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Caso Epstein, Trump ritwitta post che legano il suicidio del finanziere pedofilo ai Clinton

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Donald Trump finora non commenta il suicidio in cella di Joseph Epstein, ma ha ritwittato alcuni post apparsi sui social media che collegano la morte del finanziere alla famiglia Clinton, sfruttando le circostanze ancora misteriose del caso. Come il fatto che Epstein non fosse piu’ sotto sorveglianza speciale nonostante avesse gia’ tentato di togliersi la vita il mese scorso. Secondo una delle tante teorie del complotto che girano in queste ore sui social, Epstein aveva informazioni sull’ex presidente Bill Clinton che aveva frequentato in passato. E tra le persone che sposano questa teoria su Twitter o Instagram ci sono anche il sito conservatore The Blaze, alcuni noti commentatori radiofonici della destra e anche un’alta funzionaria dell’amministrazione Trump nominata dal presidente, Lynne Patton, del Dipartimento per lo sviluppo edilizio e urbano.

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Napoletano catturato dai soldati ucraini: costretto a battermi per Russia

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In video sostiene di essere stato costretto a combattere per la Russia, Gianni Cenni, il pizzaiolo napoletano di 51 anni catturato dalle forze speciali ucraine a Kharkiv, in Donbas. A renderlo noto è Repubblica. Nelle immagini che stanno circolando sui social e di cui scrive il quotidiano, Cenni sostiene di essere stato “mobilitato illegalmente in Russia per combattere in Ucraina” e di volere tornare in Italia. Il 51enne alcuni anni fa si è trasferito in Russia: a Samara, viene riportato, aveva lavorato come pizzaiolo anche in un locale del console onorario della città che si affaccia sulle sponde del Volga. In Italia è stato però condannato due volte: la prima per omicidio, reato per il quale ha scontato la pena. Questa vicenda risale al 1999: Cenni lavorava come guardia giurata a Milano. La seconda condanna invece è di molestie sessuali ai danni di una bimba di 7 anni, figlia di parenti della sua compagna dell’epoca. Le violenze sarebbero state commesse tra il 2010 e il 2012. Questa condanna, invece, non l’ha scontata in quanto, nel frattempo, Cenni si era allontanato dall’Italia.

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Biden: Putin ha fallito, Usa non abbandonino Kiev

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Gli Stati Uniti e i suoi alleati sono più forti dei loro avversari, la Cina in particolare, grazie al lavoro dell’amministrazione Biden sul palcoscenico globale. Nel suo ultimo discorso di politica estera, ad una settimana dall’insediamento di Donald Trump, il presidente americano ripercorre questi quattro anni e manda un messaggio al suo successore: “Non abbandonare l’Ucraina”. “Stiamo vincendo la sfida globale. Ora siamo più forti economicamente, militarmente e dal punto di vista diplomatico”, ha esordito il commander-in-chief nel suo intervento al dipartimento di Stato accolto dall’applauso del segretario Antony Blinken e di tutti i funzionari e dipendenti presenti. Biden rivendica che grazie alle sue politiche l’America è tornata leader nel mondo e si è imposta soprattutto su un avversario, Pechino.

“La Cina non ci ha sorpassato, nonostante le previsioni, e non sorpasserà mai l’economia degli Stati Uniti”, ha sottolineato precisando tuttavia di aver voluto mantenere un dialogo equilibrato con il leader cinese Xi Jinping. Anche su Afghanistan – “la guerra doveva finire, sarò il primo presidente in decenni a non lasciare la guerra in Afghanistan al suo successore” – e Medio Oriente il presidente ha voluto sottolineare i successi della sua amministrazione: l’indebolimento dell’Iran, la caduta di Hezbollah e del regime di Bashar al Assad in Siria. E nonostante il ruolo dell’America nella guerra di Israele contro Gaza è probabilmente uno dei fattori che sono costati la sconfitta alla candidata democratica Kamala Harris, Biden spera di lasciare la Casa Bianca con un accordo concluso.

“Siamo sul punto di vedere finalmente realizzata una proposta che avevo presentato dettagliatamente diversi mesi fa”, ha dichiarato. Il commender-in-chief ha, inoltre lanciato due messaggi a Trump che tra una settimana prenderà il suo posto nello Studio Ovale. Il primo sulla Nato: “ventitre alleati pagano la giusta quota” per le spese della Difesa”, contrariamente a quanto sostenga il tycoon. Il secondo sull’Ucraina, a tre anni dall’invasione da parte della Russia. “Putin ha fallito tutti i suoi obiettivi strategici. L’Ucraina è ancora un Paese libero e indipendente”, ha sottolineato, esortando la nuova amministrazione e i suoi alleati a “non abbandonare” Kiev.

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Il Venezuela sequestra una petroliera della Guyana

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Le forze militari venezuelane hanno sequestrato una petroliera battente bandiera della Guyana con equipaggio cinese a bordo, accusata di essere entrata senza permesso nelle acque del Paese sudamericano. Lo riporta il sito del quotidiano Últimas Noticias. La nave Four Plus, immatricolata IMO 920393, è stata sequestrata mentre era attraccata nel porto di Guamache, nello stato Nueva Esparta perché “non possedeva l’autorizzazione per navigare in acque territoriali”.

Sulla nave è salita una commissione di cui fanno parte il capitano Jackson Bacallao González, comandante della stazione della guardia costiera di Pampatar, un comune dell’isola di Margarita; truppe della direzione generale del controspionaggio militare, dell’unità di intelligence antidroga 71, dell’Immigrazione della polizia bolivariana e dell’Istituto venezuelano degli spazi acquatici.

Le tensioni tra il Venezuela e la Guyana non sono nuove: la settimana scorsa il presidente Nicolás Maduro aveva annunciato che avrebbe fatto campagna elettorale nella Guyana Esequiba per eleggere un governatore nel territorio conteso che misura 149.500 Km2, la metà dell’Italia. Nel 2023 Maduro aveva annesso al Venezuela la Guyana Esequiba con un discusso referendum. Subito dopo il governo della Guyana aveva emesso una nota di protesta, dichiarando che gli abitanti dell’Esequibo “sono cittadini della Guyana che vivono in un territorio sovrano della Guyana” e qualificando l’annuncio di Maduro come una flagrante violazione delle leggi internazionali e della Carta dell’Onu.

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