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Choc a Roma, il giovane campione del nuoto Manuel Bortuzzo ridotto in fin di vita a colpi d’arma da fuoco nel quartiere Axa

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Potrebbero essere partiti da uno scooter o da un’auto gli spari che hanno ferito gravemente Manuel Bortuzzo. In un video delle telecamere di sorveglianza nella piazza si vedrebbero dei fari in lontananza e poi il ragazzo, accanto ad un amico, che si accascia in terra.  Manuel Bortuzzo, nuotatore dell’Aurelia, classe 1999, è una promessa del mezzofondo. Residente a Treviso ma triestino di nascita si è allenato al Centro federale di Ostia a fianco campioni come Gregorio Paltrinieri. Sono aperte tutte le ipotesi, anche quella dello scambio di persona, per il ferimento di Manuel. Secondo quanto ricostruito finora il ragazzo era in compagnia di un amico quando è stato raggiunto da un colpo di pistola in una piazza del quartiere Axa di Roma.

 

Manuel è stato sottoposto a due interventi all’ospedale San Camillo. Prima è stata bloccata c. Poi ci sarà un intervento neurochirurgico molto delicato per rimuovere il proiettile che si sarebbe fermato su una vertebra. Solo al termine delle due operazioni i medici potranno stabilire le effettive condizioni del ragazzo e il suo recupero.

La notizia del ferimento del giovane nuotatore Manuel Mateo Bortuzzo ha creato sconcerto nella federnuoto. Il presidente Paolo Barelli, appena venuto a conoscenza della vicenda, si è recato al San Camillo per accertarsi di persona delle condizioni del ragazzo. Barelli si è premurato che venisse garantita al giovane atleta la massima assistenza possibile”, ed ha atteso l’arrivo dei genitori da Treviso. Il sindaco di Roma Virginia Raggi si è detta ” al fianco della famiglia di Manuel, giovane promessa del nuoto”. Ed ha chiesto di fare “chiarezza su sparatoria all’Axa in modo da assicurare al più presto i responsabili alla giustizia”.

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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