Collegati con noi

Politica

Centrodestra in fermento dopo la vittoria in Calabria: Cirielli resta il nome forte per la Campania, ma cresce la pressione di Forza Italia per un candidato civico

Dopo la vittoria in Calabria, Forza Italia chiede più spazio nel centrodestra e rilancia l’ipotesi di un candidato civico per la Campania. Cirielli resta in pole, ma crescono tensioni e dubbi nella coalizione.

Pubblicato

del

La vittoria di Roberto Occhiuto in Calabria ha dato nuova linfa al centrodestra, ma ha anche aperto nuovi scenari interni alla coalizione.
Il risultato rafforza la posizione di Forza Italia, che ora rivendica un ruolo più centrale nella definizione delle candidature regionali, a partire dalla Campania, dove tutto sembrava ormai deciso sul nome di Edmondo Cirielli.

La candidatura del viceministro agli Esteri resta la più probabile, ma il clima si è fatto incerto. Dopo il successo calabrese, infatti, gli azzurri tornano a spingere sull’opzione civica, con il nome del prefetto Michele di Bari in cima alle preferenze.


Le tensioni interne: “Serve un candidato di centro”

A rimettere tutto in discussione è stata la presa di posizione del capogruppo al Senato Maurizio Gasparri, che ha rilanciato l’idea di “un allargamento verso la società civile”.
Più prudente Antonio Tajani, che non ha confermato Cirielli e ha ribadito la linea politica:

“La vittoria di Occhiuto in Calabria dimostra che si vince al centro.”

Sulla stessa scia anche Fulvio Martusciello, leader regionale di Forza Italia, che ha sottolineato:

“Con un candidato di centro si può vincere anche in Campania.”

Una posizione che alimenta i malumori negli alleati, in particolare tra Fratelli d’Italia e Lega, che considerano Cirielli il nome più solido e rappresentativo.


Il “lodo Cirielli” e il nodo politico della candidatura

A complicare il quadro ci sarebbe anche il cosiddetto “lodo Cirielli”, la clausola voluta da Forza Italia che imporrebbe al candidato presidente di restare in Consiglio regionale in caso di sconfitta.
Nel caso di Cirielli, ciò significherebbe rinunciare sia al ruolo di viceministro sia al seggio da deputato, una condizione che ha sollevato più di una perplessità.

Cirielli, intanto, prova a tenere la barra dritta:

“I calabresi, come pochi giorni fa i marchigiani, premiano il centrodestra e il buon governo. È la conferma della fiducia dei cittadini nel nostro progetto politico.”


Veneto, Puglia e Campania: la tripla partita del centrodestra

La questione campana si intreccia con le altre due regioni al voto: Veneto e Puglia.
Nel Veneto resta forte il nome del leghista Alberto Stefani, mentre in Puglia l’ipotesi principale è quella del civico Luigi Lobuono.
La coalizione dovrà sciogliere definitivamente i nodi entro 18 giorni, termine ultimo per la presentazione delle liste.

Non si esclude una riunione di maggioranza a Palazzo Chigi entro mercoledì, ufficialmente sulla manovra economica, ma che potrebbe trasformarsi nel vertice decisivo per chiudere il rebus delle candidature.


Tajani: “Siamo la seconda forza del centrodestra”

Dopo il successo in Calabria, Tajani rivendica il peso crescente di Forza Italia:

“Ci dobbiamo allargare al centro, siamo stabilmente la seconda forza politica del centrodestra.”

Una posizione che, se da un lato rafforza il profilo moderato della coalizione, dall’altro riaccende la competizione interna con Fratelli d’Italia.
Con il tempo che stringe e le tensioni che crescono, il centrodestra dovrà trovare presto la sintesi tra identità, equilibrio e pragmatismo, per non arrivare diviso alla sfida più delicata: quella della Campania.

Advertisement

Politica

Schlein vede Prodi e rilancia la rotta del Pd

Schlein incontra Prodi dopo l’assemblea Pd a Bologna. Ruffini riunisce 600 persone a Roma per i comitati Più Uno e richiama lo spirito dell’Ulivo.

Pubblicato

del

Dopo l’assemblea degli amministratori Pd a Bologna, Elly Schlein ha fatto visita a Romano Prodi. «Io ascolto sempre con grande attenzione il Professore», ha spiegato in tv, raccontando l’incontro e sottolineando il valore dei messaggi lanciati da Prodi sul Corriere: servono idee coraggiose e leadership capaci di parlare al Paese senza inseguire radicalismi.

La rotta del Pd secondo Schlein

In tv la segretaria dem ha ribadito la linea del partito: mettere al centro i problemi concreti, puntare su misure come asili nido gratis e trasporto pubblico gratuito, valorizzare il lavoro già svolto dai sindaci. «Quando la sinistra mette al centro i problemi, torna la fiducia e torna a vincere», ha spiegato Schlein.

La novità del centrosinistra: nasce Più Uno

Sempre ieri si è svolta a Roma la prima assemblea dei promotori dei comitati Più Uno di Ernesto Maria Ruffini. Prodi ha detto di «seguire con interesse» il progetto, che punta a diventare un movimento nazionale: oltre 600 i partecipanti arrivati da tutta Italia, 300 comitati già nati in tutte le regioni.

In prima fila diversi protagonisti della politica: Vincenzo Spadafora, Chiara Gribaudo, Bruno Tabacci, Elio Vito e Giuseppe Sangiorgi.

Ruffini: «Non siamo la stampella del centrosinistra»

Ruffini ha chiarito che Più Uno non vuole essere una nuova gamba del campo largo né un partito personale. «Il Pd non può delegare a un soggetto esterno il compito di rappresentare il riformismo», ha detto.

Il suo obiettivo è più ambizioso: tornare allo spirito dell’Ulivo. «Era la straordinaria idea del moderno centrosinistra, capace di superare le appartenenze e restituire un orizzonte comune. Quella intuizione consentì di battere la destra due volte, con Romano Prodi».

Un richiamo politico e culturale che arriva proprio mentre la segretaria dem cerca di consolidare la rotta del Pd, con l’attenzione vigile del Professore.

Continua a leggere

Politica

Manovra, solo il 10% degli emendamenti sopravvivrà: scontro su casa, dividendi e compensazioni fiscali

Sulla Manovra sono stati presentati 5.742 emendamenti ma ne passerà meno del 10%. Priorità di Forza Italia su casa e affitti brevi, tensioni su dividendi e compensazioni fiscali.

Pubblicato

del

Il copione è noto: alla Manovra arrivano migliaia di emendamenti, ma due vincoli incomprimibili li travolgono. Il primo è il calendario: la legge di Bilancio va approvata entro il 15 dicembre in Senato e il 31 dicembre alla Camera. Il secondo è il rispetto dei saldi: la Manovra da 18,7 miliardi non può costare un euro in più senza coperture, come ha ribadito il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

Per questo sopravviveranno meno del 10% dei 5.742 emendamenti presentati, con il M5S in testa per numero di proposte (1.700).

La scrematura: solo 414 emendamenti “segnalati”

La prima selezione arriva il 18 novembre, quando si definiranno i 414 emendamenti prioritari:

  • 238 per la maggioranza,

  • 176 per le opposizioni.

Saranno i prossimi giorni a stabilire quali misure difendere in aula.

La casa al centro della battaglia politica

Forza Italia, per voce del vicepremier Antonio Tajani, ha già indicato la priorità assoluta: la difesa della casa. L’obiettivo è cancellare l’aumento della cedolare secca al 26% per gli affitti brevi della prima casa, riportandola al 21%.

Secondo la relazione tecnica, la misura vale circa 100 milioni di gettito, sostituibili con tagli di spesa o micro-interventi.

Dividendi e norme Ue: un nodo difficile da sciogliere

Molto più complicato intervenire sulla stretta fiscale sui dividendi:

  • gettito atteso 1 miliardo,

  • norma necessaria per adeguarsi a una sentenza della Corte di Giustizia Ue.

Forza Italia propone la rivalutazione volontaria dell’oro da investimento, ma la proposta dovrà superare il vaglio della Ragioneria generale dello Stato.

Crediti fiscali e compensazioni: Lega e FI cercano modifiche

Lega e Forza Italia lavorano insieme per ammorbidire la stretta sulle compensazioni tra crediti fiscali e debiti previdenziali, che renderebbe inutilizzabili alcuni crediti, compresi quelli del Superbonus 110%.

La Lega spinge per:

  • ampliare la rottamazione,

  • aumentare la tassazione su banche e assicurazioni con un +4% dell’Irap (invece del +2% previsto), destinando il ricavato alle forze dell’ordine.

Le misure comuni: editoria e imprese

Fratelli d’Italia e Forza Italia convergono sul sostegno all’editoria, con nuove risorse per il Fondo unico e per il credito d’imposta alle imprese del settore.

Il quadro resta complesso: la maggior parte degli emendamenti è destinata a cadere, mentre la battaglia politica si concentra su pochi dossier sensibili — casa, dividendi, crediti fiscali — che metteranno alla prova l’unità della maggioranza.

Continua a leggere

Politica

Metro Capodichino pronta al 95%: Salvini la definisce «modello di sostenibilità». Apertura tra fine 2026 e inizio 2027

La stazione della metro di Capodichino è completata al 95%. Salvini la indica come modello di sostenibilità. Possibile apertura tra fine 2026 e inizio 2027, in attesa delle autorizzazioni comunali.

Pubblicato

del

La stazione della metro di Capodichino è completa al 95%. L’apertura sarà una svolta epocale: Napoli entrerà nell’élite delle metropoli in grado di collegare aeroporto e centro storico in soli 9 minuti. Dopo la “porta dell’acqua” (Municipio) e la “porta del ferro” (Garibaldi), Capodichino diventerà la “porta dell’aria” della Linea 1.

Salvini: «Napoli è un modello per il trasporto su ferro»

Durante il sopralluogo, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha sottolineato il valore strategico dell’opera: «Questo è il vero Green Deal». Ha ringraziato operai, tecnici e progettisti e ha definito la stazione «bellissima», con scale elicoidali gialle e standard elevati di sicurezza e innovazione.

I tempi di consegna e i nodi tecnici

Paolo Carbone, presidente di Metropolitana Spa, ha spiegato che si attendono alcune autorizzazioni del Comune per il passaggio della navetta da Poggioreale. L’incidente che ha colpito quella stazione ha rallentato l’iter. Considerando che anche la stazione Tribunale è pronta, Capodichino potrebbe aprire tra la fine del 2026 e l’inizio del 2027.

Le criticità del sistema ferroviario

Salvini ha richiamato l’attenzione anche su altre fragilità, come la Circumvesuviana: «Si può far di meglio». L’assessora comunale Chiara Marciani ha ribadito il valore strategico della nuova fermata, ricordando che pochissime città al mondo offrono un collegamento porto-aeroporto-stazione su un’unica linea metropolitana.

Un investimento più ampio sul ferro

A breve si concluderà la gara per la progettazione della Linea 10, da Afragola a Di Vittorio, con un investimento complessivo da 1,2 miliardi, una svolta per l’area Nord della città.

Una stazione iconica

Realizzata da Webuild per Metropolitana di Napoli Spa e Comune, la stazione Capodichino ha richiesto un investimento di 130 milioni. L’opera, firmata dall’architetto Ivan Harbour dello studio londinese Rshp, si ispira al Pozzo di San Patrizio: un ambiente circolare a 50 metri di profondità con ascensori panoramici e scale elicoidali.

La copertura metallica da 450 tonnellate richiama un hangar ed è caratterizzata da un design innovativo simile a una ragnatela d’acciaio. Nel progetto rientrano anche tre pozzi di servizio profondi 50 metri, collegati alla sub-tratta Capodichino-Poggioreale e alla futura stazione Di Vittorio, fondamentali per completare l’anello della metropolitana.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto