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Claudio Lippi spegne 80 candeline, una vita nella tv

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Claudio Lippi il 3 giugno spegne 80 candeline. Cantante, attore, presentatore, produttore discografico, autore. Una vita tra successi e momenti di smarrimento e qualche ‘caduta di stile’, lui cosi’ garbato e sornione, ma negli ultimi dieci anni improvvido a lasciarsi andare e tra gli ultimi uno scivolone alla bouvette della Camera, riportato da alcuni organi di stampa e da lui negato con forza, che gli costò l’allontanamento dalla Rai nel 2023. Lippi nasce a Milano il 3 giugno 1945. Suo padre era un produttore di burro, ed è stato proprio il fallimento dell’azienda paterna a spingere il conduttore ad avviare il più velocemente possibile la sua carriera artistica.

Lippi entra nel mondo dello spettacolo come cantante, all’inizio degli anni ’60. Infatti nel 1964 partecipa al Festival delle Rose con la canzone Addio amore e, due anni dopo, ottiene il primo successo discografico con il brano Per ognuno c’è qualcuno. Successivamente parte in tour con Memo Remigi ed è varie volte ospite nei programmi di Mike Bongiorno e Pippo Baudo. Fonda con il fratello Franco e Massimo Boldi il gruppo musicale La pattuglia azzurra. Negli anni ’70 esordisce in radio e in televisione conducendo il programma per ragazzi Aria aperta e Giocagiò. Segue il musicarello Piange… il telefono dove compare accanto a Domenico Modugno.

Nel 1975 lavora come doppiatore alla serie televisiva di animazione Barbapapà, dando la voce a tutti i personaggi maschili. Assieme a Roberto Vecchioni e Orietta Berti canta anche la celebre sigla di apertura: “Ecco arrivare i Barbapapà”. Nel 1978 lavora in TeleMilano, futura Canale 5, dove ha l’opportunità di condurre un suo varietà, Lo Sprolippio. Nel 1984 lascia ufficialmente la Rai per passare a Mediaset, per cui realizza i quiz Tuttinfamiglia (1984), Il buon paese (1985). Negli anni tra il 1988 e il 1990 fa brevi ritorni in Rai per condurre Giochi senza frontiere. Nel 1990, con l’abbandono di Corrado, viene da lui scelto per presentare il quiz del mezzogiorno Il pranzo è servito.

Nel 1996 diviene casualmente conduttore di Mai dire gol; infatti a seguito di un litigio tra la Gialappa’s Band e il presentatore Teo Teocoli, Lippi viene mandato in onda improvvisando. Successivamente passa ad altre produzioni di successo, sia in Mediaset che in Rai, tra le quali: Domenica In, Buona Domenica, La sai l’ultima, La prova del cuoco e altro ancora. Dal 2012 al 2015 è giudice in Tale e quale show, di cui diventa concorrente nel 2017, distinguendosi per un’iconica esibizione nei panni di Amanda Lear. Dopo Aver rinunciato alla conduzione, in coppia con Samanta Togni, di Domani e’ domenica!, rotocalco settimanale al via da sabato. Aveva polemizzato con la messa in onda di Sanremo definendolo ‘solo un marchio’ durante il lockdown, ma poi aveva anche fatto sapere che gli avevano bocciato un suo pezzo da autore, che comunque lasciava al notaio.

Nel 2023 il conduttore rilascia delle dichiarazioni a La stampa poco lusinghiere e offensive parlando di alcuni colleghi. Tanto da far intervenire i vertici di Viale Mazzini con una nota ufficiale di allontanamento: “sono lesive della reputazione della Rai e dei propri dirigenti. Pertanto e’ da escludere qualsiasi tipo di collaborazione con il conduttore”. Per quanto riguarda la vita privata, Lippi si è sposato per la prima volta nel 1975, con Laura Belli; i due hanno avuto una figlia di nome Lenni, ma il matrimonio è finito prima del 1980. Successivamente è stato sposato dal 1989 al 1994 con Kerima Simula, dalla quale ha avuto una figlia di nome Federica. Sino al 1997 è stato legato alla presentatrice Luana Ravegnini, all’epoca la storia fece scalpore per la differenza d’età tra i due (circa vent’anni).

Dal 2000 invece è ritornato con la ex moglie Kerima, che ha poi risposato, e la loro figlia li ha resi nonni di Mya. Comunque solo il 10 maggio scorso Lippi è stato l’ospite protagonista di Cook40′ su Rai 2, programma condotto da Flavio Montrucchio in cui, in soli 40 minuti, si realizza un menu originale e gustoso di ben tre portate, ispirato a una delle nostre regioni e al suo patrimonio eno-gastronomico. Nel 2024 firma a 4 mani, con Alessandro Battaglia Teleracconto”, il libro per i 70 anni della televisione italiana. Nel frattempo, Lippi si è dedicato a un progetto di web tv su tubytv.it, canale multi-tematico distribuito online attraverso YouTube e Facebook video, supportato anche da Tik Tok e Instagram.

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Angelica da Lesmo vince 200 euro ad Affari Tuoi dopo una partita carica di colpi di scena

Angelica, concorrente dalla Lombardia, vince 15mila euro ad Affari Tuoi dopo una partita tesa e ricca di ribaltamenti, tra offerte rifiutate e pacchi decisivi.

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Protagonista della puntata del 17 novembre di Affari Tuoi è Angelica, concorrente della Lombardia arrivata da Lesmo insieme al padre Valentino. La coppia sceglie il pacco numero 10 e fin da subito la partita si annuncia carica di emozione e tensione.

La prima offerta del Dottore non convince

Il Dottore mette sul tavolo una prima proposta da 15mila euro. Angelica la giudica troppo bassa per fermarsi così presto e decide di andare avanti, mantenendo la stessa calma che l’ha caratterizzata sin dall’inizio.

Il tabellone si ribalta: via pacchi blu e Gennarino

Dopo un avvio complicato, Angelica riesce a eliminare diversi pacchi blu, compreso quello da 5 euro e perfino Gennarino. La partita prende una piega migliore e lo studio ritrova energia e fiducia.

Il colpo duro: via i 200mila euro

A cinque pacchi dal termine arriva però il momento più difficile: Angelica elimina i 200mila euro, lasciando sul tabellone una sola cifra rossa, proprio quella della prima offerta. Restano i pacchi da 1, 50, 200 e 15mila euro.

Finale senza gioco della regione: cambio e scelta diretta tra due pacchi

Angelica può tentare il gioco della regione fortunata, ma decide di andare dritta al finale. Rimangono due pacchi: 200 euro e 15mila euro. Con coraggio, sceglie di fare il cambio all’ultimo pacco, lascia il 3 e prende il 9.

La sconfitta finale: solo 200 euro

La decisione si rivela sfortunata: il pacco contiene solo 200 euro. Un premio che, dopo una partita altalenante e intensa, rappresenta una sconfitta.

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Sabotaggi alle ferrovie in Polonia: cresce la tensione tra Nato ed Europa orientale

Nuovi sabotaggi sulle ferrovie polacche accendono l’allarme sicurezza. Tusk parla di “atto terroristico per conto di una potenza straniera”. Nato e Ue esprimono pieno sostegno a Varsavia.

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La Polonia ha denunciato gravi atti di sabotaggio ai danni della rete ferroviaria nazionale, episodi che il premier Donald Tusk ha definito “senza precedenti” e riconducibili all’azione di una potenza straniera. Sebbene non sia stata esplicitamente nominata, il riferimento ricade sulla Russia, già accusata in passato di attività ostili nel Paese.

L’esplosione sulla linea Varsavia-Lublino

L’allarme è scattato domenica mattina sulla tratta Varsavia-Lublino, la stessa utilizzata per il transito degli aiuti diretti in Ucraina. Un macchinista ha individuato un tratto di binario completamente distrutto da un ordigno, circostanza che ha portato la procura ad aprire un fascicolo per “atti di sabotaggio di natura terroristica per conto di un’organizzazione straniera”.

Un secondo episodio nella notte

Un incidente analogo è stato registrato sulla tratta Swinoujscie-Rzeszow, dove i cavi elettrici aerei di un convoglio sono stati gravemente danneggiati, costringendo il macchinista a un arresto di emergenza. Due episodi ravvicinati, per dinamica e distanza geografica, che alimentano l’ipotesi di un’operazione coordinata.

Varsavia convoca il comitato di sicurezza

Tusk ha annunciato per domani una riunione del comitato di sicurezza nazionale, alla presenza dei vertici militari e dei capi dei servizi. Parallelamente, il ministro della Difesa Wladyslaw Kosiniak-Kamysz ha attivato l’esercito territoriale per affiancare la polizia ferroviaria nella sorveglianza delle infrastrutture più sensibili, con controlli estesi a ponti, gallerie, viadotti e stazioni.

Il sostegno di Nato e Commissione europea

Da Bruxelles è arrivato il sostegno del segretario generale Nato, Mark Rutte, e della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che ha parlato di “minacce reali e crescenti alla sicurezza europea” e della necessità di “potenziare urgentemente la protezione del nostro spazio aereo e delle infrastrutture strategiche”.

Von der Leyen ha poi concluso il suo messaggio con una frase in polacco: “Razem jesteśmy silniejsi”, insieme siamo più forti.

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Esteri

Tunnel di Rafah, cento miliziani di Hamas rifiutano la resa: pressioni Usa e timori israeliani

A Rafah un centinaio di miliziani di Hamas rifiutano la resa e restano barricati nei tunnel. Pressioni Usa su Israele per una soluzione negoziale. Preoccupazioni di Tel Aviv per intese dirette tra Washington e Hamas.

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Una fonte palestinese della Striscia di Gaza, citata dall’emittente israeliana Kan News, ha riferito che circa un centinaio di appartenenti all’ala militare di Hamas restano trincerati in un tunnel a Rafah e hanno fatto sapere di non essere pronti ad arrendersi. Secondo la testimonianza, gli uomini non accetteranno alcun piano che li costringa ad abbandonare la rete sotterranea se non tramite un percorso scelto autonomamente e che, nelle loro intenzioni, consenta un’uscita “con dignità”.

La composizione del gruppo e il comando

Il gruppo sarebbe formato sia da operativi con esperienza di combattimento sia da militanti reclutati più di recente. A guidarli ci sarebbe un comandante di Hamas con grado equivalente a quello di un capo battaglione o brigadiere, indicato come la figura più autorevole presente nel tunnel.

Le pressioni degli Stati Uniti

Gli Stati Uniti avrebbero intensificato le pressioni su Israele per trovare una soluzione alla situazione dei miliziani assediati. Jared Kushner, genero del presidente Donald Trump, ha inviato un messaggio a Tel Aviv sostenendo che Israele dovrebbe consentire il rilascio dei miliziani nelle aree ancora sotto controllo di Hamas, affermando che verrebbero fatti uscire disarmati e che tale misura potrebbe essere considerata parte del processo di smilitarizzazione della Striscia.

Il ruolo dell’inviato Steve Witkoff

È previsto che l’inviato del presidente Trump, Steve Witkoff, incontri l’alto funzionario di Hamas Khalil al-Hayya. Secondo le valutazioni israeliane, durante il colloquio verranno affrontate anche le possibili soluzioni per la crisi dei miliziani intrappolati.

Le preoccupazioni di Israele

Fonti israeliane, citate dai media, riferiscono che il governo di Tel Aviv è stato informato dell’incontro in anticipo, ma teme che Stati Uniti e Hamas possano raggiungere un’intesa senza un pieno coinvolgimento delle autorità israeliane. Una dinamica che, secondo tali fonti, solleva preoccupazioni politiche e di sicurezza.


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