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Capo Verde sogna il Mondiale: la favola della piccola isola africana di Cesária Évora

Capo Verde a un passo dalla storia: lunedì la nazionale allenata da Bubista può qualificarsi per la prima volta ai Mondiali. Dal mito di Cesária Évora al sogno calcistico di un Paese di mezzo milione di abitanti.

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Le spiagge dorate, il passato coloniale portoghese, il ricordo del passaggio di Cristoforo Colombo e la voce inconfondibile della “diva a piedi nudi” Cesária Évora. Fino a ieri Capo Verde era tutto questo: turismo, musica e malinconia. Da lunedì, però, il piccolo arcipelago africano potrebbe entrare nella storia del calcio mondiale.

A meno di catastrofi sportive, infatti, Capo Verde diventerà una delle nazionali qualificate al Mondiale, scrivendo una pagina indimenticabile per un Paese di appena 527 mila abitanti sparsi tra dieci isole vulcaniche dell’Atlantico.

Il sogno rimandato da un fuorigioco

Il sogno mondiale era già a un passo, ma un gol annullato per fuorigioco dubbio a Tripoli contro la Libia ha rinviato la festa. In assenza di tecnologia Var, l’arbitro ha segnalato l’offside e il match è terminato 3-3 dopo una rimonta spettacolare dei capoverdiani. Proteste, amarezza e poi di nuovo speranza: lunedì basterà battere eSwatini, l’ex Swaziland, per staccare il biglietto per la Coppa del Mondo 2026.

La classifica parla chiaro: Capo Verde guida il gruppo D con 20 punti, davanti al Camerun fermo a 18 ma con una miglior differenza reti.

Bubista e i suoi eroi

La nazionale allenata dal 55enne Pedro Leitão Brito, detto Bubista, ex difensore simbolo del calcio capoverdiano, è ormai a un passo dal miracolo. Tra i protagonisti anche Dailon Livramento, di proprietà del Verona e ora in forza al Casa Pia portoghese.

Capo Verde era già stata la rivelazione dell’ultima Coppa d’Africa 2024, quando aveva conquistato i quarti di finale restando imbattuta in un girone con Egitto e Ghana.

Dalla “Sodade” al sogno mondiale

Se la qualificazione arrivasse, Capo Verde diventerebbe il Paese più piccolo al mondo a partecipare a un Mondiale dopo l’Islanda, un’impresa che ha il sapore di un miracolo sportivo.

Da patria della nostalgia cantata da Cesária Évora a simbolo di orgoglio e passione sportiva, Capo Verde si prepara a cambiare musica: da “Sodade” al ritmo travolgente del sogno mondiale.

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Curaçao fa la storia: la piccola nazione caraibica si qualifica ai Mondiali 2026

Curaçao diventa il Paese più piccolo di sempre a qualificarsi per i Mondiali 2026 grazie allo 0-0 in Giamaica. Pass iridato anche per Haiti e Panama.

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Curaçao entra nella storia del calcio mondiale qualificandosi per i Mondiali 2026, diventando il Paese più piccolo di sempre a raggiungere la fase finale del torneo. Con una popolazione di appena 156.000 abitanti, la nazionale caraibica ha conquistato il pass grazie allo 0-0 ottenuto a Kingston contro la Giamaica. La squadra ha resistito per tutta la partita agli assalti offensivi dei padroni di casa, soprattutto nel secondo tempo, centrando il punto necessario a chiudere il girone con la qualificazione matematica.

Il ritorno di Haiti dopo 52 anni

La giornata regala un’altra notizia storica: Haiti parteciperà ai Mondiali a 52 anni dall’ultima presenza. La nazionale haitiana ha ottenuto il pass battendo 2-0 il Nicaragua, un risultato che chiude un percorso di qualificazione solido e costante. Per il Paese caraibico si tratta di un traguardo che ha un forte valore sportivo e simbolico.

Panama completa il tris centroamericano

Si qualifica anche Panama, che ha superato El Salvador con un netto 3-0. La nazionale panamense, già protagonista in altre edizioni, conferma la propria crescita nel panorama calcistico della Concacaf, ottenendo un altro accesso alla fase finale grazie a una prestazione convincente e senza sbavature.

Un Mondiale sempre più globale

Con queste qualificazioni, il Mondiale 2026 — ospitato da Stati Uniti, Canada e Messico — si arricchisce di storie sportive simboliche, che confermano la vocazione globale del nuovo format allargato. Curaçao diventa ufficialmente il più piccolo Paese mai qualificato alla Coppa del Mondo, un traguardo che entra nella storia del calcio internazionale.

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Mondiali 2026: Spagna, Austria, Belgio, Scozia e Svizzera ultime qualificate. Italia unica big ai playoff

Spagna, Austria, Belgio, Scozia e Svizzera conquistano gli ultimi pass diretti ai Mondiali 2026. L’Italia resta l’unica grande d’Europa costretta ai playoff di marzo. Ecco tutti i verdetti dei gironi UEFA.

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La Spagna pareggia 2-2 in casa con la Turchia e conquista il primo posto del Gruppo E senza subire sconfitte. La squadra di Montella, seconda, è costretta ai playoff. Festeggia anche il Belgio, che domina 7-0 contro il Liechtenstein e chiude davanti al Galles nel proprio girone.

Scozia e Austria tornano al Mondiale dopo 28 anni

Il risultato più significativo è quello della Scozia: la nazionale di McTominay batte 4-2 la Danimarca nello scontro diretto, conquista la vetta del girone e torna ai Mondiali per la prima volta dal 1998.
Anche l’Austria si qualifica direttamente grazie all’1-1 interno con la Bosnia: gli austriaci mancavano alla Coppa del Mondo dal 1998. La squadra di Džeko dovrà passare dagli spareggi.

La Svizzera completa l’elenco delle qualificate UEFA

La Svizzera ottiene aritmeticamente il primo posto nel proprio gruppo e si aggiunge alle altre qualificate. L’Italia, invece, resta l’unica grande europea costretta a giocarsi tutto ai playoff.

Italia ai playoff con altre quindici nazionali

Gli azzurri di Luciano Spalletti affronteranno gli spareggi di marzo insieme a: Albania, Bosnia, Danimarca, Kosovo, Galles, Irlanda, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Turchia e Ucraina.
Le 16 partecipanti ai playoff comprendono anche quattro vincitrici dei gironi di Nations League. Gli azzurri, in prima fascia, giocheranno la semifinale in casa il 26 marzo; la sede della finale del 31 marzo sarà decisa dal sorteggio di giovedì.

Il quadro generale delle qualificazioni UEFA

Il lungo weekend che ha chiuso la fase a gironi, iniziata a marzo e riservata a 54 nazionali (Russia esclusa), lascia in dote sedici qualificate dirette. Giovedì scorso solo l’Inghilterra aveva già staccato il pass; nelle ultime giornate si sono aggiunte Croazia, Francia, Germania, Norvegia, Olanda e Portogallo.
Inglesi e norvegesi hanno dominato i rispettivi gruppi chiudendo a punteggio pieno e con differenze reti eccezionali. La Germania, dopo uno scivolone in Slovacchia, ha chiuso con sicurezza; la Francia resta imbattuta; l’Olanda ha ceduto punti solo in due gare; Croazia e Portogallo hanno confermato livelli altissimi.

Ora si attende il sorteggio: per l’Italia un’altra strada in salita

Le dodici squadre già qualificate attendono il sorteggio del 4 dicembre per conoscere il proprio girone mondiale.
Per l’Italia, invece, l’obiettivo è superare due partite senza appello: semifinale e poi finale playoff. È l’ultimo ostacolo per evitare un terzo Mondiale consecutivo senza gli azzurri.

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Italia Under 21, riscatto a Niksic: 4-1 al Montenegro e corsa a Euro 2027 riaperta

Dopo il ko con la Polonia l’Italia Under 21 reagisce: a Niksic gli azzurrini battono 4-1 il Montenegro e restano a tre punti dalla vetta del gruppo. A segno Pisilli, Dagasso e doppio Camarda.

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L’Italia Under 21 ritrova punti, fiducia e continuità. Dopo la sconfitta contro la Polonia, gli azzurrini di Silvio Baldini hanno superato il Montenegro 4-1 nella sesta giornata del gruppo E, tornando pienamente in corsa verso gli Europei 2027.
Con questo successo, l’Italia sale a 15 punti, restando a -3 dalla Polonia capolista e staccando Montenegro e Svezia, ora lontane sei lunghezze.

Il vantaggio del Montenegro e la pronta reazione italiana

A Niksic, sotto una pioggia insistente e su un terreno al limite della praticabilità, il match si è complicato al 38’. Mrvaljevic ha firmato l’1-0 con una giocata personale nata a metà campo e conclusa in area con precisione.
La reazione italiana è stata immediata. Al 42’, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Pisilli è stato il più veloce a ribadire in rete un pallone rimasto pericolosamente in area, siglando l’1-1.

La ripresa: Dagasso, Camarda e Fini completano il poker

Nel secondo tempo la Nazionale di Baldini ha preso in mano il gioco e ha costruito un risultato rotondo.
In ripartenza, Dagasso ha siglato il 2-1 su assist di Cherubini, completando un contropiede eseguito con tempismo perfetto.
Al 65’ è arrivato il gioiello di Camarda: un tiro dalla distanza servito da un ottimo Fini, che ha siglato il 3-1.
Dieci minuti più tardi i due si sono scambiati i ruoli: Fini ha offerto a Camarda il pallone del definitivo 4-1, chiudendo la partita.

Le parole del commissario tecnico Silvio Baldini

Al termine del match Baldini ha sottolineato la qualità della risposta del gruppo:
«Ve l’avevo detto: dopo la sconfitta con la Polonia i ragazzi si sono allenati in modo encomiabile. Hanno dimostrato di essere un gruppo vero e di saper reagire nel modo giusto. Bravi tutti, giocatori e staff».
Il tecnico ha poi auspicato una maggiore continuità di lavoro: «Speriamo di poter fare due giorni insieme a febbraio, perché il campionato è lungo e serve restare connessi».


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