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Champions: impresa Juve, 2-0 al City e pass più vicino

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E’ la notte più bella di Thiago Motta alla Juve: la sua squadra batte 2-0 il Manchester City e si rilancia in classifica, riportandosi a due punti dalle magnifiche otto. Per Guardiola continua una crisi che sembra non voler finire, è la settima sconfitta nelle ultime dieci gare ufficiali. L’ultimo provino è andato male, Cambiaso alza bandiera bianca e non recupera dai fastidi alla caviglia: Thiago Motta lancia Savona e Danilo nel pacchetto arretrato completato da Kalulu e Gatti davanti a Di Gregorio.

Per il resto non ci sono sorprese, con Yilidz che si riprende un posto da titolare sulla trequarti insieme a Conceicao e Koopmeiners alle spalle di Vlahovic e in mediana la coppia Locatelli-Thuram. Guardiola è rimasto quasi senza difensori, a sinistra conferma la fiducia nel classe 2004 Lewis nella difesa con i big Walker, Dias e Gvardiol. Kovacic e Foden non sono al meglio e partono dalla panchina, a sostegno di Haaland ci sono Doku e Grealish e le chiavi del centrocampo sono consegnate a Gundogan con De Bruyne e Bernardo Silva come mezzali.

E’ il Manchester City a prendere subito il dominio del gioco e del pallone, con il tiki-taka in pieno stile Guardiola che però non preoccupa particolarmente i bianconeri, sempre chiusi e compatti. La percentuale del possesso palla arriva a sfondare quota 70% per gli inglesi, eppure la prima occasione è della Juve: intorno al 20′, Yildiz aggancia e rientra sul destro, andando a sfiorare il palo alla sinistra di Ederson. Il lampo del turco accende lo Stadium e scuote la Juve, anche se i ritmi della sfida continuano a non alzarsi. Nel finale, è il City a creare l’occasione più importante di tutto il primo tempo: De Bruyne inventa, Haaland scappa alle spalle di Kalulu e prova uno scavetto, trovando una grande uscita di Di Gregorio. Sul capovolgimento di fronte, la Juve arriva fin dalle parti di Ederson, con il destro di Danilo che però è troppo centrale.

I due allenatori scelgono di non fare cambi durante l’intervallo, al primo affondo arriva il vantaggio bianconero: è un’azione insistita, che parte da una girata di Gatti respinta, passa per un intervento incerto di Gvardiol e si conclude con un colpo di testa di Vlahovic sul quale Ederson è impacciato. Lo Stadium esplode, per il serbo è il quarto gol in cinque gare stagionali di Champions. La reazione del City è timida, i tentativi di Doku, Lewis e Bernardo Silva vengono respinti dal muro eretto davanti a Di Gregorio.

Sul destro a giro di Gundogan, invece, c’è bisogno di un volo del portiere sotto l’incrocio per salvare l’1-0. Thiago Motta butta dentro Weah e McKennie, la scelta è ripagata dopo sei minuti: Danilo fa partire il contropiede, i due americani si trovano a meraviglia ed è il classe 1998 a raddoppiare. Guardiola non ha jolly da giocarsi dalla panchina e nel finale subentrano soltanto Savinho e Nunes, dalle parti di Di Gregorio non arrivano più pericoli. Dopo due minuti di recupero può esplodere la gioia bianconera: la Juve si riscatta e ritrova una vittoria attesa da un mese, la classifica di Champions torna a farsi interessante. Il Manchester City, invece, deve guardarsi alle spalle, e nella prossima a Parigi sarà una sorta di spareggio con un’altra big in difficoltà come il Psg.

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Folorunsho ‘a Napoli l’oscurità, il futuro è la Fiorentina’

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”Cosa non è andato a Napoli? Mi piace guardare al futuro e il mio adesso è con la Fiorentina, la squadra azzurra è prima in classifica, ma a me piace crescere e non restare dove si gioca poco e ci si sente poco considerati”. Così Michael Folorunsho durante la presentazione oggi al Viola Park. Il centrocampista ha già debuttato con la nuova maglia subentrando lunedì nella gara di Monza.

”Ho deciso di venire alla Fiorentina perché mi voleva tanto e quando un club così importante ti chiama non si può dire di no – dice ancora il giocatore neo-viola -. Per me è una grande opportunità anche per provare a tornare in Nazionale, dopo gli ultimi sei mesi in cui a Napoli e con Conte sono comunque cresciuto. Però vedere gli altri giocare non è stata una situazione vissuta bene: fa male stare nell’oscurità pur sapendo che fa parte del calcio salire un giorno su e quello dopo scendere”. “Per un giocatore è bello sentire la fiducia e farò di tutto a Firenze per ripagarla – conclude -. Spero, dopo aver cambiato in carriera tante squadre, di essere riscattato dalla Fiorentina. E’ la mia sfida, e ce la metterò tutta”.

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AusOpen: Alcaraz travolgente, Djokovic record Slam

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Spedito come un treno Carlos Alcaraz, con qualche affanno di troppo Novak Djokovic, che ha comunque scritto una pagina di storia del tennis. In una quarta giornata dell’Australian Open infastidita dalla pioggia – e che ha visto finire la favola di Francesco Passaro – i big hanno fatto il loro, superando il secondo turno. Alcaraz, numero 3 del ranking, ha spazzato via il giapponese Yoshihito Nishioka (n.65) lasciandogli appena cinque game (6-0, 6-1, 6-4) in 81 minuti. “Mi sento in gran forma – ha assicurato lo spagnolo, che incrocerà ora il portoghese Nuno Borges – ma meno tempo si trascorre in campo negli Slam, soprattutto all’inizio, meglio è”. Annichilito Nishioka, che ad un certo punto ha risposto agli incitamenti dell’angolo tecnico dicendo: “Se volete, provateci voi…”.

Djokovic ha invece avuto bisogno di quattro set per battere il qualificato portoghese Jaime Faria 6-1, 6-7 (4/7), 6-3, 6-2. E scrivere un nuovo capitolo della sua immensa carriera: é stato l’incontro numero 430 nel singolare di un Major, primato assoluto, tra uomini e donne, nell’era Open, davanti a Roger Federer (429) e Serena Williams (423). Ora Djokovic attende il ceco Tomas Machac, che ha eliminato con una doppia rimonta lo statunitense Reilly Opelka. Domani tornano i big azzurri: in ordine di apparizione (a partire dalle 03:00 italiane circa) Lorenzo Musetti con Denis Shapovalov; Lorenzo Sonego con la stella nascente del tennis brasiliano Joao Fonseca, Matteo Berrettini con Holger Rune, Jannik Sinner con l’australiano Tristan Schoolkate (n.173 del mondo). Nel tabellone femminile Lucia Bronzetti affronterà la rumena Jaqueline Cristian, mentre Jasmine Paolini avrà davanti la spagnola Renata Zarazùa.

Tornando all’oggi, nel doppio bene Simone Bolelli e Andrea Vavassori, che hanno eliminato i tedeschi Constantin Frantzen e Hendrik Jebens (6-3, 6-4). E’ invece finito il cammino di Passaro. Il 24enne perugino si é arreso, con onore, al francese Benjamin Bonzi (6-2, 6-4, 3-6, 6-4). Ripescato come lucky loser, Passaro aveva superato il primo turno per il ritiro di Grigor Dimitrov. Il suo commento non ha però il sapore della sconfitta: “Sono estremamente contento dell’esperienza fatta a Melbourne. Questo torneo rappresenta una bella dose di fiducia”. In campo femminile, già fuori la cinese Zheng Qinwen (numero 5 del mondo), finalista del 2024, eliminata a sorpresa dalla tedesca Laura Siegemund (n.97).

La 22enne è stata battuta 7-6(7/3), 6-3 dalla giocatrice più anziana della classifica femminile con i suoi 36 anni. Ha invece fatto un passo avanti Aryna Sabalenka, detentrice del trofeo, dominando la spagnola Jessica Bouzas Maneiro (n.54, 6-3, 7-5). La partita non è stata però sempre facile per la bielorussa numero 1 del mondo, che ha subito due break all’inizio del primo set ed è stato in svantaggio per 5-2 nel secondo. “È un Grande Slam – ha sottolineato Sabalenka in conferenza stampa – Non importa la classifica dell’avversaria, devo combattere. Ci sono così tante ragazze che giocano senza paura, senza nulla da perdere e possono metterti in difficoltà”. Nel prossimo turno affronterà la danese Clara Tauson (n.42), fresca vincitrice del torneo WTA 250 di Auckland. Avanti anche le statunitensi Coco Gauff (n.3) e Jessica Pegula (n.7).

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Atalanta-Juventus 1-1: ennesimo pari amaro per i bianconeri

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Ennesimo pareggio della Juventus in questo campionato, il 13esimo. La squadra di Thiago Motta non va oltre l’1-1 a Bergamo contro l’Atalanta di Gasperini, al terzo pari consecutivo, nonostante una buona gara e il vantaggio firmato da Kalulu al 54′. I nerazzurri trovano il pari con Retegui al 78′ e sfiorano il successo nel finale con Zaniolo. Con questo pari nel recupero della 19esima giornata di Serie A, i bianconeri salgono a 34 punti mentre l’Atalanta va a 43 e aggancia l’Inter al secondo posto, anche se la squadra di Inzaghi deve recuperare due partite.

Per la sfida Gasperini, in difesa senza Hien, sceglie dentro Scalvini con Djimsiti centrale. In avanti rientra Lookman dal primo minuto, con De Ketelaere e Pasalic. Nella Juventus Savona e Cambiaso terzini con McKennie alto a sinistra, e in attacco Nico Gonzalez il riferimento più avanzato con Yildiz a supporto. Subito ritmi alti e continui capovolgimenti di fronte nel primo tempo. Al 21′ Koopmeiners vince un contrasto al limite dell’area e prova la conclusione ad incrociare ma il pallone esce alla sinistra di Carnesecchi. Al 25′ Lookman scatta e dal limite fa partire una conclusione potente ma Di Gregorio è attento.

Ancora Atalanta pericolosa al 40′ con un triangolo tra Lookman e Pasalic con il croato che al momento del tiro si fa murare da Thuram. Poi tocca alla Juve al 44′ con Nico Gonzalez che conclude dal limite, ma la palla esce di un soffio alla destra di Carnesecchi. Nel recupero del primo tempo tiro cross di Yildiz dalla sinistra, Koopmeiners la sfiora, ma Carnesecchi con un balzo devia in angolo.

Ad inizio ripresa ancora Yildiz protagonista dal limite, palla deviata. Juve ad un passo dal vantaggio al 50′ con la spizzata di Kalulu da calcio d’angolo che termina sul palo, Carnesecchi è bravissimo a togliere la palla dalla linea di porta con l’Atalanta che riparte in contropiede e Pasalic si fa tutto il campo, arriva al limite e prova a piazzarla ma il pallone esce di poco sopra la traversa. Al 54′ Juve in vantaggio: McKennie prende palla a metà campo, con il tempo giusto serve in area Kalulu che d’infilata batte Carnesecchi per l’1-0. L’Atalanta non ci sta e prova subito a riprendere la sfida. Al 60′ Lookman prova la conclusione in area ma Gatti sulla linea salva la propria porta.

Al 65′ Ederson riceve palla al limite e conclude ma la palla termina di poco alta sopra la traversa. Al 78′ la squadra di Gasperini pareggia: sul cross di De Roon dalla sinistra, Bellanova fa da sponda per Retegui, da poco entrato, che anticipa Savona e di testa trafigge Di Gregorio per l’1-1. Reazione della Juventus, all’83’ con Yildiz che serve in area Locatelli che di testa prova ad angolarla, ma Carnesecchi è attento.

All’84’ Atalanta vicina al colpo con Zaniolo che parte in velocità, entra in area dalla destra, sterza sul sinistro prendendo il tempo a Kalulu e calcia sul primo palo, ma Di Gregorio manda in angolo. Infine al 92′ con l’Atalanta sbilanciata, la Juve parte in contropiede con Yildiz la cui conclusione in diagonale esce di poco alla sinistra di Carnesecchi.

 

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