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Cronache

Capri, primi esiti autopsia escludono malore autista

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 Non ci sono ancora certezze sulla dinamica dell’incidente e sulla morte di Emanuele Melillo, il 33enne conducente del minibus precipitato giovedi’ scorso a Capri alle spalle di uno stabilimento balneare. Dall’autopsia eseguita oggi e’ emerso che le cause del decesso sarebbero riconducibili a ‘lesioni multiple agli organi toraco-addominali’: al momento, quindi, sembrerebbe escluso che a causarne la morte sia stato un malore o una patologia. In tal caso resterebbe da accertare la causa dell’improvvisa uscita di strada del bus in un tratto rettilineo e privo di ostacoli, difficile da spiegare e quindi secondo i colleghi dell’autista attribuibile proprio a un malore: l’inchiesta della procura di Napoli intende tra l’altro accertare le condizioni dell’automezzo e la sicurezza dei parapetti in quel tratto di strada. L’avvocato Giovanna Cacciapuoti, legale della famiglia della vittima, sottolinea che “bisogna attendere l’esito degli esami istologici al cuore e al cervello, e di quello tossicologico, per avere un quadro piu’ chiaro”. La salma restera’ sotto custodia in attesa di eventuali ulteriori approfondimenti. Migliorano intanto le condizioni dei feriti ricoverati all’ospedale del Mare di Napoli. Dei 13 inizialmente trasferiti nella struttura partenopea, due sono stati dimessi; altri 10 sono in osservazione clinica, la prognosi resta al momento riservata solo per un paziente. Lo choc per la tragedia che ha colpito Capri non sembra frenare tuttavia lo sbarco dei turisti sull’isola azzurra. Dati della Capitaneria di Porto, sono 8400 i nuovi arrivi registrati nella giornata di ieri, a fronte di 6700 partenze. Numeri ancora piu’ solidi quelli di oggi: alle ore 15 si registrano 6000 sbarchi a fronte di 1500 partenze. Segnali incoraggianti, ma la chiusura della strada da cui e’ precipitato il bus con a bordo 24 persone, uno snodo cruciale di collegamento tra il porto e la piazzetta, desta qualche preoccupazione tra gli operatori turistici. Cosi’ come la mancata rimozione del minibus in cui ha perso la vita l’autista Emanuele Melillo, che e’ ancora li’, coperto da un telone, incastonato nella scarpata in cui e’ precipitato, alle spalle dello stabilimento balneare. A pochi metri il mare, oggi affollato di bagnanti. “Mi auguro venga rimosso presto, speriamo gia’ lunedi’” auspica Leonardo Rusciano, concessionario della porzione di spiaggia pubblica che confina con il lido “Le Ondine”, oggi chiuso dopo essere stato messo parzialmente sotto sequestro dai magistrati. “Le indagini facciano il loro corso – e’ l’appello – ma i tempi per un ritorno alla normalita’ siano i piu’ rapidi possibile. Ne va dell’immagine turistica di Capri”.

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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