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Cronache

Capri, l’elicottero arriva ma è troppo tardi: la donna entra in ospedale a Napoli già morta

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Una donna di 50 anni di Anacapri ricoverata d’urgenza all’ospedale Capilupi di Capri, attesa la gravità delle condizioni cliniche (la donna aveva una grave crisi respiratorio) ne è stato disposto il ricovero in terraferma, a Napoli. In attesa dell’arrivo dell’elicottero per il trasporto d’urgenza la donna colpita anche da arresto cardiaco è stata rianimata due volte con l’uso di un defibrillatore. Nel mentre era stata richiesta con urgenza l’eliambulanza. Un servizio non disponibile per problemi di atterraggio legati all’impianto di illuminazione della piazzola di decollo e atterraggio. L’idroambulanza in dotazione però ad Ischia (è ferma sul porto e serve le tre isole del Golfo), è stata una ipotesi scartata perché i tempi erano troppo lunghi per attivarla, farla arrivare da Ischia e poi salvare la donna in condizioni gravissime.  È stato chiesto un elicottero militare da Pratica di mare, con l’attivazione di una procedura speciale attraverso la Prefettura. Un elicottero del 118 che fa base a Pontecagnano che però non è adibito a voli notturni. Tutto questo mentre i medici del Capilupi provavano a tenere in vita la 50 enne che ha subito due arresti cardiaci. Quando è arrivato l’assenso a far partire da Capodichino un’eliambulanza per Damecuta, pista di atterraggio di Capri, erano già trascorso due ore dal ricovero della donna. E così quando l’eliambulanza ha preso la donna e l’ha portata al Cardarelli, era tardi. La paziente dell’isola di Capri era morta. Ed anche questo è uno dei tanti primati della buona sanità in Campania. Se stai male, non importa dove abiti, non importa chi sei, hai buone probabilità di morire perchè non è facile accedere alle cure. E il dolore per la morte di una donna di 50 anni, non è la prima volta che lo provano a Capri. E dire che il servizio di eliambulanza costa tanto. E i contribuenti lo pagano per salvare vite. In questo caso, in attesa di permessi, autorizzazioni, piste, illuminazione, una donna è morta.

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Cronache

Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Cronache

Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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