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Cronache

Colossale truffa informatica, clonavano carte di credito e biglietti della Roma: 6 indagati

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Sei persone indagate per frodi informatiche: i militari della Guardia di Finanza di Roma e di Napoli hanno notificato un’ordinanza cautelare su richiesta della Procura di Napoli di arresti domiciliari nei confronti di tre persone e di obbligo di presentazione alla p.g. nei confronti di altre tre persone. I sei, in tutta Italia, avrebbero commesso numerose frodi informatiche e clonato strumenti elettronici di pagamento e titoli di accesso.
Con il medesimo provvedimento è stato altresì disposto, nei confronti degli indagati, il sequestro preventivo – anche per equivalente – di disponibilità finanziarie e beni del valore di circa 250.000,00 euro, quale profitto del reato.
Le indagini hanno avuto inizio nel gennaio 2020, a seguito del sequestro di alcuni titoli di accesso, contraffatti, per un incontro di calcio tenutosi nello stadio Olimpico di Roma e, successivamente, degli smartphone delle persone ipotizzate quali responsabili della commercializzazione dei biglietti.


Dall’esame degli apparecchi emergevano, in particolare, numerose chat indizianti l’esistenza di una più vasta rete, radicata nella provincia di Napoli, dedita alla commissione di frodi informatiche.
I successivi approfondimenti condotti dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Roma hanno permesso di tracciare circa 40 episodi di truffa perpetrati dagli indagati nei confronti di ignari clienti di istituti di credito.
Attraverso evoluti sistemi di clonazione delle carte di credito e delle credenziali per i servizi di internet banking, in particolare, i truffatori si sostituivano al legittimo titolare del rapporto finanziario, trasferendo rapidamente le somme depositate in conti correnti intestati a prestanome. Il denaro così sottratto veniva poi prelevato in contante ovvero frazionato e inviato – mediante ulteriori bonifici anche di importo non significativo – su numerosi altri conti correnti.
Per attuare le frodi, si accertava che gli indagati in primo luogo acquisivano sul dark web informazioni sulle banche presso cui le vittime erano intestatarie di conti correnti. Successivamente, gli stessi sottraevano alle vittime le informazioni utili a garantirsi l’accesso al loro conto attraverso una telefonata o SMS originati da un numero apparentemente riconducibile all’istituto di credito, segnalando presunte movimentazioni anomale registrate sugli stessi.
Infine, le somme illecitamente sottratte venivano prelevate in contanti da soggetti incaricati della “monetizzazione”, i quali a riscontro inviavano agli ideatori della truffa il filmato dell’avvenuta operazione.
L’utilizzo dei proventi illecitamente acquisiti venivano poi utilizzati per pagare soggiorni in hotel, residenze di lusso e per l’acquisto di beni preziosi, tra cui orologi di lusso e dispositivi elettronici di ultima tecnologia.
L’attività d’indagine – diretta dalla Procura della Repubblica di Napoli – è stata indirizzata dunque a salvaguardare, da un lato, l’integrità dei circuiti di pagamento e della rete internet e, dall’altro, a tutelare i risparmiatori, soprattutto le fasce più deboli, dall’indebita sottrazione di risorse finanziarie dai propri conti correnti.
Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

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Camorra hi-tech: usavano cellulari russi criptati per sfuggire alle intercettazioni

Otto arresti tra i clan Licciardi e Sautto-Ciccarelli. Dalle indagini della DDA di Napoli emerge l’uso di telefoni “militari” di marca russa Aquarius.

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Chat gpt image

Per comunicare senza essere intercettati dalla magistratura e dalle forze dell’ordine, i clan della camorra si affidavano a cellulari russi criptati, dotati di un sistema di sicurezza di livello militare. È quanto emerge dall’inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, che ha portato all’arresto di otto presunti affiliati ai clan Licciardi e Sautto-Ciccarelli.

A raccontarlo è Vincenzo Iuorio, ex appartenente al gruppo “Don Guanella” del clan Licciardi, ora collaboratore di giustizia. Iuorio ha spiegato agli inquirenti il funzionamento dei telefoni usati dagli affiliati: «Avevamo i telefoni criptati, intendo dire i telefoni di marca Aquarius, con cui puoi comunicare con una certa tranquillità… li usavamo solo per i messaggi».

Un sistema progettato per eludere controlli e sequestri

Secondo quanto riferito dal pentito, questi dispositivi non montano sistemi operativi tradizionali, ma piattaforme modificate per impedire l’accesso anche in caso di sequestro da parte delle forze dell’ordine: «Erano abbastanza sicuri – spiega – perché dotati di codice. Se li sequestrano e non hai il codice, con vari tentativi li rendi inutilizzabili».

I telefoni venivano utilizzati esclusivamente per la messaggistica criptata, evitando così qualsiasi tracciamento vocale. Inoltre, per aumentare l’anonimato, ogni affiliato si identificava tramite alias. Il boss Gennaro Sautto, ad esempio, era noto nei messaggi come “Messi”.

Tecnologia e narcotraffico: legami con reti internazionali

L’approvvigionamento di questi telefoni russi – verosimilmente modelli Aquarius progettati per la comunicazione sicura – avveniva grazie ai contatti con trafficanti di droga, dimostrando ancora una volta l’interconnessione tra camorra e mercati criminali internazionali.

L’inchiesta condotta dalla Squadra Mobile di Napoli ha evidenziato come le organizzazioni mafiose siano sempre più orientate a strategie di difesa tecnologica avanzata, capaci di complicare non poco l’attività investigativa, specialmente in ambito di criminalità organizzata e traffici illeciti.

(L’immagine in evidenza è stata realizzata con sistemi di intelligenza artificiale ed ha solo scopi illustrativi)

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Campi Flegrei, lieve calo del sollevamento del suolo. Aprile regala una tregua dalle scosse

Quarantasei micro-terremoti nell’ultima settimana, emissioni di CO₂ stabili e nessun picco di attività vulcanica: il bollettino settimanale dell’Osservatorio Vesuviano traccia un quadro stabile ma sotto osservazione.

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Dopo un marzo segnato da un’intensa attività sismica, il mese di aprile sta offrendo una tregua ai Campi Flegrei. Nella settimana tra il 14 e il 20 aprile, l’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv ha registrato 46 eventi sismici con magnitudo superiore a zero ma mai oltre 1.8, tutti classificati come micro-terremoti. Un dato che, sebbene da monitorare, appare confortante dopo i 659 eventi sismici di marzo, tra cui un sisma di magnitudo 4.6.

Sollevamento del suolo: rallenta la velocità

Uno degli indicatori più osservati nell’area flegrea è il sollevamento del suolo, segnale importante per valutare la dinamica del vulcano. Secondo l’Ingv, la velocità media mensile di sollevamento si è assestata sui 25 millimetri, in lieve diminuzione rispetto alle settimane precedenti.

Pisciarelli: temperatura stabile e flussi di gas costanti

Dal punto di vista geochimico, il quadro resta stabile. La temperatura della fumarola secondaria di Pisciarelli, uno dei punti più sensibili dell’area vulcanica, ha mostrato un valore medio settimanale di circa 96°C, con lievi variazioni solo durante le piogge. Nessuna anomalia è stata registrata nei flussi di anidride carbonica (CO₂) dal suolo, che rimangono elevati ma costanti, attestandosi intorno alle 5.000 tonnellate al giorno.

Trend pluriennale confermato

Nell’area nord-orientale della Solfatara, dove la stazione di monitoraggio Flxov8 registra in continuo i flussi di gas, non si segnalano variazioni significative rispetto ai trend già noti degli ultimi anni. Questo significa che, pur rimanendo su valori alti, i parametri monitorati non evidenziano nuove accelerazioni nel processo di degassamento.

Il confronto con marzo

Il confronto con il mese di marzo rende evidente la tregua di aprile. Dei 659 terremoti registrati il mese scorso, la maggior parte (l’89,2%) ha avuto una magnitudo inferiore a 1.0 o non determinabile. Solo quattro eventi hanno superato magnitudo 3.0, e uno solo ha raggiunto 4.6, causando allarme nella popolazione e disagi alle strutture del territorio.

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Campi Flegrei, Pasqua nera per il turismo: disdette al 30% dopo le scosse di marzo

Federalberghi: “La peggiore Pasqua degli ultimi 30 anni”. Il bradisismo continua a colpire turismo e commercio.

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Ciò che si temeva è puntualmente accaduto: le scosse di bradisismo che da mesi interessano i Campi Flegrei hanno avuto un impatto devastante sul settore turistico. Il 30% delle prenotazioni alberghiere per il periodo pasquale è stato cancellato dopo la forte scossa del 13 marzo, e solo una piccola parte — meno del 5% — è stata recuperata.

A lanciare l’allarme è Roberto Laringe, presidente di Federalberghi Campi Flegrei, che non usa giri di parole: «È stata la Pasqua peggiore degli ultimi 30 anni. Le disdette sono state tante, e l’occupazione delle camere è calata del 25% rispetto allo scorso anno».

Le disdette colpiscono il turismo italiano, reggono gli stranieri

Il danno è stato soprattutto sul fronte del turismo interno: «Le disdette hanno riguardato principalmente il mercato italiano», spiega Laringe. I turisti stranieri, invece, sembrano meno impressionati dai fenomeni sismici: «Il mercato americano, ad esempio, continua a crescere». Tuttavia, la situazione resta fragile: «Nei periodi di tregua il mercato si riprende, ma basta una scossa a riazzerare tutto».

Qualche timido segnale positivo arriva dalle prenotazioni per il ponte del primo maggio e i prossimi weekend di primavera, che potrebbero salvare parzialmente la stagione. «Si spera nel last minute», ammette Laringe.

Pozzuoli in crisi, allarme anche per il commercio

Non solo turismo: anche il commercio, soprattutto a Pozzuoli, accusa il colpo. Il sindaco Luigi Manzoni ha riconosciuto le difficoltà, parlando di una “crisi atavica accentuata dal bradisismo”. Nei prossimi mesi sarà presentato un piano di mobilità urbana per favorire la ripresa, ma i commercianti chiedono interventi concreti e immediati.

«Serve una strategia di comunicazione efficace, progetti, eventi» — incalza Nicola Scamardella, presidente di Confcommercio Pozzuoli — «non solo per reagire al bradisismo, ma per affrontare la mancanza di programmazione che ci penalizza da anni».

L’appello degli operatori: “Servono campagne di comunicazione”

Nonostante l’impegno annunciato dal ministro del Turismo Daniela Santanché, che il 2 aprile ha incontrato gli imprenditori del territorio, «non si sono ancora viste vere campagne di comunicazione dedicate ai Campi Flegrei», denunciano gli operatori.

La strategia promessa prevedeva misure di sostegno alle imprese e promozione del territorio per contrastare gli allarmismi eccessivi. Ma per ora, ogni scossa porta con sé nuove disdette e ulteriori defezioni.

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