Quando si parla di Champions, Cristiano Ronaldo e’ sempre l’uomo copertina. Da tre anni a questa parte, pero’, si e’ preso la scena al contrario: nonostante il cinque volte Pallone d’oro, il flop della Juventus in Europa e’ rimasto una costante. Un’eliminazione ai quarti di finale contro l’Ajax al suo primo anno in bianconero, l’uscita contro il Lione ad agosto nonostante la sua doppietta, ora la nuova delusione con il Porto. E questa volta fa ancora piu’ male, perche’ il fenomeno portoghese si e’ rivelato un giocatore normale. Anzi, quasi dannoso a sentire qualche addetto ai lavori: “Ha le sue responsabilita’ perche’ e’ il leader della squadra, anche se non ha fallito solo lui” ha commentato una bandiera bianconera come Alessandro Del Piero; “Chi sta in barriera non puo’ aver paura di subire un colpo, e’ un errore imperdonabile che non ha scusanti” ci e’ andato giu’ ancora piu’ duramente Fabio Capello, analizzando l’azione del 2-2 del Porto. Ed e’ proprio quel fotogramma a far tremare il mito di CR7: la punizione rasoterra di Sergio Oliveira, tutt’altro che una bordata, che si infila tra le gambe di Ronaldo e beffa Szczesny, pure lui non esente da responsabilita’. E’ l’immagine che meglio fissa la notte del 7 bianconero, quasi un peso per la Juve nel doppio confronto contro il Porto. In 210 minuti tra andata e ritorno, si e’ visto in due sole occasioni: nell’azione del rigore negato all’ultimo minuto al Do Dragao, nella sponda per Chiesa per il gol dell’1-1 che ha illuso i bianconeri ieri sera allo Stadium. Poi, tanti stop sbagliati e qualche tiro ribattuto, oltre a dribbling impossibili e quasi irritanti. Bonucci e Pirlo si affidavano a lui per la missione rimonta, “Fosse per Cristiano giocherebbe soltanto queste partite” avevano detto alla vigilia, e invece il portoghese ha tradito tutti. “Per me e’ sempre da 7, come il suo numero di maglia” la difesa del tecnico mentre riceveva il Tapiro d’Oro, ma anche lui si sarebbe aspettato di piu’ dalla sua stella. Gli ultimi gol in Champions restano quelli dell’8 dicembre scorso, con la doppietta al Camp Nou che fece immaginare un cammino in discesa per la Juve. Dalla Spagna fanno emergere una statistica che ha del clamoroso. “Ha segnato piu’ gol (in Champons, ndr) nell’ultimo anno al Real Madrid, 15, che in tre anni alla Juventus, 14: ecco il dato piu’ preoccupante” scrive Mundo Deportivo, sottolineando come il matrimonio tra CR7 e il bianconero, celebrato proprio per vincere finalmente in Europa, sia un fallimento totale da questo punto di vista. Intanto, a quasi 24 ore dall’ennesima delusione sotto la Mole, il portoghese non ha lasciato tracce di se’ sui social. Nell’ultimo post e’ sorridente insieme a McKennie e Morata, scrive “Fino alla fine”, era la vigilia del ritorno contro il Porto. Ora si e’ chiuso nel suo silenzio: da una parte per concentrarsi sul campionato, ma soprattutto per pensare al suo futuro. “CR7, ultima in Champions con la Juve. Andra’ al Psg” la bomba lanciata da Don Balon, rivista sportiva digitale spagnola. Il suo contratto con il club di Andrea Agnelli scadra’ nel giugno 2022, ma gia’ tra meno di tre mesi bisognera’ fare un punto con la dirigenza: e ogni scenario, dopo il nuovo fallimento europeo, non puo’ che essere aperto.