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Cronache

Chiusa la superstrada E45 per un viadotto a rischio crollo al confine tra Toscana e Romagna

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La chiusura per ammaloramenti del viadotto Puleto sulla E45 a Valsavignone (Arezzo) al confine fra Toscana e Romagna e’ scattata nel pomeriggio dopo il provvedimento preso dal gup Piergiorgio Ponticelli su richiesta del procuratore Roberto Rossi, ma il lavoro dei tecnici Anas e’ stato senza sosta fin dal mattino perche’ ora c’e’ un intero comprensorio senza una viabilita’ alternativa idonea e vanno limitati i disagi. Alla procura di Arezzo c’e’ un fascicolo, contro ignoti, per omissione di lavori in costruzioni che minacciano rovina. L’inchiesta e’ partita dalla segnalazione di un ex poliziotto sulle condizioni di un pilone, fatta subito dopo il cedimento di una piazzola della E45 dell’11 febbraio 2018. Foto documentano gravi crepe e materiale ferroso che usciva dal pilone. “L’accertamento tecnico – ha detto Rossi – ha portato i consulenti ad evidenziare una situazione di rischio collasso dell’intera struttura. Sulla base di questo abbiamo chiesto al gip un sequestro preventivo dell’intero viadotto”. “Ci rendiamo conto del pesante disagio che comportera’ a cittadini e automobilisti – ha aggiunto – abbiamo pero’ ritenuto che le esigenze di tutela della sicurezza e dell’incolumita’ dovessero prevalere su ogni altra considerazione”. “Confidiamo – ha concluso Rossi – che la situazione possa essere ricondotta in termini di sicurezza quanto prima e che quanto prima possa essere riattivata la circolazione, ma ovviamente non dipende da questo ufficio”. Operai e dirigenti Anas hanno lavorato in forze per trovare una viabilita’ alternativa che, per le pessime condizioni della vecchia Tiberina 3bis, dovra’ per forza basarsi su tragitti autostradali (A1 e A14) o valichi montani. La chiusura del viadotto ha provocato reazioni. Dal Ministero delle Infrastrutture e trasporti (Mit) dicono che “il ministro Toninelli sta seguendo con attenzione la gestione della chiusura della statale 3bis Tiberina (E45)”, e che “al ministero risulta che il viadotto fosse sotto monitoraggio da parte di Anas, non a caso i lavori di manutenzione sono stati avviati a dicembre”. Preoccupato l’assessore regionale alla viabilita’ Vincenzo Ceccarelli per il rischio isolamento della Valtiberina. Amarezza per il sindaco di Pieve S.Stefano Albano Bragagni: “Di esposti e segnalazioni in procura ce ne sono valanghe, dobbiamo ringraziare le amministrazioni provinciali e regionali se siamo arrivati a tanto. Se non c’e’ viabilita’ alternativa, non e’ un caso, c’e’ stata una volonta’ di fare questo”. Per il sindaco di Bagno di Romagna (Forli’ Cesena) Marco Baccini “la sicurezza e’ la prima cosa, ma per il nostro territorio i disagi sono enormi. Basti pensare che ogni giorno 200 ragazzi di Bagno e di S.Piero devono raggiungere Pieve, Sansepolcro e Citta’ di Castello”.

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Aveva contatti con l’Isis, 24enne tunisino espulso dall’Italia

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Intratteneva rapporti, attraverso i social, con tre suoi connazionali legati all’Isis, un tunisino di 24 anni, figlio di un’italiana, espulso dall’Italia per motivi di sicurezza nazionale e di prevenzione del terrorismo. Il giovane è stato ritracciato dagli uomini della digos e il questore di Torino ha ordinato l’accompagnamento immediato alla frontiera, con un provvedimento convalidato dal tribunale torinese. Il 24enne è stato scortato dagli agenti di polizia della questura del capoluogo piemontese fino all’aeroporto di Roma Fiumicino ed è stato rimpatriato a Tunisi. Regolare in Italia, secondo gli investigatori aveva nel tempo assunto comportamenti indicativi di radicalizzazione religiosa e manteneva contatti con i suoi connazionali che erano considerati una potenziale minaccia per la sicurezza dello Stato e per l’incolumità delle persone.

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Chiusa l’inchiesta su Chiara Ferragni: truffa aggravata

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La Procura di Milano ha chiuso le indagini, in vista della richiesta di processo, nei confronti di Chiara Ferragni e di altre persone per l’accusa di truffa aggravata Al centro dell’inchiesta, coordinata dal pm Cristian Barilli e dall’aggiunto Eugenio Fusco e condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, ci sono i casi di presunta pubblicità ingannevole legata alle vendite, a prezzi maggiorati e mascherate con iniziative benefiche, avvenute tra il 2021 e il 2022, del pandoro ‘Pink Christmas’ Balocco e delle uova di Pasqua-Dolci Preziosi.

Oltre a Chiara Ferragni, l’atto di chiusura dell’inchiesta, notificato stamane, riguarda il suo ex stretto collaboratore Fabio Damato, Alessandra Balocco, titolare dell’azienda piemontese produttrice del Pandoro, Franco Cannillo della Dolci Preziosi. Come si legge in una nota della Procura sono stati ipotizzati i reati di truffa continuata e aggravata in relazione alle operazioni commerciali ‘Pandoro Balocco Pink Christmas, Limited Edition Chiara Ferragni’ (Natale 2022) e ‘Uova di Pasqua Chiara Ferragni -sosteniamo i Bambini delle Fate’ (Pasqua 2021 e 2022). “Le indagini – è scritto nel comunicato firmato dal procuratore Narcello Viola – hanno permesso di ricostruire la pianificazione diffusione di comunicazioni di natura decettiva, volte a indurre in errore i consumatori in ordine al collegamento tra l’acquisto dei prodotti pubblicizzati e iniziative benefiche”.

“Riteniamo che questa vicenda non abbia alcuna rilevanza penale e che i profili controversi siano già stati affrontati e risolti in sede di Agcom. Avvieremo al più presto un confronto con i Pubblici Ministeri e confidiamo in una conclusione positiva della vicenda. Chiara Ferragni ha fiducia nel lavoro della magistratura e che la sua innocenza venga acclarata quanto prima.”. Così gli avvocati di Chiara Ferragni hanno commentato la chiusura delle indagini per truffa aggravata nei confronti dell’influencer e di altre quattro persone per i casi del pandoro e delle uova di Pasqua.

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L’intelligenza artificiale rivoluziona la diagnosi genetica: basta una foto per individuare malattie rare

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L’intelligenza artificiale sta cambiando il modo in cui vengono diagnosticate le malattie genetiche. Secondo quanto emerso dal XXVII Congresso nazionale di genetica umana a Padova, è ora possibile rilevare indizi di malattie genetiche attraverso una semplice foto del paziente. Grazie a nuove applicazioni installabili su smartphone, i medici possono utilizzare questa tecnologia per analizzare le caratteristiche facciali e ottenere indicazioni utili per la diagnosi.

Diagnosi genetica con una foto: come funziona?

Il processo è semplice: puntando lo smartphone sulla foto del paziente o scattando direttamente una foto, l’algoritmo dell’intelligenza artificiale analizza i tratti facciali e fornisce al medico un elenco di possibili malattie genetiche. Questa innovazione risulta particolarmente utile per malattie rare, che spesso sono difficili da diagnosticare. Si stima infatti che circa un bambino su 200-250 possa essere affetto da una malattia genetica.

Un supporto prezioso per i genetisti clinici

Luigi Memo, pediatra e genetista dell’Irccs Burlo Garofolo di Trieste, ha evidenziato l’importanza di questo strumento nel supportare i medici. “Anche per le sindromi più rare e difficili da diagnosticare,” ha spiegato, “il genetista clinico può ora disporre di tecnologie avanzate come il cariotipo molecolare e il sequenziamento di nuova generazione, oltre a potenti motori di ricerca online. Questa app, inoltre, può essere utilizzata come una sorta di secondo parere per confermare una diagnosi o come punto di partenza nei casi più complessi.”

L’importanza della valutazione clinica

Nonostante il grande potenziale dell’intelligenza artificiale nella diagnosi genetica, i medici sottolineano che essa non può sostituire la valutazione clinica accurata del paziente. È infatti fondamentale che il genetista clinico continui a cercare quei segni diagnostici particolari, noti come “maniglie diagnostiche”, che indirizzano verso una diagnosi corretta.

Verso un futuro di diagnosi più rapide e precise

L’intelligenza artificiale è destinata a rivoluzionare il modo in cui vengono diagnosticate le malattie genetiche rare, offrendo ai medici strumenti preziosi per migliorare l’accuratezza delle diagnosi. Tuttavia, è essenziale che questa tecnologia venga utilizzata in combinazione con l’esperienza clinica per garantire i migliori risultati possibili.

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