Collegati con noi

Sport

Champions, atto finale: il Chelsea sogna il colpo col City

Pubblicato

del

Dopo 12 mesi l’epilogo stagionale dell’e’lite calcistica europea si decide nuovamente in Portogallo: nel 2020 Lisbona, domani sera tocchera’ a Porto ospitare la terza finale tutta inglese di Champions League (edizione n.66), tra il favoritissimo Manchester City e l’outsider Chelsea. Una finale, almeno nei pronostici, sbilanciata dalla parte dei Citizes, che pure sono al debutto assoluto su un palcoscenico cosi’ prestigioso. “Ora sono forse la squadra piu’ forte d’Europa e hanno chiuso con enorme vantaggio su di noi in campionato”, afferma infatti il tecnico dei Blues, Thomas Tuchel, ricordando pero’ le due vittorie ottenute sugli avversari di domani, nella semifinale di Coppa d’Inghilterra e in campionato. Fresca del titolo di Premier League, il quinto nell’ultimo decennio, la squadra di Pep Guardiola sembra aver raggiunto la piena maturita’, pronta al secondo titolo europeo dopo la Coppa delle Coppe vinta nel lontanissimo 1970, contro i polacchi del Gornik Zabrze. Il tecnico che ha vinto tutto tra Spagna, Germania e Inghilterra ha abbastanza esperienza per pronosticare una partita difficile. “Cercheremo di fare il nostro miglior gioco, ma sono certo che dovremo soffrire per vincere la coppa. Credo – prosegue – che nessuno dominera’ l’intera partita, quindi dovremo cogliere l’occasione quando ci capitera’”. Tuchel – che in caso di vittoria diventerebbe il terzo allenatore tedesco di fila a vincere la Champions (dopo Klopp col Liverpool e Flickcol Bayern) – ha l’occasione di giocarsi la seconda finale Champions nello spazio di 10 mesi, dopo quella persa lo scorso anno sulla panchina del Psg. Per Guardiola quella allo Estadio do Dragao – dove saranno presenti 16,500 spettatori, il 33% della capienza totale – sara’ la terza, a distanza di 10 anni dall’ultimo, e secondo, trionfo alla guida del Barcellona. Tre sono le finali di Champions raggiunte dai londinesi negli ultimi 14 anni: la sconfitta di Mosca contro il Manchester United, nel 2008 resta l’unico passo falso tra le ultime sei finali europee disputate dai Blues, che si sono riscattati quattro anni dopo, trionfando in casa del Bayern Monaco con il subentrato Roberto Di Matteo in panchina. Un successo che, sommato alle due Europa League vinte nelle stagioni successive, ha fatto entrare il Chelsea nella ristretta cerchia dei cinque club capaci di vincere le tre principali coppe targate Uefa. “Mentre noi non possiamo ancora considerarci ai vertici del calcio europeo – si e’ schermito alla vigilia Guardiola -. Il City non puo’ ancora avere quella fiducia e tranquillita’ con cui disputava le finali il mio Barcellona”. Nell’unico precedente internazionale tra City e Chelsea, sono stati quest’ultimi ad esultare, esattamente mezzo secolo fa, nella semifinale di Coppa delle Coppe, poi vinta sul Real Madrid. Due viceversa le finali (domestiche) disputate tra i due club inglesi piu’ titolati dell’ultimo decennio (il Chelsea ha vinto, tra le altre cose, tre Premier): nella finale della neonata Full Members’ Cup (istituita dopo la squalifica delle squadre inglesi dalle competizioni internazionali, in seguito alla tragedia dell’Heysel) vinse il Chelsea; tre anni fa, i rigori hanno assegnato la Coppa di Lega al City. “In una finale sono i dettagli a fare la differenza – il commento di Tuchel -. Conta tanto la fortuna cosi’ come l’approccio mentale. Il City e’ un punto di riferimento in Europa, noi vogliamo sfidarli e avvicinarci al loro livello”.

Advertisement

Sport

Pioli, ora il Milan è lontano e lunedì c’è il derby

Pubblicato

del

E’ il capolinea di Stefano Pioli. L’addio, dopo l’eliminazione dall’Europa League nel derby tricolore con la Roma, sembra inevitabile. Il tecnico rossonero resterà probabilmente sulla panchina del Milan fino a fine stagione, a meno di clamorosi passi falsi nel derby di lunedì e nella sfida contro la Juventus la giornata successiva. La società ha più volte confermato stima e fiducia in Pioli e dopo il ko dell’Olimpico non ci sono state dichiarazioni ufficiali, ma è difficile pensare che sia tutto invariato dopo la prestazione di ieri sera all’Olimpico. Anche la Curva Sud ha preso posizione condividendo la lettera aperta del capo ultras Luca Lucci sui social: “Pioli è l’artefice di uno dei più bei scudetti della storia del Milan, ma poi si arriva al punto in cui inesorabilmente le strade si debbano dividere e direi che tutti noi tifosi abbiamo aspettato anche fin troppo. A questo punto il cambio dell’allenatore è ormai doveroso”.

In un clima tanto sfiduciato e deluso, con la squadra che per l’ennesima volta non mostra spirito, fame e attaccamento alla maglia, è chiaro che qualcosa si è rotto e non si può più sistemare. “Il Milan è da tempo noioso, privo di gioco, confuso, ha bisogno di un cambio di rotta, di nuovi stimoli e soprattutto di ritrovare il gioco ormai da tempo smarrito”, la richiesta del tifo organizzato rossonero che poi attacca anche la società colpevole di un “immobilismo sia durante la stagione sia soprattutto nel mercato di riparazione, che ha fatto si che quest’annata scivolasse via nel più totale anonimato”. Il Milan, se dovesse riuscire a confermare il vantaggio sulla Juventus, chiude la stagione senza trofei, con il secondo posto in classifica, eliminato ai gironi in Champions League, senza essere stato protagonista in Coppa Italia e nettamente dominato dalla Roma in Europa League. Un bilancio insoddisfacente.

“I giudizi si danno alla fine”, è lo slogan ripetuto a più riprese dai dirigenti in netta contrapposizione ad esempio con quanto fatto a Roma, con la conferma di Daniele De Rossi prima ancora di sapere del passaggio del turno. Ora si dovrà capire se all’interno dei parametri economici imposti dalla società, ci può essere un’alternativa che davvero possa fare al caso del club rossonero. Cambiare tanto per farlo non serve a nulla. Scommettere su un allenatore con poca esperienza può essere deleterio vista la pressione esercitata ogni anno sul Milan. Così si fa strada l’idea di un tecnico straniero, mentre già impazza il toto nomi tra Thiago Motta, Antonio Conte, Vincenzo Italiano, solo per citarne alcuni. Il futuro della panchina del Milan è incerto. La decisione finale sarà presa da Gerry Cardinale che sarà tra l’altro a San Siro per il derby di lunedì. Il numero uno di RedBird valuterà il profilo che gli sarà proposto da Zlatan Ibrahimovic (che – come ha detto anche l’ad Giorgio Furlani – ha molta influenza sulla gestione sportiva del club), da Furlani stesso e da Geoffrey Moncada. Intanto però c’è un derby da preparare che non sposta gli equilibri di classifica ma che deve essere vinto per alleviare i dispiaceri del popolo rossonero. “Il successo manca da troppo tempo”, ha ricordato la Curva Sud. Cinque stracittadine perse di fila, un altro dato che pesa come un macigno sul destino di Pioli.

Continua a leggere

Sport

Napoli,mezza difesa out ma a Empoli non vuole subire gol

Pubblicato

del

Domenica scorsa la vendetta contro il Frosinone, che aveva eliminato il Napoli dalla Coppa Italia, non ha funzionato, ma domani la squadra azzurra ci riprova, tentando la rivincita contro l’Empoli che all’andata vinse 1-0 al Maradona. Un ko che fece capire il livello del Napoli di questa stagione e che fu anche l’ultima partita in panchina di Garcia, esonerato. Da allora la panchina è cambiata ancora con Mazzarri che ha poi lasciato il posto a Calzona, ma l’anno post scudetto è rimasto deludente: il Napoli è ottavo in classifica a due punti dall’Atalanta, che ha però giocato un match in meno, e stenta ancora a sentirsi davvero in rimonta verso almeno l’Europa League. Lo stimolo sulla carta c’è, ma va dimostrato, e Calzona questa settimana ha lavorato proprio su questo, ancora una volta nel riserbo e senza conferenza stampa alla vigilia della partita.

La sfida sul campo dell’Empoli somiglia a quella contro il Frosinone (finita con un deludente 2-2), trattandosi di una squadra in lotta per evitare la retrocessione, ma che sa di poterci provare fino in fondo contro gli azzurri. Il primo obiettivo per il Napoli è finalmente riuscire a non subire gol, con un Empoli che finora è la squadra che ha segnato di meno in serie A, con 25 gol in 32 partite giocate. Ma la risposta deve arrivare dalla difesa azzurra, che finora di gol ne ha presi 40: la peggiore tra le prime dieci in campionato. La situazione per Calzona è resa ancora più complicata dagli uomini a disposizione, visto che Mario Rui e Rrahmani sono squalificati e Olivera infortunato: ci sarà quindi Di Lorenzo insieme a Juan Jesus e Ostigard, con Mazzocchi a sinistra, ma molto viene chiesto dal tecnico anche ai centrocampisti Anguissa e Lobotka, che non riescono più a fare filtro come accadeva nella scorsa stagione. Ritrovarsi resta quindi il tema caldo del Napoli, che punta a vincere per poi giocarsi lo sprint con il morale risalito nella sfida al Maradona contro la Roma, per poter continuare a sognare l’Europa.

Obiettivo che sembra lontanissimo ma che il tridente Politano-Osimhen-Kvaratskhelia vuole dimostrare almeno di poter inseguire, in una città in cui in realtà si pensa poco ai punti e molto alla ricostruzione della squadra da parte di De Laurentiis, che da giugno saluterà Osimhen e avrà a quel punto 200 milioni circa a disposizione, tra vendita e introiti di quest’anno. Nel silenzio di Calzona oggi ha parlato l’ex stella azzurra Mertens, tornato a Napoli per qualche giorno di vacanza nella casa sul mare che ha tenuto: “Sono stato a Castel Volturno – ha raccontato a Prima Tivvù – e ho trovato una bella atmosfera. Anche se quest’anno non è andata come volevamo io credo ancora nella qualificazione Champions e anche loro ci devono credere. Ho visto bene i ragazzi, io ho lavorato con Calzona e credo nella filosofia dello staff”.

Continua a leggere

Sport

Grazie ad Atalanta e Fiorentina, 5 italiane in Champions 2024/25

Pubblicato

del

Il passaggio in semifinale di Atalanta e Fiorentina, rispettivamente in Europa League e Conference League, garantirà all’Italia di avere cinque club, e non quattro, nella prossima edizione della Champions League, allargata a 36 squadre. I risultati ottenuti, insieme alle eliminazioni delle squadre inglesi Liverpool e West Ham, permettono infatti all’Italia di mantenere un vantaggio decisivo sulle possibili rivali nel ranking Uefa, che la vede al primo posto considerando anche i punti messi in carniere grazie alla Roma, la quale ha eliminato il Milan nel derby dei quarti di Europa League. Altri potranno venire se le tre italiane dovessero proseguire ulteriormente il loro cammino.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto