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C’è l’accordo tra Pd e M5S in Umbria, è Bianconi il candidato civico comune

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In zona Cesarini, a cinque giorni dalla chiusura delle liste, Pd e M5S trovano il candidato comune per la presidenza della Regione Umbria: e’ Vincenzo Bianconi, 46 anni, imprenditore nella ricezione turistica di Norcia e presidente umbro di Federalberghi. Un si’, quello di Bianconi, arrivato dopo il no dell’avvocato del Serafico Francesca Di Maolo che rischiava, dopo i rifiuti di Cucinelli e di Bastiolo, di esporre dem e Cinque Stelle agli attacchi e alle ironie di Matteo Salvini e del centrodestra che in Umbria sono gia’ in campagna elettorale con Donatella Tesei. Dopo l’intesa sul governo, Pd e M5S testano l’alleanza anche sul territorio e l’Umbria sara’ a fine ottobre il primo esperimento in vista delle elezioni regionali del prossimo anno in Emilia Romagna come in Calabria. Un accordo che oggi anche Matteo Renzi annuncia di voler appoggiare. Ma la buona volonta’ politica, stretta tra Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio sulla proposta di un patto civico avanzata dal leader M5S, rischiava di arenarsi su una serie di no dei candidati presidenti. Oggi, dopo una riflessione di 48 ore, da’ forfait anche Di Maolo, che preferisce restare al fianco dei ragazzi disabili del Serafico che “abitano il mio cuore e lo abiteranno sempre”. Ma, grazie ad una rosa di candidati, Pd e M5S hanno chiuso oggi stesso la partita, schierando Bianconi.

“E’ ora di ricostruire il futuro dell’Umbria perche’ e’ una regione straordinaria e civile che ha bisogno di fortissimi cambiamenti”, sono le prime parole con cui il presidente di Federalberghi Umbria accoglie l’invito a candidarsi a presidente dell’Umbria, “invito che – spiega – tante forze civiche, associative e politiche mi hanno rivolto”. Soddisfatti Di Maio e Zingaretti. Bianconi, afferma il leader M5S, e’ “una persona super competente, che non si arrende mai. Noi ci siamo e lo sosterremo con lealta’ in campagna elettorale e poi in Giunta” assicura Di Maio che rivendica anche ai fini interni il successo del suo appello ad una candidatura civica con i partiti fuori dalla giunta. “Una candidatura fortissima, civica che viene dal mondo produttivo di una regione operosa e produttiva”, dice il leader Pd che, a margine della Festa del’Unita’ a Bologna, parla di una trattativa “non complicata” con M5s con cui “credo stia sempre piu’ crescendo il rispetto e il riconoscimento delle ragioni dell’altro”. E c’e’ chi guarda, oltre l’esperimento umbro, ai prossimi appuntamenti regionali. “L’accordo in Umbria – sostiene Dario Franceschini – e’ un altro passo verso la creazione di un campo riformista in grado di battere la destra e cambiare l’Italia”. Sulla stessa linea anche Pier Luigi Bersani che lancia un appello a M5S in vista del voto in Emilia Romagna, dove Stefano Bonaccini sembra intoccabile. “A M5S vorrei dire: o e’ centrosinistra o e’ la destra di Salvini, con il governo si e’ aperta un minimo di prospettiva, non contraddiciamola in Emilia Romagna”. Ma Salvini non sembra affatto preoccupato: “Prenderanno una mazzata che se la ricorderanno per 50 anni”.

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Economia

Business longevità per Silicon Valley, ci prova OpenAI

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Convertire le cellule adulte in cellule staminali con il supporto dell’intelligenza artificiale, aprendo una ulteriore strada alla rigenerazione dei tessuti. E’ il nuovo business a cui punta OpenAI – la casa madre di ChatGpt che nel 2025 abbondenerà lo status di no profit – che per il progetto si è alleata a Retro Biosciences, la startup che vuole estendere di 10 anni l’aspettativa di vita e che ha già ricevuto un finanziamento di 180 milioni di dollari dalla stessa azienda di Sam Altman (foto Imagoeconomica in evidenza).

Una corsa verso la medicina personalizzata e la longevità non nuova nella Silicon Valley, con aziende come Google, Amazon e Anthropic che si sono già espresse. La rivista Mit Technology Review scrive che OpenAI e Retro Biosciences hanno sviluppato un modello di intelligenza artificiale chiamato GPT-4b micro – simile ai modelli linguistici di grandi dimensioni che permettono ai software come ChatGpt di comprendere il linguaggio naturale – che studia la formula del cocktail di fattori di crescita e geni messo a punto da Yamanaka per far regredire una cellula adulta allo stadio di staminale. Prende il nome dallo scienziato giapponese Shinya Yamanaka, il primo a dimostrare l’efficacia di questa tecnica che può però aumentare il rischio di mutazioni genetiche.

Nei test preliminari di OpenAI e Retro Biosciences, il nuovo modello Gpt-4b micro si è dimostrato “50 volte più efficace” nella riprogrammazione. “Nel complesso, le proteine ;;sembrano migliori di quelle che gli scienziati sono stati già in grado di produrre”, afferma John Hallman, ricercatore di OpenAI che insieme al collega Aaron Jaech e Rico Meinl di Retro Bioscience, sono stati gli sviluppatori principali del modello di IA. “Gli scienziati esterni – rileva però il Mit Technology Review – non sono in grado di valutare i risultati finché non saranno pubblicati, cosa che le aziende dicono che stanno pianificando. Né il modello è disponibile per un uso più ampio: è ancora una dimostrazione non un lancio ufficiale”.

La promessa di questo modello di intelligenza artificiale si collega all’impegno di altre aziende della Silicon Valley in ambito scientifico. A partire da Google DeepMind che con due suoi ricercatori (Demis Hassabis e John Jumper) insieme a David Baker, professore Professore all’Università di Washington (Seattle) ha preso il Nobel per la Chimica per AlphaFold, un modello di IA che ha decifrato il codice segreto delle proteine.

Sempre Google ha costituito più di dieci anni fa Calico Life Sciences, un’azienda di ricerca che si occupa di lotta all’invecchiamento. Mentre nel 2021 è nata Altos Labs, azienda di biotecnologie che punta alla riprogrammazione biologica per ringiovanire le cellule in laboratorio, finanziata anche da Jeff Bezos di Amazon. Di recente, infine, Anthropic, una delle aziende leader nel settore dell’Intelligenza artificiale rivale di OpenAI, ha sostenuto che per effetto dell’IA ci saranno in pochi anni tanti progressi nella biologia e nella medicina per cui l’aspettativa di vita potrà raggiungere i 150 anni.

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Giovanni Amoroso, 76enne di Mercato San Severino, è il nuovo presidente della Corte costituzionale

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Giovanni Amoroso (foto Imagoeconomica in evidenza), 76 anni, è il nuovo presidente della Corte costituzionale e succede così ad Augusto Barbera che ha terminato il suo incarico al vertice della Consulta lo scorso 21 dicembre. Amoroso – nato a Mercato San Severino (Salerno) il 30 marzo 1949 – è stato eletto nella camera di consiglio che si è tenuta questa mattina a Palazzo della Consulta, il suo mandato terminerà il 13 novembre 2026. Ha svolto il ruolo di presidente facente funzioni dopo l’addio di Barbera. È stato eletto giudice costituzionale dalla Corte di cassazione il 26 ottobre 2017, ha giurato il 13 novembre 2017, è Vice presidente dal 12 dicembre 2023.

Giovanni Amoroso è stato eletto presidente della Consulta all’unanimità, ed ha poi nominato come vice presidenti Francesco Viganò e Luca Antonini. Viganò, professore ordinario di diritto penale, è nato a Milano il 1 marzo 1966. Nominato dal Presidente della Repubblica il 24 febbraio 2018, ha giurato l’8 marzo 2018. Antonini, professore ordinario di diritto costituzionale, nato a Gallarate (Varese) il 27 maggio 1963. Eletto dal Parlamento il 19 luglio 2018, ha giurato il 26 luglio 2018.

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Cronache

Kyra, l’angelo peloso di Livorno: una statua per celebrare il suo amore infinito

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A sette anni dalla sua scomparsa, Kyra, la meticcia che ha regalato amore e conforto a Livorno, è diventata un simbolo eterno grazie a una statua inaugurata sul lungomare della città. Da due giorni, centinaia di persone, dai bambini agli anziani, dai politici ai volontari, sfilano per accarezzare la sua immagine, lasciando un segno di tenerezza e gratitudine per ciò che Kyra ha rappresentato.

Una storia di dolore e rinascita

La storia di Kyra è intrecciata con quella di Mario Bartoli, suo padrone e padre di Christian, un ragazzo straordinario stroncato a soli 17 anni da un aneurisma cerebrale. Dopo la tragedia, Mario decise di donare gli organi del figlio, salvando sette vite. Un gesto di altruismo che lo spinse a cercare un modo per riempire il vuoto lasciato dalla perdita. Fu allora che Kyra entrò nella sua vita, un cucciolo abbandonato che Mario adottò e che, con il tempo, divenne il suo compagno di vita e missione.

«Non avrei mai pensato che un cane potesse essere così vicino alla mia anima», racconta Mario. Da quel momento, i due iniziarono un percorso straordinario, dedicandosi agli altri, soprattutto ai più fragili.

Un cane speciale

Kyra non era solo un cane da soccorso, ma un essere dotato di una sensibilità fuori dal comune. «Aveva una naturale predisposizione ad aiutare le persone più deboli», ricorda Mario. La sua empatia la rendeva unica: confortava anziani nelle RSA, portava un sorriso ai malati terminali e aiutava i bambini con disabilità.

Tra le tante storie, Mario ricorda quella di Alessio, un ragazzino autistico che si bloccava durante le gare di podismo. «Kyra gli si avvicinò e lo spronò a continuare. Fu un miracolo: Alessio completò la corsa con successo», racconta emozionato.

Kyra era amata anche dai bambini delle scuole elementari, dove insieme a Mario teneva lezioni di volontariato ed empatia. Gli scolari la adoravano, facendola diventare un vero mito.

Un’eredità che vive

Kyra è scomparsa improvvisamente nell’agosto 2018, lasciando un vuoto immenso, ma anche un’eredità di amore e solidarietà. Elisa Amato, garante degli animali del Comune di Livorno, sottolinea: «Kyra è stata un esempio di amore, solidarietà e volontariato. Ha salvato l’anima a tutti coloro che hanno avuto la possibilità di incontrarla e continuerà a farlo anche adesso, con la sua statua nel parco».

La statua, situata nel parco sul lungomare di Livorno, non è solo un omaggio alla memoria di Kyra, ma un invito a riflettere sull’importanza dell’empatia e del volontariato. La sua presenza continua a ispirare, ricordando a tutti che anche il più piccolo gesto d’amore può fare la differenza.

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