Una scelta che va nel segno della continuita’. Il plenum del Csm indica come nuovo procuratore generale della Cassazione, al posto che il 9 luglio lascera’ libero per raggiunti limiti d’eta Giovanni Salvi , il suo attuale “vice” Luigi Salvato. Ma anche stavolta, come su tutte le nomine importanti di questo ultimo scorcio di consiliatura , si divide. A settembre scadra’ il suo mandato.Poi ci saranno le elezioni con un nuovo sistema elettorale introdotto con la riforma appena approvata dal Parlamento. Il capo dello Stato, che presiede la seduta, esprime un auspicio che ha anche il sapore di un monito per il Consiglio superiore, ora chiamato a “fornire il suo essenziale contributo” all’attuazione della riforma: la speranza che anche nell’ultima parte del suo cammino continui a svolgere le sue funzioni assicurando “tempestivita’ e la doverosa trasparenza nelle sue decisioni”. Saranno “mesi di lavoro intenso” che Mattarella intende continuare a seguire con “attenzione e rispetto”. Intanto nel presente la nomina di Salvato passa a maggioranza: 17 i voti a favore contro gli otto che vanno al suo diretto concorrente, il procuratore generale di Napoli , Luigi Riello, e l’astensione del laico della Lega Stefano Cavanna. Sono tutti e due magistrati prestigiosi, con curriculum importanti. In Commissione sono partiti in parita’, ma alcuni consiglieri si sono astenuti. Il relatore Michele Ciambellini (Unicost) elenca i titoli specifici che a suo parere fanno prevalere Salvato sul Pg di Napoli, a cominciare dai quattro anni di funzioni direttivi in Cassazione, prima come avvocato generale e poi, dal 2020, come procuratore generale aggiunto.

Ma e’ forse la netta scelta di campo, pur difficile, di Salvi a convincere gli indecisi. Salvi sottolinea l’ “impulso importante” dato dal suo “delfino” alle sfide che ha dovuto affrontare la procura generale per il Covid: “dall’emergenza sanitaria, alla crisi d’insolvenza, dai casi conseguenti alla crisi delle imprese, all’applicazione delle sentenze della Corte Costituzionale a partire da quella sull’ergastolo ostativo”. E l’apporto ugualmente significativo che Salvato potra’ dare alle sfide ancora aperte, a cominciare dai rapporti con la Corte di Lussemburgo, dopo la nascita della procura europea. Alla fine a favore di Salvato votano oltre a Salvi, i gruppi di Unicost, Area e Autonomia e Indipendenza, i togati indipendenti Carmelo Celentano e Sebastiano Ardita, i laici M5s, il primo presidente della Cassazione Pietro Curzio e il vice presidente del Csm David Ermini, collegato alla seduta da remoto. A favore di Riello si esprimono tutti i consiglieri di Magistratura Indipendente, l’indipendente Nino Di Matteo, i due laici di Forza Italia e il laico della Lega Emanuele Basile. Al nuovo Pg, che ha chiesto e ottenuto la rimozione dalla magistratura dell’ex presidente dell’Anm Luca Palamara, arrivano gli auguri di buon lavoro di Mattarella, che ringrazia poi Salvi per aver svolto con “autentica autonomia” il suo incarico “in uno dei periodi piu’ difficili della storia della nostra magistratura”. Al Pg uscente il capogruppo di Area Giuseppe Cascini esprime vicinanza per “gli indecorosi attacchi” che gli sono stati rivolti negli ultimi anni da chi “ha pensato di cogliere l’occasione dello scandalo del giugno 2019 per regolare i conti con la magistratura”.