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Cellino: sono una vittima, mi hanno truffato. Voglio vendere il Brescia e uscire dal calcio

Il presidente del Brescia si difende dalle accuse della Procura Figc: «Mai conosciuto Alfieri, mi sono fidato del mio commercialista».

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«Mi fanno passare per truffaldino, ma sono una vittima». Con queste parole Massimo Cellino (foto Imagoeconomica in evidenza), presidente del Brescia Calcio, si è difeso in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, alla vigilia dell’udienza al Tribunale Federale Nazionale che potrebbe decidere il futuro della sua squadra, già salvata sul campo ma ora a rischio retrocessione in Serie C.

La Procura Federale ha infatti accusato il club di non aver versato regolarmente Irpef e contributi Inps ai propri tesserati, aprendo un caso che ha bloccato i play-out di Serie B e lasciato sospeso il destino del Brescia e della Sampdoria, che potrebbe rientrare in corsa per la salvezza.

«Sono stato truffato da chi doveva tutelarmi»

Cellino ricostruisce i fatti a partire dal 16 febbraio, giorno del suo rientro in Italia: «Mi informano che il responsabile finanziario Luigi Micheli si è dimesso. Poi scopro che mi ha rubato dei soldi. Il 17 febbraio dovevamo pagare gli stipendi del trimestre, così mi rivolgo al nostro commercialista, lo Studio Gamba, che ci segue da anni».

Secondo quanto racconta, è proprio il commercialista a consigliargli di rivolgersi al Gruppo Alfieri spv, per versare i contributi tramite la compravendita di crediti di imposta. Una pratica che, sostiene Cellino, era stata presentata come legale e utilizzata da aziende importanti. «Non ho mai incontrato questo Alfieri, non sapevo nemmeno chi fosse. Mi sono fidato del professionista», ribadisce.

I documenti e le rassicurazioni

Cellino mostra anche un documento che il commercialista gli avrebbe consegnato, una presunta certificazione della Banca d’Italia per il codice Isin, poi rivelatasi falsa. «Ma mica sono io il professionista. È il commercialista che avrebbe dovuto fare le verifiche», afferma. A sostegno della sua buona fede, spiega di aver inviato tutta la documentazione anche alla Covisoc, inclusa la quietanza di pagamento alla società cedente.

«In 36 anni mai una sanzione. Adesso me ne vado»

Il presidente è un fiume in piena: «In 36 anni nel calcio non ho mai ricevuto una sanzione per un ritardo nei pagamenti. Anche ai tempi di Calciopoli sono rimasto in piedi. Ora però non ce la faccio più. Questo calcio non lo riconosco più. Voglio vendere il prima possibile».

Alla domanda sulla sua prossima mossa, Cellino risponde con amarezza:

«Trovare un grosso burrone e buttarmici dentro».

Parole che raccontano lo sconforto profondo di uno dei dirigenti più esperti del calcio italiano, oggi al centro di un’inchiesta che rischia di stravolgere la fine della stagione e compromettere anni di gestione.

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Medaglia celebrativa della Zecca di Stato per il quarto scudetto del Napoli

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La Zecca di Stato celebra il quarto scudetto del Napoli con una medaglia ufficiale in argento 925‰, realizzata in versione Fior di Conio e firmata dall’artista-incisore Silvia Ciucci. Dopo la medaglia per il trionfo del 2023, arriva un nuovo riconoscimento numismatico per la stagione 2024-2025, che suggella lo storico quarto titolo nazionale del club partenopeo.

Omaggio alla squadra e alla città

Sul dritto della medaglia spicca il logo ufficiale della SSC Napoli, arricchito da elementi colorati, incorniciato dalla scritta circolare “SSC Napoli campione d’Italia 2024 – 2025”. Il rovescio è un tributo alla città di Napoli, che nel 2025 celebra 2.500 anni di storia: una suggestiva veduta dall’alto del centro storico, patrimonio UNESCO, raffigura i Decumani e un percorso simbolico che attraversa i luoghi più iconici del cuore della città.

Dal Decumano principale emergono lo scudetto e il numero 4, simbolo del quarto trionfo calcistico del Napoli, fusi con eleganza in un’opera che unisce arte, storia e passione sportiva.

Un oggetto per collezionisti e tifosi

Questa medaglia rappresenta un connubio tra memoria sportiva e identità culturale, pensata per i tifosi azzurri e i collezionisti che vogliono celebrare un momento indelebile della storia del club e della città. Coniata in tiratura limitata, si presenta come un oggetto di pregio, destinato a entrare nel cuore dei napoletani e degli appassionati di calcio.

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Cronache

Cresco8, il supercomputer italiano tra i più potenti e “green” al mondo

Il supercomputer Cresco8 dell’Enea a Portici entra nella Top500 mondiale e nella Green Top500 per efficienza energetica.

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Cresco8, l’ultima evoluzione della famiglia di supercomputer sviluppata dall’Enea, ha conquistato un posto di rilievo nella classifica dei 500 calcolatori più potenti al mondo, piazzandosi alla posizione numero 228. Il supercomputer, inaugurato lo scorso aprile presso il Centro Ricerche Enea di Portici, vicino Napoli, è stato realizzato in collaborazione con Intel e rappresenta un’eccellenza italiana nel campo del calcolo scientifico avanzato.

Tra i più potenti e tra i più efficienti

Ancora più prestigiosa è la 134esima posizione nella Green Top 500, la classifica che valuta l’efficienza energetica dei supercomputer. «Un risultato di grande valenza», sottolinea Giovanni Ponti, responsabile della divisione ICT dell’Enea. Il merito va anche all’avanzato sistema di raffreddamento ad acqua, capace di dissipare fino al 98% del calore generato e di abbattere i consumi del 40% rispetto ai sistemi tradizionali.

Motore della ricerca scientifica e tecnologica

Cresco8 è uno strumento chiave per la ricerca in ambiti strategici: dalla fusione nucleare al progetto Divertor Tokamak Test Facility (DTT), in costruzione presso il centro Enea di Frascati, fino allo studio dei cambiamenti climatici, allo sviluppo di nuovi materiali e all’Intelligenza Artificiale applicata all’energia.

«L’Enea ha avuto una visione da pioniere nel calcolo scientifico», afferma il direttore generale Giorgio Graditi. Aggiunge Giulia Monteleone, direttrice del dipartimento Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili: «Grazie a questa infrastruttura, è nata in Enea una comunità di ricercatori con competenze oggi riconosciute a livello internazionale».

L’Italia nella mappa mondiale del calcolo

Insieme a Cresco8, anche altri due supercomputer italiani sono entrati nella classifica: Pitagora-CPU del Cineca, installato a Casalecchio di Reno, e SpaceHPC dell’Agenzia Spaziale Europea, con sede a Frascati. Un segnale della crescente centralità dell’Italia nell’ambito del calcolo ad alte prestazioni.

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Esteri

Bruce Springsteen, il ritorno dei dischi perduti: arriva “Tracks II” con sette album inediti

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Sette album, un cofanetto monumentale, un tour europeo e un film in arrivo: è ufficialmente tornata la primavera di Springsteen. Il 27 giugno uscirà Tracks II: The Lost Albums, raccolta che include sette dischi inediti incisi tra il 1983 e il 2018, definiti dallo stesso Bruce come «album completi, alcuni già mixati, ma mai pubblicati». In parallelo, il docufilm “Springsteen: Liberami dal nulla” con Jeremy Allen White nei panni del Boss è in lavorazione, e a fine mese Springsteen sarà in Italia: due date a San Siro, il 30 giugno e il 3 luglio, a 40 anni dalla sua prima epica esibizione milanese.

Sette dischi, nove LP e cento pagine di storia

Il cofanetto si presenta in tre versioni: 9 LP o 7 CD corredati da un libro di 100 pagine, oppure una versione ridotta in doppio album con selezione di brani. I fan lo attendevano da anni: si parlava da tempo di questi album “fantasma”, di cui si favoleggiava tra collezionisti e appassionati. Ora prendono finalmente forma.

«Durante la pandemia ho preso in mano tutto ciò che avevo nel mio archivio. Suonavo quella musica per me stesso e pochi amici. Ora era giunto il momento di condividerla», ha raccontato Springsteen nella nota di presentazione. E promette: «Ci sarà anche un Tracks III».

Dai suoni lo-fi ai country da saloon: ecco i “perduti” del Boss

I sette album toccano fasi diverse della carriera di Springsteen:

  • LA Garage Sessions (1983): sonorità grezze e sperimentali, evoluzione lo-fi del sound di Nebraska.

  • Streets of Philadelphia Sessions (1993): canzoni nate sull’onda del celebre brano per il film di Jonathan Demme, ma mai pubblicate per non “ripetersi”.

  • Faithless (anni 2000): scritte per un film western spirituale mai realizzato, composte in tre settimane in Florida.

  • Somewhere North of Nashville: scarti “leggeri” e country del cupo The Ghost of Tom Joad.

  • Inyo: storie dalla cultura messicano-americana a Los Angeles, “un sequel spirituale di Joad”.

  • Twilight Hours: canzoni romantiche e atmosfere pop americane d’altri tempi.

  • Perfect World: il disco più recente, definito «un grande album rock» con l’apporto della E Street Band e del produttore Ron Aniello.

Il tour e il film: l’universo Springsteen si espande

Nel frattempo, Bruce è in tour: l’Italia lo attende a San Siro con due sold out annunciati. Il docufilm Springsteen: Liberami dal nulla, che vedrà Jeremy Allen White calarsi nei panni del rocker del New Jersey, racconterà probabilmente anche le ombre e i silenzi di quei “dischi perduti” che ora trovano finalmente voce.

Il messaggio del Boss, a settantacinque anni, è chiaro: «Non esiste un periodo perso. Solo musica che aveva bisogno di tempo per uscire».

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