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Champions: Bologna ferma il Benfica a Lisbona sullo 0-0

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Il Bologna a testa altissima a Lisbona, contro il Benfica. Non basta per la vittoria, ma per uscire dal Da Luz con un punto sì. A due giornate dal termine della stagione regolare, il 24esimo posto che significa qualificazione ai playoff per gli ottavi, occupato dalla Dinamo Zagabria, è ancora raggiungibile, anche se è una speranza molto più che flebile. Manca l’aritmetica, insomma, per sancire la fine della corsa dei rossoblù. Ma La trasferta di Lisbona dice pure che il Bologna continua a crescere, capace di irretire e a tratti di fare la partita e mettere alle corde il Benfica, che non riesce a prendersi tre punti fondamentali per provare a giocarsi le chance di entrare nelle prime otto e comunque di blindare i playoff per gli ottavi. Finisce senza gol e senza sconfitta, con i rimpianti del Bologna per un buon primo tempo e quelli del Benfica, che nella ripresa cresce ma non si sblocca: per Italiano e i rossoblù, una mezza impresa.

Italiano opta per il turn over e rivoluziona l’undici rossoblù, rinunciando per la prima volta in stagione a Freuler in mediana e lanciando dal primo minuto Ferguson, Moro, Fabbian, Urbanski, Iling-Junior, Dallinga e Casale e Posch. Ma il Bologna ha anima e identità e se la gioca: rischia in avvio, quando Beukema sbaglia in impostazione e Di Maria lancia Pavlidis verso l’1-0, ma il greco è in fuorigioco. Il Bologna fa la partita nella prima mezzora e ha le prime occasioni vere, con Fabbian che conclude malamente una bella azione manovrata e Dallinga che lanciato da Fabbian e liberato da un velo di Urbanski si presenta a tu per tu con Trubin, ma non conclude, cerca di saltarlo e finisce per farsi anticipare dal portiere dei portoghesi.

L’occasionissima sprecata sveglia il Benfica, che un po’ per volta trova misure e ritmo, trascinata dalle incursioni sulla sinistra di Carreras e soprattutto da Arusnes e da un ispirato Di Maria, che chiama Skorupski alla parata sul tiro al volo sul cross di Carreras e poi innesca la ripartenza che passa da Arusners e porta al tiro il solito Carreras, rimpallato a Skorupski fuori causa da Beukema. Si va il riposo sullo 0-0. Cresce il Benfica nella ripresa, il Bologna prova a pungere nuovamente con Dallinga, ma Trubin protegge bene il suo palo, ma è il Benfica a mettere alle corde i rossoblù: Skorupski si produce in un intervento prodigioso su Pavlidis a tu per tu, Aursnes e Di Maria arrivano gli interventi di Casale e Ferguson. Passano i minuti e il crescendo Benfica diventa assedio, con Skorupski che si produce in un altro miracolo su Di Maria. Il muro regge, il Benfica non sfonda, il Bologna cresce e si avvia a testa alta verso la fine dell’avventura europea.

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Calcio: la Juve si rifà il trucco, ecco Costa e Muani

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La Juventus sta cercando la svolta, anche perché il tempo comincia a stringere. Non è ancora arrivata sul campo perché ieri sera a Bergamo, nonostante la prestazione positiva contro l’Atalanta, è arrivato il 13/o pareggio in campionato (il terzo di fila sempre subendo la rimonta), ma sul mercato, con Thiago Motta (nella foto) che si prepara ad accogliere i tanto attesi rinforzi. A metà della sessione invernale, il direttore tecnico Cristiano Giuntoli è riuscito a piazzare due colpi: ha trovato un nuovo difensore, con Alberto Costa prelevato dal Vitoria Guimaraes, e ha preso il vice-Vlahovic, con Kolo Muani che andrà ad affiancare il serbo in attesa di Arkadiusz Milik ancora fermo ai box. C’è una sostanziale differenza tra i due acquisti, visto che il portoghese arriva a titolo definitivo in un’operazione da circa 15 milioni di euro mentre il francese sarà in prestito secco dal Paris Saint Germain fino al termine della stagione, ma ciò che interessa a Thiago Motta è che entrambi saranno abili e arruolabili fin da subito.

Costa si è presentato di buon mattino alle visite mediche al J Medical dopo aver già assaporato il mondo bianconero al J Hotel nella notte tra martedì e mercoledì, Muani ha preso la strada verso il capoluogo piemontese ed è pronto a vestirsi di bianconero. Entrambi puntano ad unirsi ai nuovi compagni per l’allenamento del giovedì, quando sarà già l’antivigilia di un altro scontro diretto per la zona Champions: dopo Bergamo, Locatelli e compagni sono attesi dalla sfida contro il Milan, e i due volti nuovi sperano di poter già vivere il battesimo. Sarà il primo appuntamento casalingo del nuovo anno, i bianconeri torneranno allo Stadium a distanza di 20 giorni dall’ultima apparizione (il 2-2 contro la Fiorentina, ancora un pari e ancora in rimonta, dello scorso 29 dicembre) e cercheranno la prima vittoria del 2025, dopo la sconfitta in Supercoppa Italiana proprio contro i rossoneri di Sergio Conceicao e i pareggi nel derby contro il Toro e a Bergamo. Gli osservati speciali nel quartier generale di via Traves sono sempre Dusan Vlahovic e Francisco Conceicao, per i quali Thiago Motta spera di ricevere buone notizie circa i recuperi dai rispettivi fastidi muscolari.

E anche dal mercato l’allenatore si aspetta ancora qualcosa, visto che Alberto Costa è un terzino destro di ruolo e serve un difensore centrale per sostituire Gleison Bremer. Per Ronald Araujo del Barcelona la strada si è fatta in salita, con l’uruguaiano che adesso si è detto disponibile a trattare il rinnovo di contratto con i blaugrana, così Giuntoli è tornato alla carica per David Hancko: i discorsi con il Feyenoord sono ben impostati ma per l’estate prossima, ora il direttore tecnico cercherà di portare subito sotto la Mole il classe 1997 di nazionalità slovacca. Parallelamente alla Continassa si cerca anche una soluzione per l’ormai ex capitano Danilo, sempre corteggiato dal Napoli e voglioso di raggiungere Antonio Conte in Campania. E non si può nemmeno escludere l’uscita di Nicolò Fagioli, sempre più indietro nelle gerarchie di Thiago Motta e in attesa di un’offerta concreta da ascoltare.

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Folorunsho ‘a Napoli l’oscurità, il futuro è la Fiorentina’

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”Cosa non è andato a Napoli? Mi piace guardare al futuro e il mio adesso è con la Fiorentina, la squadra azzurra è prima in classifica, ma a me piace crescere e non restare dove si gioca poco e ci si sente poco considerati”. Così Michael Folorunsho durante la presentazione oggi al Viola Park. Il centrocampista ha già debuttato con la nuova maglia subentrando lunedì nella gara di Monza.

”Ho deciso di venire alla Fiorentina perché mi voleva tanto e quando un club così importante ti chiama non si può dire di no – dice ancora il giocatore neo-viola -. Per me è una grande opportunità anche per provare a tornare in Nazionale, dopo gli ultimi sei mesi in cui a Napoli e con Conte sono comunque cresciuto. Però vedere gli altri giocare non è stata una situazione vissuta bene: fa male stare nell’oscurità pur sapendo che fa parte del calcio salire un giorno su e quello dopo scendere”. “Per un giocatore è bello sentire la fiducia e farò di tutto a Firenze per ripagarla – conclude -. Spero, dopo aver cambiato in carriera tante squadre, di essere riscattato dalla Fiorentina. E’ la mia sfida, e ce la metterò tutta”.

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AusOpen: Alcaraz travolgente, Djokovic record Slam

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Spedito come un treno Carlos Alcaraz, con qualche affanno di troppo Novak Djokovic, che ha comunque scritto una pagina di storia del tennis. In una quarta giornata dell’Australian Open infastidita dalla pioggia – e che ha visto finire la favola di Francesco Passaro – i big hanno fatto il loro, superando il secondo turno. Alcaraz, numero 3 del ranking, ha spazzato via il giapponese Yoshihito Nishioka (n.65) lasciandogli appena cinque game (6-0, 6-1, 6-4) in 81 minuti. “Mi sento in gran forma – ha assicurato lo spagnolo, che incrocerà ora il portoghese Nuno Borges – ma meno tempo si trascorre in campo negli Slam, soprattutto all’inizio, meglio è”. Annichilito Nishioka, che ad un certo punto ha risposto agli incitamenti dell’angolo tecnico dicendo: “Se volete, provateci voi…”.

Djokovic ha invece avuto bisogno di quattro set per battere il qualificato portoghese Jaime Faria 6-1, 6-7 (4/7), 6-3, 6-2. E scrivere un nuovo capitolo della sua immensa carriera: é stato l’incontro numero 430 nel singolare di un Major, primato assoluto, tra uomini e donne, nell’era Open, davanti a Roger Federer (429) e Serena Williams (423). Ora Djokovic attende il ceco Tomas Machac, che ha eliminato con una doppia rimonta lo statunitense Reilly Opelka. Domani tornano i big azzurri: in ordine di apparizione (a partire dalle 03:00 italiane circa) Lorenzo Musetti con Denis Shapovalov; Lorenzo Sonego con la stella nascente del tennis brasiliano Joao Fonseca, Matteo Berrettini con Holger Rune, Jannik Sinner con l’australiano Tristan Schoolkate (n.173 del mondo). Nel tabellone femminile Lucia Bronzetti affronterà la rumena Jaqueline Cristian, mentre Jasmine Paolini avrà davanti la spagnola Renata Zarazùa.

Tornando all’oggi, nel doppio bene Simone Bolelli e Andrea Vavassori, che hanno eliminato i tedeschi Constantin Frantzen e Hendrik Jebens (6-3, 6-4). E’ invece finito il cammino di Passaro. Il 24enne perugino si é arreso, con onore, al francese Benjamin Bonzi (6-2, 6-4, 3-6, 6-4). Ripescato come lucky loser, Passaro aveva superato il primo turno per il ritiro di Grigor Dimitrov. Il suo commento non ha però il sapore della sconfitta: “Sono estremamente contento dell’esperienza fatta a Melbourne. Questo torneo rappresenta una bella dose di fiducia”. In campo femminile, già fuori la cinese Zheng Qinwen (numero 5 del mondo), finalista del 2024, eliminata a sorpresa dalla tedesca Laura Siegemund (n.97).

La 22enne è stata battuta 7-6(7/3), 6-3 dalla giocatrice più anziana della classifica femminile con i suoi 36 anni. Ha invece fatto un passo avanti Aryna Sabalenka, detentrice del trofeo, dominando la spagnola Jessica Bouzas Maneiro (n.54, 6-3, 7-5). La partita non è stata però sempre facile per la bielorussa numero 1 del mondo, che ha subito due break all’inizio del primo set ed è stato in svantaggio per 5-2 nel secondo. “È un Grande Slam – ha sottolineato Sabalenka in conferenza stampa – Non importa la classifica dell’avversaria, devo combattere. Ci sono così tante ragazze che giocano senza paura, senza nulla da perdere e possono metterti in difficoltà”. Nel prossimo turno affronterà la danese Clara Tauson (n.42), fresca vincitrice del torneo WTA 250 di Auckland. Avanti anche le statunitensi Coco Gauff (n.3) e Jessica Pegula (n.7).

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