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Cronache

Caso Garlasco, bufera sull’avvocato Lovati dopo l’intervista a Corona: la Procura di Pavia smentisce

La Procura di Pavia smentisce le dichiarazioni dell’avvocato Massimo Lovati sul caso Poggi. Dopo l’intervista a Fabrizio Corona, il legale rischia un procedimento disciplinare e un’inchiesta per diffamazione.

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È finito nella bufera l’avvocato Massimo Lovati, difensore di Andrea Sempio nella nuova inchiesta sul delitto di Chiara Poggi, per un’intervista rilasciata a Fabrizio Corona all’interno del programma Falsissimo.
Le sue affermazioni hanno provocato la reazione immediata della Procura di Pavia e l’attenzione dell’Ordine degli avvocati, che ora valuta un possibile procedimento disciplinare.

Le dichiarazioni contestate e la replica della Procura di Pavia

Nella trasmissione, dedicata al caso Garlasco, Lovati ha lasciato intendere che la riapertura dell’inchiesta fosse stata una scelta del procuratore aggiunto Stefano Civardi.
Napoleone voleva chiedere l’archiviazione. Quell’altro invece, quel Civardi…”, ha detto l’avvocato, usando anche toni offensivi nei confronti dei magistrati.

La Procura di Pavia, guidata da Fabio Napoleone, ha però smentito con fermezza:
Si tratta di frasi destituite di ogni fondamento. Quando la difesa di Alberto Stasi depositò la relazione genetica forense, Civardi lavorava ancora alla Procura di Milano”.

Secondo Napoleone, la coassegnazione del fascicolo al procuratore aggiunto Civardi è avvenuta solo nel febbraio 2024, dopo l’avvio della nuova fase d’indagine. La richiesta di riapertura era già stata depositata il 14 febbraio, a seguito degli accertamenti tecnici affidati al Dipartimento di Genetica Forense dell’Università di Pavia.

“Mi ha tradito, non so cosa ho detto”: la difesa di Lovati

Ospite della trasmissione Ore 14 su Rai 2, Lovati ha cercato di giustificarsi sostenendo di essere stato “tradito” da Corona:
Mi ha detto di parlare a ruota libera mentre mi versava da bere. Mi ha proposto un serial, un film. Non so cosa ho detto, a furia di bere…”.

Il legale, già noto per dichiarazioni sopra le righe e per ipotesi fantasiose sul caso Garlasco, ha minimizzato anche le altre frasi rilasciate durante l’intervista:
Corona mi ha chiamato Gerry La Rana per la pronuncia della ‘r’. Ho detto che l’ex pm Venditti giocava ai cavalli: che problema c’è? Sono sempre stato appassionato di ippica”.

L’inchiesta per diffamazione e il rischio disciplinare

Lovati è già indagato per diffamazione aggravata nei confronti dello studio legale Giarda, che in passato aveva difeso Andrea Sempio.
Secondo l’accusa, avrebbe rilasciato dichiarazioni offensive e calunniose nei confronti di Fabio ed Enrico Giarda e di altri professionisti del prestigioso studio fondato dal compianto Angelo Giarda, docente alla Cattolica di Milano.

L’Ordine degli avvocati di Pavia ha aperto un fascicolo sulle sue dichiarazioni e valuta l’invio degli atti alla commissione disciplinare.
Lovati, da parte sua, ha annunciato: “Mi difenderò da solo”.

Il caso aggiunge un nuovo capitolo alle polemiche che continuano ad accompagnare il delitto di Chiara Poggi, uccisa nel 2007 a Garlasco, e al dibattito sulla riapertura dell’inchiesta dopo due archiviazioni.

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Cronache

Operazione antimafia a Lecce: oltre 100 carabinieri in azione contro clan locali

Maxi operazione antimafia a Lecce coordinata dalla Dda: oltre 100 carabinieri eseguono misure cautelari per associazione mafiosa e altri reati aggravati.

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Dalle prime ore della mattinata è in corso una vasta operazione antimafia condotta dai carabinieri di Lecce su coordinamento della Direzione distrettuale antimafia. Il blitz coinvolge oltre 100 militari, supportati da unità speciali e mezzi aerei, impegnati nell’esecuzione di numerose misure cautelari.

Le accuse e il ruolo della Dda

Le misure disposte dal Gip riguardano soggetti fortemente indiziati di associazione mafiosa e di altri gravi reati aggravati dal metodo mafioso. L’indagine rientra nel più ampio lavoro della Dda per il contrasto ai gruppi criminali radicati nel territorio salentino.

Blitz in corso, attesa per ulteriori dettagli

L’operazione è ancora in pieno svolgimento e ulteriori informazioni verranno rese note nel corso della mattinata. I carabinieri stanno operando in diverse aree del territorio, con un dispositivo di sicurezza rafforzato.

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Cronache

Turista americano cade nella tromba delle scale e muore in un b&b di Genova

Un turista di 71 anni, originario dell’Oregon, è morto in un b&b nel centro di Genova dopo una caduta nella tromba delle scale. Indagini in corso da parte dei carabinieri, il pm dispone l’autopsia.

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Un turista statunitense di 71 anni, originario dell’Oregon e in vacanza con la moglie, è morto nel tardo pomeriggio a Genova dopo essere precipitato nella tromba delle scale dal quarto piano di un bed and breakfast situato nel centro cittadino. Secondo una prima ricostruzione, si sarebbe trattato di una caduta accidentale avvenuta subito dopo che l’uomo era uscito dalla stanza.

La ringhiera rotta nell’impatto

Dai primi rilievi è emerso che l’anziano, inciampando, avrebbe perso l’equilibrio cadendo oltre la ringhiera, che si sarebbe rotta nell’impatto. La caduta è stata immediatamente segnalata dal personale della struttura. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, che non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso, e i carabinieri, che hanno avviato gli accertamenti.

Indagini in corso e autopsia disposta

Il pubblico ministero di turno ha aperto un fascicolo per ricostruire con precisione la dinamica dell’accaduto. Nelle prossime ore verrà disposta l’autopsia, mentre i militari proseguono le verifiche sulla stabilità della ringhiera e sulla sicurezza della scala interna. La moglie dell’uomo è stata ascoltata per fornire ulteriori elementi utili all’indagine.

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Cronache

Madre trovata morta in mare, il figlio di 8 anni scoperto senza vita in casa: tragedia a Calimera

A Calimera, in provincia di Lecce, un bambino di 8 anni è stato trovato morto poche ore dopo il ritrovamento in mare del cadavere della madre. Indagano i carabinieri. Comunità sotto shock.

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Un bambino di 8 anni è stato trovato morto nella tarda serata a Calimera, in provincia di Lecce. Il piccolo è stato rinvenuto senza vita nella camera da letto dell’appartamento in via Montinari, dove viveva con la madre. Secondo quanto si apprende, sul corpo del minore sarebbero presenti alcune ferite, circostanza che sarà oggetto di approfondimento da parte degli inquirenti. Il ritrovamento è avvenuto dopo la denuncia presentata dall’ex marito della donna, preoccupato per la scomparsa di entrambi.

Il cadavere della madre recuperato a Torre dell’Orso

Poche ore prima, nel pomeriggio, il corpo della madre – una donna di 35 anni originaria della provincia di Reggio Calabria – era stato individuato in mare a Torre dell’Orso, località costiera distante circa venti chilometri dal comune di Calimera. Il cadavere era stato segnalato ai soccorsi, dando il via alle procedure di identificazione e alle prime verifiche sulla dinamica del decesso.

Le prime verifiche e l’allarme dell’ex marito

La donna, secondo quanto riferito, non aveva accompagnato il figlio a scuola nella mattinata, elemento che ha contribuito a destare preoccupazione. L’ex marito, non riuscendo a mettersi in contatto né con la donna né con il bambino, ha presentato denuncia ai carabinieri. Da quel momento sono scattate le ricerche che hanno portato prima al ritrovamento del corpo della 35enne e poi alla tragica scoperta del figlio in casa.

Indagini in corso e comunità sotto shock

Le indagini, affidate ai carabinieri, sono in pieno svolgimento per ricostruire le ultime ore di vita della donna e del bambino e chiarire la dinamica della doppia tragedia. Sul posto sono intervenuti anche gli amministratori locali: in via Montinari è arrivato il sindaco di Calimera, Gianluca Tommasi, per manifestare la vicinanza dell’intera comunità a una famiglia precipitata in un dolore profondo.

La piccola cittadina del Salento è sgomenta per l’accaduto, due decessi avvenuti nel giro di poche ore che hanno gettato nell’incredulità l’intero territorio.


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