamente la popolazione è difficile, e non solo perché manca un’organizzazione sanitaria dedicata alle campagne vaccinali, ma perché in molti casi non esistono strutture di stoccaggio in cui conservare i vaccini alle temperature ottimali. E’ il caso della Nigeria: sebbene le vaccinazioni siano obbligatorie, sono impedite da ostacoli logistici, politici, religiosi e culturali che vanno dall’impossibilità di mantenere la catena del freddo alla corruzione.
Per questo motivo, osserva l’Oms, le malattie contro le quali esistono i vaccini continuano a provocare 1,5 milioni di morti ogni anno e 19,5 milioni di bambini nel mondo sono ancora a rischio di essere colpiti dalle malattie prevenibili con i vaccini. La pandemia ha portato un rallentamento nelle vaccinazioni anche nei Paesi più ricchi. Dal 2021 in Italia si sta osservando un recupero delle vaccinazioni raccomandate nei primi anni di età, “dopo che nel 2020, a causa della pandemia, molti genitori avevano rinviato le vaccinazioni dei loro bambini”, osserva la Società Italiana di pediatria. “Sebbene le coperture per i vaccini contro poliomielite e morbillo, a 24 mesi, non raggiungano ancora l’obiettivo del 95%”, aggiungono i pediatri. Ben al di sotto degli obiettivi restano, invece, le coperture vaccinali generali per gli adolescenti: “i richiami previsti a 16 anni per polio e Dtpa (difterite- tetano-pertosse) si attestano intorno al 63% contro l’obiettivo target del 95%, così come la copertura del vaccino anti-meningococco coniugato per i ceppi acwy non arriva al 59% nella coorte dei sedicenni”, rileva la Sip. Ancora più basse sono le vaccinazioni contro il Papilloma virus, con il 32% delle undicenni vaccinate con il ciclo completo e una quota ancora più bassa, pari al 26%, tra i coetanei maschi.