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Cronache

Cima si spezza e uccide agente marittimo nel porto Ancona, Luca Rizzieri aveva 34 anni e una famiglia a casa a aspettarlo

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Durante l’ormeggio di una nave portacontainer alla nuova darsena del porto di Ancona, una cima di fibra sintetica si e’ spezzata e ha colpito sul collo un agente marittimo di 34 anni, uccidendolo sul colpo. L’incidente e’ avvenuto verso le 7.20 alla banchina 23. Luca Rizzeri, che avrebbe compiuto 34 anni il 13 giugno prossimo, originario della provincia di Pavia ma residente ad Ancona, sposato, padre di due bimbi piccoli, si trovava sul molo per controllare le operazioni di carico e scarico. Due squadre di ormeggiatori, a terra e sulla nave, avevano assicurato la portacontainer alla bitta. La ‘corda’ pero’ si e’ spezzata a meta’ e la frustata non ha lasciato scampo all’agente, dipendente dell’agenzia Archibugi. Il pm di Ancona Rosario Lioniello ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti. La capitaneria di porto sta facendo accertamenti per ricostruire le fasi della tragedia e per capire se la procedura d’ormeggio fosse stata completata. La Procura ha fatto sequestrare la cima e sono state sentite tutte le persone presenti in quel momento nella banchina e sulla nave, battente bandiera portoghese, proprieta’ di un armatore genovese. Per esprimere solidarieta’ alla famiglia della vittima e sensibilizzare opinione pubblica e istituzione sul tema della sicurezza sul lavoro, Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno proclamato unitariamente per domani un’ora di sciopero nell’arco delle 24 ore da gestire a livello territoriale, di tutti i lavoratori dei porti e delle agenzie marittime”. “E’ una strage – affermano i sindacati – che va fermata con tutti i mezzi in possesso delle istituzioni e con una forte campagna di prevenzione oramai irrinunciabile affinche’ nell’ambito portuale si riducano al minimo i rischi da interferenze”. Un richiamo per bloccare lo stillicidio di incidenti sul lavoro avvenuti anche negli ultimi giorni. Ieri a Bologna un rider in scooter e’ morto in uno schianto con una volante della polizia che si stava dirigendo verso un esercizio commerciale dove era scattato un allarme per furto o rapina. Oggi due operai sono rimasti gravemente feriti in un incidente sul lavoro in un’officina di Romentino (Novara): riparando un’auto che, per cause in corso di accertamento, ha preso fuoco. Ad Ancona domani i lavoratori in sciopero saranno in sit-in davanti alla sede dell’Autorita’ portuale dalle 11 alle 12. La somma che sara’ raccolta da questa ora di sciopero verra’ devoluta alla famiglia della vittima. Tra i tanti i messaggi di cordoglio ai familiari, sono arrivati quelli del sindaco di Ancona Valeria Mancinelli, del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, dal presidente del Consiglio Regionale Antonio Mastrovincenzo e dal vertice dell’Autorita’ di sistema portuale del Mare adriatico centrale Rodolfo Giampieri.

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Cronache

Napoli, sparatoria tra via Sturzo e via Pinocchio: morta Ilaria Capezzuto, gravissima Daniela Strazzullo

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Un mistero intriso di sangue e dolore ha scosso la città questa notte. Due donne sono state colpite da colpi d’arma da fuoco a poca distanza l’una dall’altra. Una è morta, l’altra lotta per la vita. I carabinieri della compagnia di Torre del Greco sono ora al lavoro per chiarire la dinamica dei fatti e verificare se si tratti di tentato omicidio-suicidio.

A perdere la vita è stata Ilaria Capezzuto, 34 anni, trovata in via Pinocchio, riversa sull’asfalto già senza vita, colpita da almeno un proiettile.

Gravemente ferita e ricoverata in pericolo di vita all’Ospedale del Mare, invece, Daniela Strazzullo, 30 anni, trovata all’interno di un’auto in via Don Luigi Sturzo, con una ferita d’arma da fuoco.

Napoli, notte di sangue tra via Sturzo e via Pinocchio: una donna morta, un’altra in fin di vita

Indagini in corso, si cerca il movente

Le due zone – via Pinocchio e via Sturzo – sono distanti poche centinaia di metri, ma già in due diversi quartieri del capoluogo. Gli investigatori non escludono che le due donne si conoscessero e che dietro la tragedia ci sia una vicenda personale o sentimentale sfociata nel sangue.

L’arma non è stata ancora ritrovata, mentre le forze dell’ordine stanno passando al vaglio immagini di videosorveglianza e testimonianze per ricostruire i momenti precedenti alla sparatoria.

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Tragedia sull’Alphubel, valanga uccide due giovani italiani: addio a Giorgia Rota e Alessandro Aresi

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Solo una valanga poteva fermarli. Giorgia Rota, 29 anni, e Alessandro Aresi, 30, condividevano l’amore per la montagna e l’orizzonte aperto dell’avventura. Sabato mattina, armati di entusiasmo e di zaini colmi di passione, avevano lasciato il rifugio di Täsch con l’obiettivo di raggiungere la vetta dell’Alphubel, a 4.206 metri, una delle cime più iconiche delle Alpi svizzere. A 4.165 metri, nella zona dell’Eisnase, una valanga ha spezzato i loro sogni e le loro giovani vite.

I soccorsi elvetici, intervenuti con elicotteri e unità cinofile del soccorso alpino del Canton Vallese, non hanno potuto fare nulla. Le salme sono state recuperate poco dopo. La procura svizzera ha aperto un’inchiesta per chiarire le dinamiche della tragedia.

Due giovani sorrisi spezzati dalla passione più forte

Giorgia, originaria di Cesano Maderno, era una chimica naturopata e una viaggiatrice instancabile. Amava raccontare i suoi spostamenti nel mondo attraverso il profilo Instagram “giorgiafacose”, seguito da migliaia di persone. Africa, India, Centroamerica, le Alpi: i suoi post raccontavano una vita piena, vissuta alla ricerca di qualcosa che andasse oltre. «Lassù trovo tutto ciò che la società moderna si dimentica di darmi», scriveva in uno dei suoi post. Amava il crossfit, che praticava da dieci anni, ma soprattutto la libertà.

Alessandro, di Lacchiarella, era un esperto di comunicazione e marketing, tra i primi in Italia a trasformare l’agricoltura in un fenomeno digitale. Era conosciuto come uno degli agriyoutuber pionieri, realizzando video professionali per raccontare il mondo rurale con competenza e creatività. Ex calciatore della squadra di Giussago, dove viene ricordato come «un ragazzo esemplare in campo e fuori», era apprezzato per la sua determinazione e gentilezza. «Sempre sorridente, sempre disponibile», scrivono i compagni di scuola sui social.

Il dolore delle comunità

Sgomento a Cesano Maderno, dove il sindaco Gianpiero Bocca ha espresso cordoglio e vicinanza alla famiglia Rota: «Una tragedia che colpisce tutta la nostra comunità, in una settimana già segnata da un altro grave lutto».

Commozione anche a Lacchiarella, dove Alessandro era molto conosciuto. «Lascia un grande vuoto in tutta la comunità», dicono gli amici.

Due giovani vite piene di luce e sogni, spente in alta quota, proprio lì dove volevano arrivare. Per raccontare, per vivere, per scoprire. La montagna li ha accolti per l’ultima volta, nel silenzio e nella bellezza crudele delle sue vette.

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Napoli, notte di sangue tra via Sturzo e via Pinocchio: una donna morta, un’altra in fin di vita

Due donne colpite da proiettili a poca distanza l’una dall’altra. Si indaga per tentato omicidio-suicidio.

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È una notte di sangue e mistero quella che ha sconvolto l’area orientale di Napoli. Due donne, di 31 e 34 anni, sono state trovate con ferite da arma da fuoco a poca distanza l’una dall’altra. Una delle due è deceduta, l’altra lotta per la vita all’Ospedale del Mare, dove è ricoverata in condizioni gravissime.

I fatti

Il primo allarme è scattato in via Don Luigi Sturzo, dove i carabinieri della compagnia di Torre del Greco hanno trovato una 31enne all’interno di un’auto con una ferita da arma da fuoco. È stata soccorsa e trasportata d’urgenza in ospedale, ma le sue condizioni restano critiche.

Poco dopo, a breve distanza, in via Pinocchio – già all’interno del territorio cittadino di Napoli – è stato ritrovato il corpo senza vita di un’altra donna, 34 anni, anche lei colpita da un proiettile. Era riversa sull’asfalto, priva di sensi, e per lei non c’è stato nulla da fare.

Le indagini: ipotesi tentato omicidio-suicidio

Sul caso indagano i carabinieri, coordinati dalla Procura. Gli investigatori non escludono che i due episodi siano collegati e prendono in considerazione l’ipotesi di un tentato omicidio-suicidio. Le due donne potrebbero conoscersi, ma al momento nessuna pista è esclusa: movente passionale, personale o familiare.

La zona è stata delimitata e setacciata in cerca di testimoni e immagini di videosorveglianza, mentre i rilievi sono ancora in corso. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire con precisione tempi, movimenti e rapporti tra le due donne.

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