Un successo planetario, un brano iconico e una carriera straordinaria. Peppino di Capri (foto Imagoeconomica in evidenza) racconta la sua storia e i segreti di “Champagne” in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.
“Champagne” e il colpo di fulmine tardivo
Quando Peppino di Capri compose “Champagne”, non pensava di interpretarla lui stesso.
“All’inizio non la volevo nemmeno. Pensavo di darla a Modugno o Aznavour.”
Poi, però, qualcosa scattò:
“Una mattina mi svegliai, riascoltai il mio provino e mi chiesi: ‘Ma perché devo regalarla a loro? Me la canto io’.”
Una decisione che ha cambiato la sua vita e gli ha regalato un successo immortale. Tuttavia, il debutto della canzone non fu un trionfo immediato:
“A Canzonissima del 1973 arrivai quinto su nove, vinse la Cinquetti. Ci restai male. Mi diedi sei mesi per vedere se avrebbe avuto successo. Se non fosse andata, avrei smesso di cantare.”
Il resto è storia: migliaia di concerti, 5 milioni di euro solo di diritti d’autore e un brano diventato il simbolo dei brindisi in tutto il mondo.
Dai pescatori in Argentina ai matrimoni di lusso
La popolarità di “Champagne” ha superato ogni confine.
“Il posto più strano dove l’ho cantata? Su una spiaggia in Argentina. Dei pescatori riparavano le reti canticchiando la mia canzone. Mi sono unito a loro e abbiamo finito per fare foto insieme.”
E poi ci fu lo Scià di Persia:
“Suonammo solo per lui e Farah Diba, dietro un paravento. Pensavamo che alla fine ci avrebbe regalato un tappeto persiano, invece i miei musicisti ricevettero solo una foto dello Scià e della regina con una cornice di plastica. Io almeno l’avevo di legno.”
Tra gli aneddoti più curiosi, anche un ricco libanese che pagò l’intero cachet dell’orchestra per un’unica esecuzione di “Champagne” al compleanno della figlia.
I Beatles e lo sketch di Troisi
Peppino di Capri ha calcato palcoscenici con artisti leggendari. Nel 1965 aprì il concerto dei Beatles:
“Bravi, ma scostanti. Se la tiravano un po’.”
E poi ci fu Massimo Troisi, che lo rese protagonista di uno sketch comico:
“Inventò un Bossi leghista che teneva la mia collezione di dischi nascosta tra le bottiglie di liquore. Sapere che scelse proprio me per quella gag fu una gioia.”
L’incontro con Sophia Loren e il duetto con Berlusconi
A una festa romana delle sorelle Fendi, Peppino si esibì al piano. A fine serata, Sophia Loren si avvicinò:
“Mi prese sottobraccio e disse: ‘Guagliò, vien’ a ccà, parlamme nu poco in napoletano’.”
Anche Silvio Berlusconi fu un suo estimatore:
“Al matrimonio del figlio di un politico campano mi si avvicinò e mi chiese: ‘Lei conosce le mie canzoni?’. Poi mi rubò il microfono e si mise a cantare tutto il mio repertorio.”
Il Festival di Sanremo e l’aneddoto con Enrico Ruggeri
Peppino di Capri ha partecipato a 15 edizioni di Sanremo. Nel 1976 vinse con Non lo faccio più, un brano che neanche lui considerava tra i suoi migliori:
“Avevo già l’impermeabile addosso quando mi gridarono: ‘Peppino, hai vinto!’.”
Nel 1980, dietro le quinte del Festival, Enrico Ruggeri lo definì “il nonnetto della musica”.
“Mia moglie Giuliana si offese, avrebbe voluto reagire. Io le dissi di lasciar perdere: ‘Diventeranno vecchi anche loro’.”
Il rapporto con l’amore e la fedeltà
Peppino ha amato tanto, ma ha sempre avuto una visione chiara sull’amore:
“Se ami davvero, rinunci alla scappatella. I traditori non mi piacciono. In Champagne lui si innamora sul serio, è lei a tradire il fidanzato e poi torna da lui.”
Il film sulla sua vita
Il 24 marzo andrà in onda su Rai Uno Champagne, il film che racconta la sua vita.
“L’ho trovato molto emozionante. La voce nelle canzoni sembra proprio la mia, incredibile.”
Dai concerti internazionali ai duetti con i grandi della musica e della politica, Peppino di Capri ha attraversato le generazioni con la sua inconfondibile voce e le sue melodie senza tempo. E a chi gli chiede se beve champagne, risponde:
“Fa male alla voce. Mi bagno appena le labbra.”