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Cronache

Commercialista cancellato dall’albo dei consulenti del Tribunale di Napoli senza motivo: chiedo i danni al mio ordine professionale

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La storia è semplice e tragica. È un condensato della sgangherata burocrazia italiana. Un noto commercialista napoletano, per ragioni di privacy omettiamo il nome ma possiamo dirvi che ha un curriculum invidiabile, in occasione dei controlli triennali tra Tribunale ed ordine professionale di appartenenza, ha scoperto che ( forse insieme a numerosi colleghi), dal 2019  è stato  cancellato dall’albo dei Ctu (consulenti tecnici di ufficio) dei tribunali. La questione é sería e forse é il caso che chi è Ctu verifichi se é stato cancellato o meno. Ovviamente per un errore.
In ogni caso il commercialista di chi ci occupiamo in questo articolo, pur continuando però fino ad oggi  a lavorare come ausiliare dei giudici in procedimenti complessi e delicati svolgendo funzioni e attività giudiziarie. Per caso scopre  di non avere più la qualifica di Ctu e di essere stato cancellato dall’albo. Ovviamente a sua insaputa. E chi l’avrebbe cancellato? Il suo ordine professionale. Secondo quanto appurato dal suo legale di fiducia, l’avvocato Angelo Pisani, “l’ordine aveva comunicato all’ufficio competente del Tribunale di cancellare dall’albo dei Ctu dei professionisti non più iscritti all’ordine dei commercialisti”.
Per 4 anni il commercialista “ fantasma in Tribunale “ a sua insaputa ha continuato a svolgere la sua attività e funzioni relative agli incarichi ricevuti prima del 2019 , senza subire alcuna revoca perché nessuno, neanche magistrati e cancellieri, immaginavano che fosse stato cancellato dall’albo. “Purtroppo il mio assistito non é l’unico ad essere stato cancellato dall’albo dei Ctu senza motivo. Anche tanti altri suoi colleghi hanno subito la stessa sorte” argomenta Pisani. Forse complice la pandemia ed il caos negli uffici pubblici in questi ultimi due anni i commercialisti cancellato non si erano meravigliati di non ricevere nuovi incarichi dai giudici. “La verità – spiega Pisani – é che quegli incarichi non li ricevevano perché i giudici non trovandoli nell’elenco affidavano ad altri commercialisti procedure fallimentari, Ctu e nomine in altrettanti nuovi provedimenti giudiziari” accusa sempre l’avvocato Pisani.
Qualche giorno fa per caso proprio un giudice, mentre il commercialista entrava in un’altra aula per seguire una vecchia procedura, nel salutarlo nei corridoi del tribunale, meravigliato gli chiedeva come mai si era cancellato dall’albo dove l’aveva cercato per affidargli un nuovo incarico. Ecco la scoperta. Il commercialista era stato depennato. Nella incredulità e non senza imbarazzo, scatta il campanello d’allarme e prova a verificare la segnalazione ricevuta dal giudice. Poteva anche essersi sbagliato il giudice. E invece no. Era dal 2019 che il nome del professionista non compariva più nell’albo dei Ctu del Tribunale. “E non compariva perché c’era una richiesta di cancellazione dell’ordine dei commercialisti“ racconta  Pisani. Così per 4 anni il malcapitato consulente oltre a non ricevere incarichi ed apparire agli occhi di tutti quelli che avevano consultato l’albo un soggetto cancellato e un fantasma – professionalmente parlando – non ha più ricevuto nuovi incarichi dai tribunali italiani non facendo più parte dell’albo Ctu.
Dopo lo choc e il trauma iniziali il commercialista, difeso dall’avvocato Angelo Pisani, ha chiesto fossero fatte indagini difensive per comprendere come fosse diventato un fantasma dopo oltre 30 anni di professione,  chi e perché lo aveva cancellato dall albo Ctu dei tribunali. Ora ci sarà un procedimento in cui il commercialista sarà parte lesa. É stata depositata ogni istanza a tutela dei suoi diritti ed immagine professionale per esser nuovamente inserito nell albo. Il professionista, secondo quanto appurato dall’avvocato Pisani, sarebbe stato cancellato arbitrariamente ed ingiustamente dall’albo dei Ctu dal suo ordine professionale. “E dire che l’ordine ha il compito di tutela degli iscritti”, dichiara Pisani, che difende i diritti del professionista a tutt’oggi ancora formalmente fantasma. “Chiederemo il ripristino della legalità violata e i danni all’immagine e alla salute per lo stress e traumi subiti a seguito della inaspettata notizia, per 4 anni e forse anche oltre, seguiti alla cancellazione” argomenta ancora Pisani. “Il mio cliente  per questo errore, ovvero la cancellazione senza alcun motivo dall’albo dei Ctu, ha subito incalcolabili e seri danni, oltre che personali, anche patrimoniali. Stiamo procedendo immediatamente con una diffida ed una richiesta di rettifica e risarcimento di tutti i danni  preliminarmente  in mediazione per chiedere all’ordine dei Commercialisti di Napoli di correre ai ripari subito, eliminare gli errori e tutti i danni conseguenziali e soddisfare e risarcire tutti i danni e pregiudizi causati  al malcapitato professionista trasformato a sua insaputa in un fantasma” conclude Pisani. Ovviamente quella di Pisani è la rappresentazione di una parte della questione che noi abbiamo assunto e scritto in quanto trattasi di una notizia. Se l’Ordine dei commercialisti vuole aggiungere qualcosa, rettificare o spiegare il proprio punto di vista, il giornale concederà analogo spazio di tribuna. Come è giusto che sia.

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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