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Champions, Ancelotti: il Napoli giocherà all’Anfield Road contro il Liverpool con coraggio e personalità

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“Il gruppo sta bene, siamo pronti per questa partita, si decide il passaggio del turno che è molto importante sia per noi che per loro. Abbiamo un piccolo vantaggio che va sfruttato con intelligenza, coraggio e soprattutto personalità”. Così Carlo Ancelotti,  tecnico del Napoli,  analizza la vigilia della sfida di Champions in casa del Liverpool.

Si giocherà ad Anfield Road, stadio in cui si respira storia e che sarà un catino bollente di tifo. “Non è uno stadio che fa paura, è affascinante, sicuramente tra i più belli al mondo, è bello giocare qui, questo deve essere il nostro spirito, poi è il campo che decide, le tifoserie non hanno mai deciso le partite”.

Carlo Ancelotti. Iltecnico del Napoli  ha fatto giocare tutti i calciatori a disposizione e va a Liverpool per giocarsi la qualificazione agli ottavi di Champions

In conferenza stampa Klopp ha spiegato che crede nelle chance qualificazione del suo Liverpool, che se tutto andrà come deve andare, senza episodi anche arbitrali sfortunati, i “reds” agli ottavi andranno. “L’ultima volta che sono uscito dalla Champions sono andato fuori per gravi errori arbitrali – dice Ancelotti riferendosi all’eliminazione del suo Bayern contro il Real Madrid -, quindi sono d’accordo con Klopp, ma conosco bene Skomina che è un arbitro di grande esperienza e molto capace, sia io che lui possiamo stare tranquilli, semmai lui deve preoccuparsi del Napoli e io del suo Liverpool”. Per portare a casa il risultato e la qualificazione, secondo Ancelotti il Napoli deve fare semplicemente “Il Napoli, ovvero giocare una partita di grande intensità. Non tutti sono capaci di fare 90 minuti di grande intensità, per questo la panchina diventa importante, bisogna entrare in campo e mettere tutto quello che si ha e i miei giocatori questo lo hano capito perchè tante volte chi è entrato dalla panchina ha risolto la partita. Dobbiamo fare il Napoli, deve darci coraggio la partita d’andata, abbiamo fatto tanto lavoro per arrivare fin qui, lo straordinario l’abbiamo fatto, adesso dobbiamo dare il colpo giusto”.

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Il calcio dice si’ a commissario stadi ‘ma fate presto’

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Un commissario nazionale per la realizzazione degli stadi in Italia. Sono tutti d’accordo: istituzioni, federazioni e società sportive. L’idea è stata lanciata dal ministro dello Sport, Andrea Abodi, in vista degli Europei di calcio del 2032 che saranno ospitati proprio nel nostro Paese e in Turchia. Ma il tema stadi va oltre l’organizzazione del torneo continentale: al di là di qualche eccezione, il confronto tra le infrastrutture dei club italiani e quelle delle principali società europee è impietoso per l’Italia. Gli stadi sono spesso fatiscenti e anti-economici per chi li gestisce. Anche l’iniziativa privata si scontra contro una serie di vincoli burocratici che scoraggiano gli investimenti. Da qui l’idea di “snellire” i processi autorizzativi e realizzativi. “Ragioneremo sulla possibilità di un commissario stadi per gli Europei di calcio 2032, non per sovrapporci agli interessi territoriali ma per uniformare il procedimento e mettere tutti nella stessa condizione”, ha detto ieri Abodi.

Ma il responsabile del dicastero allo Sport ci tiene a precisare che l’intervento non può riguardare soltanto l’evento continentale: “Non può essere solo Euro 2032 a determinare l’effetto che auspichiamo. Grazie all’Europeo dobbiamo occuparci del tema che non riguarda solo i 6-7 stadi che ospiteranno le partite ma tutto il sistema professionistico. Promozioni e retrocessioni espongono soprattutto la Serie A all’inserimento di soggetti che devono predisporsi alla A”. E l’ad della Lega serie A, Luigi De Siervo coglie la palla al balzo: “Grazie al ministro Abodi e alla sua intuizione speriamo possa trovarsi una convergenza e possa arrivare in tempi stretti un commissario agli stadi – ha sottolineato – Serve una figura che ci aiuti a superare i vincoli di un sistema che potremo definire medievale, barocco, che ha bloccato non solo gli stadi, ma anche l’edilizia scolastica”.

Sulla stessa linea anche il presidente della Lega B, Mauro Balata: “La strada è quella giusta per dare una svolta ad una situazione che sta ormai diventando una vera e propria emergenza e che giustifica misure straordinarie”, ha spiegato sottolineando la “soddisfazione” perché riguarda “non solo degli stadi che ospiteranno l’europeo del 2032, bensì” “tutto lo sport professionistico”. Al coro si è aggiunto anche il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis: “Ha ragione il ministro sulla necessità di un commissario. Gli stadi non possono restare nella proprietà indisponibile dei Comuni. Non tutti i Comuni hanno i fondi necessari né per trasformare gli stadi obsolescenti da 60 anni nè per manutenerli”.

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Calcio: Pioli, ‘ko derby è il nuovo inizio del Milan’

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Il derby come l’Atalanta quattro anni fa, cinque i gol subiti in entrambe le partite e il valore comune della ‘svolta’, del rilancio. Il Milan dopo la pesantissima sconfitta subita a Bergamo nel 2019 riuscì a ribaltare le sorti della sua stagione e degli anni futuri, così sembra possa trasformarsi il ko – che ancora brucia – nel derby contro l’Inter. “Abbiamo sempre gestito con equilibrio momenti positivi e negativi, il derby non era la fine del nostro percorso, era l’occasione per un nuovo inizio. Ora non siamo perfetti ma possiamo mettere in campo la migliore prestazione domani”, spiega Stefano Pioli alla vigilia della partita contro la Lazio. Una serenità e una consapevolezza frutto anche della vittoria conquistata a Cagliari con le seconde linee. Tre punti fondamentali perché, complice il passo falso dell’Inter, hanno regalato la vetta della classifica. Ma giunti solo alla settima giornata, è un primato che non fa la differenza.

“La vetta ora non conta nulla, conta solo la voglia di fare bene. Non ci sono partite facili, ma non ci sono nemmeno partite impossibili. Sono contento di quello che ho visto in questi due giorni”, spiega schietto l’allenatore rossonero che poi punta il dito sulla squadra favorita per il titolo. “A fine maggio sapremo chi sarà stato il migliore. Ci sono quattro squadre che lotteranno per lo scudetto, con la Juventus favorita per vincere. Non giocare in Coppa dà punti in più alla fine del campionato”. Contro la Lazio, in un big match ostico proprio a quattro giorni dalla sfida Champions col Borussia, Pioli richiama i titolari. Davanti torneranno Leao e Giroud titolari e proprio sul portoghese tornano a farsi sentire le critiche. Sotto accusa un po’ di superbia e superficialità. Ma Pioli alza ancora una volta il muro. “Leao? Se sbaglia un passaggio non significa aver preso sottogamba l’avversario. Certo, da un giocatore come lui mi aspetto sbagli sempre meno i passaggi”. Aspettative alte come per tutta la squadra. Ma Pioli può dirsi soddisfatto per la prestazione delle ‘riserve’, anche di chi – come Adli – ha dovuto attendere a lungo prima di trovare spazio (il forfait di Krunic e Bennacer).

“Mi auguro che la forza del Milan sia la rosa lunga – ammette il tecnico – siamo all’inizio della nostra scalata, ci saranno ancora difficoltà da affrontare ma sono convinto dei miei giocatori e che quello che vedo è positivo. Ma va portato avanti. Dopo la sosta è iniziata una nuova stagione e per stare lì in alto bisogna essere forti di testa, di organizzazione”. Ora il Milan dovrà evitare alti e bassi e trovare continuità di risultati, almeno in campionato. Contro la Lazio non sarà facile, anche se nelle ultime nove sfide, il Milan si è imposto sei volte. “La Lazio gioca insieme da tanti anni con un ottimo allenatore, ha linee di gioco che si riconoscono e una rapidità importante. E’ un avversario difficile. Sarà aggressiva, ma non andrà uomo su uomo. Sanno chiudere bene gli spazi. Dovremo palleggiare bene ed evitare la loro pressione. Loro vogliono tenere la palla, è una squadra completa da affrontare con attenzione”, avverte Pioli. E guardando sempre ai numeri, come da indicazione societaria. “Abbiamo un’attività di analisi dei dati nello sport – racconta il numero uno Gerry Cardinale al New York Post – che affonda le sue radici nel baseball. Adesso stiamo applicando ciò al calcio europeo, quindi la connessione è profonda e sta decisamente accelerando”.

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Ryder cup si fa sul serio, team Europa parte fortissimo

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La corsa all’impazzata di migliaia di tifosi all’alba per assicurarsi un posto sintetizza lo spirito della Ryder Cup e l’enorme seguito che scatena. Provare per credere, l’apertura dei cancelli mentre albeggiava e la corsa sfrenata, in pieno stile concerto rock, degli appassionati, la stragrande maggioranza stranieri ne è la prova. La 44/a edizione della Ryder Cup, il prestigioso trofeo di golf, evento biennale che vede sfidarsi i migliori giocatori di Europa e Stati Uniti per la sola gloria che per la prima volta nella sua storia si disputa in Italia, sul green del Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia, alle porte di Roma, si è aperto con la prima giornata di incontri. Partenza spedita del Team Europe: la squadra capitanata da Luke Donald conclude l’esordio con un ampio vantaggio, 6.5 a 1.5 e già è proiettato alle sfide di domani.

La Ryder Cup è realtà e la prima vera giornata di gioco è uno spettacolo nello spettacolo: condita dall’entusiasmo degli oltre 50mila spettatori, che per tutta la lunghissima giornata hanno incitato con cori e boati le due squadre, con una prevalenza di tifosi europei, in visibilio soprattutto dopo i match del foursome del mattino (quello in cui i due giocatori della stessa squadra giocano alternativamente la stessa palla), dominate nettamente dalla squadra del Vecchio Continente, trascinata dalla classe dei suoi campioni sotto lo sguardo divertito e anche un po’ sorpreso di campioni dello sport come Gareth Bale, Carlos Sainz e Novak Djokovic, con il serbo che ha voluto sottolineare lo speciale clima che caratterizza la competizione: “L’atmosfera è fantastica – dice – Mi hanno raccontato della Ryder Cup, ma non mi aspettavo fosse così. Questa è una delle sensazioni più belle che abbia mai provato nello sport”.

Il colpo che dà il via ufficiale alla Ryder numero 44 alle 7.35 del mattino è quello del n.1 al mondo, lo statunitense Scottie Scheffler schierato dal capitano Zach Johnson con Sam Burns contro lo spagnolo Jon Rahm e l’inglese Tirrell Hatton che si aggiudicano il match conquistando il primo punto della giornata. Le altre vittorie della mattina portano la firma della coppia di nordici Hovland-Aberg (contro gli statunitensi Homa-Harman), della coppia la coppia Lowry-Straka che ha superato Fowler-Morikawa e di quella composta dai big Rory McIlroy e Tommy Fleetwood. Si va così ai fourballs sul 4-0 per l’Europa che mai nella storia della Ryder aveva chiuso una sessione con 4 vittorie su 4. “C’è stata la perfetta esecuzione dei nostri piani, l’ho visto negli occhi dei vicecapitani – le parole di Fleetwood – Debuttare ufficialmente al Marco Simone è stato emozionante, è solo la prima mattina ma abbiamo buone sensazioni. ora dobbiamo continuare a testa bassa”.

La reazione statunitense arriva nei fourballs (ogni giocatore gioca la propria palla, il migliore dei quattro giocatori in gara vince il punto per la sua squadra). I match sono stati a lungo in equilibrio (ad eccezione di quello che la coppia europea McIlroy-Fritzpatrick ha dominato contro gli statunitensi Morikawa/Schauffele: alla fine dopo oltre cinque ore di gioco arrivano tre pari e una vittoria per l’Europa per il 6.5 a 1.5 in favore della la compagine del Vecchio Continente capace di riacciuffare match che sembravano persi grazie alle giocate dei suoi campioni, da Jon Rahm al danese Hovland. Domani si replica, via alle 7.35 del mattino con altri quattro match foursome e poi nel pomeriggio i fourballs prima del gran finale di domenica con i singoli: l’Europa vuole riscattarsi dopo la netta sconfitta di due anni fa in Wisconsin, gli Stati Uniti cercano quella vittoria che oltreoceano manca da 30 anni.

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