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Cronache

Campo Rom di Scampia, Pisani: “è una discarica-monumento all’illegalità”

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Dappertutto degrado e abbandono: benvenuti al campo rom di via Cupa Perillo a Scampia, Napoli. La zona attorno al campo è sommersa da rifiuti di ogni genere, inclusi ingombranti, pezzi di mobilio, materiali di risulta, plastiche; la baraccopoli è a tutti gli effetti una discarica a cielo aperto. Una questione già sollevata in passato e che torna a ripresentarsi in tutta la sua drammaticità.

A lanciare un grido di dolore e di allarme è l’avvocato Angelo Pisani, presidente dell’associazione Noi Consumatori e dal 2011 al 2016 presidente dell’Ottava Municipalità, quella che include i territori di Piscinola, Marianella, Chiaiano e Scampia. “Da presidente di quella municipalità, ho lottato per cinque anni affinché il campo venisse pulito, attirandomi spesso inimicizie e polemiche. Oggi vedere quel disastro ambientale, quel ricettacolo di infezioni e pericoli per la popolazione rom e per i cittadini napoletani, è veramente un colpo al cuore”, dice Pisani.

Angelo Pisani

L’avvocato denuncia l’inerzia delle istituzioni, incapaci di far fronte ad una situazione divenuta ormai ingestibile. “Il campo versa in queste condizioni da mesi, e nessuno interviene. Il Comune dovrebbe garantire a tutti la tutela del diritto alla salute, ma così non è. Non si può lasciare che quella gente viva in tali condizioni. Spesso i rifiuti vengono bruciati, non sapendo come smaltirli. Oggi si parla tanto di mascherine, igiene personale e poi si consente un degrado simile. Non dimentichiamoci che oltre al Covid esistono anche altre malattie infettive dovute alla sporcizia che sono altrettanto gravi”.

Pisani spiega che quando era presidente di municipalità “andavo lì quasi ogni giorno con i carabinieri e la polizia municipale per trovare soluzioni; oggi la questione sembra non interessare più a nessuno e la gente è costretta a rinchiudersi dentro casa, senza poter aprire la finestre. Io ho lottato, sono stato pure minacciato dai rom, ho avuto macchine rubate e sfasciate quando combattevo quel degrado ambientale. Oggi, vedere che quel lavoro è andato in fumo è un dispiacere enorme”.

Il quadro è desolante e per Angelo Pisani richiede misure drastiche: “I dipendenti dell’ASIA non riusciranno da soli a pulire tutto. Allora chiediamo l’intervento dell’esercito per rimuovere tutti i rifiuti. Constatati i fallimenti del Comune, incapace di far fronte al problema in modo duraturo, vorremmo l’intervento dell’esercito. Noi siamo pronti a chiedere al Comune di Napoli un risarcimento danni per gli abitanti costretti a vivere in quelle condizioni; non è tollerabile che si possa vivere così. Il Comune non attua una raccolta dei rifiuti e una disinfestazione costante. È una zona abbandonata a se stessa”.

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Camorra: clan minorenni in Quartieri Spagnoli Napoli, 3 arresti

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Un vero mini-clan, con tanto di summit e azioni intimidatorie. Tutto formato da minorenni dei Quartieri spagnoli di Napoli. E’ la scoperta di una indagine dela polizia che ha portato a una misura di custodia cautelare del gip partenopeo con il carcere nei confronti di tre ragazzi, ritenuti vicini ai Di Biasi, meglio conosciuti come Faiano, e indagati, a vario titolo, di lesioni personali, porto e detenzione di armi da fuoco, violenza privata, rapina, reati tutti aggravati anche dalle modalita’ mafiose. Il provvedimento nasce dalle indagini sul ferimento a colpi d’arma da fuoco di Vincenzo Masiello il 5 novembre 2022.

L’agguato e’ da ricondurre alla mira espansionistica di un gruppo di giovanissimi ambiziosi che volevano ritagliarsi il loro spazio all’interno delle dinamiche criminali dei Quartieri Spagnoli. La vittima, attualmente detenuta, e’ da considerarsi elemento di spicco della camorra del quartiere. Durante le indagini e’ emerso che il nascente gruppo criminale e’ dedito a reati contro il patrimonio, ha un’ampia disponibilita’ di armi, ha stabilito la sua base operativa in vico Lungo San Matteo che e’ controllato militarmente. Gli indagati costantemente armati di pistola, per evitare attacchi da componenti di altri gruppi antagonisti, hanno in piu’ occasioni perquisito le persone che, in particolare nelle ore notturne, transitavano nella loro zona di influenza.

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Pizzaiolo ucciso: risate e gesti a fine udienza tra gli imputati

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Risate e gesti anche quello delle manette, a fine udienza, tra gli imputati al processo in corso a NAPOLI sull’omicidio di Francesco Pio Maimone, l’aspirante pizzaiolo ucciso nelle prime ore del 20 marzo 2023 sul lungomare di NAPOLI da un proiettile vagante esploso al culmine di una lite scoppiata solo per un pestone su un paio di scarpe griffate a cui la vittima era estranee. Il comportamento di alcuni degli accusati – collegati in video conferenza dalle carceri dove sono detenuti – non è passato inosservato in aula, quando ormai l’udienza, particolarmente importante quella di oggi, si era ormai conclusa. Oggi, infatti, per la prima volta uno dei testimoni, un amico della vittima, che era lì e nelle cui braccia Maimone è spirato, ha indicato colui che ha sparato, puntando il dito verso il riquadro del monitor in cui c’era Francesco Pio Valda.

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Cronache

Terra dei Fuochi: M5s, fare luce su restituzione beni ai Pellini

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“I fratelli Pellini, condannati definitivamente per traffico illecito di rifiuti, sono responsabili di aver avvelenato la Terra dei Fuochi seppellendo e spargendo nelle campagne di Acerra rifiuti speciali e pericolosi. Era stata disposta la confisca del loro patrimonio per ben 222 milioni, quei soldi dovevano essere destinati alle bonifiche.

Invece, la Cassazione glieli ha restituiti perchè la Corte d’Appello di Napoli si sarebbe attivata oltre i termini previsti. Ministro, per rispetto verso tutti i cittadini e per affermare i valori della Giustizia, chiediamo che si accerti, anche tramite ispezioni, cosa è realmente successo negli uffici giudiziari di Napoli e che si faccia tutto il possibile per recuperare quei soldi alla causa collettiva. Questa non può essere solo una battaglia del Movimento 5 Stelle, deve essere un impegno di tutte le forze politiche”.

Lo ha detto il deputato M5S Sergio Costa, vice presidente della Camera, illustrando un’interrogazione al ministro Nordio. Nella replica, la deputata M5S Carmela Auriemma, prima firmataria dell’atto, ha osservato come “non sia sufficiente la risposta del ministro. 222 milioni di euro sono stati restituiti a dei delinquenti per un vizio procedurale, è doveroso che si faccia la massima chiarezza su quello che è accaduto, lo Stato lo deve a tutti i cittadini cresciuti nella Terra dei Fuochi e alle troppe famiglie che piangono le vittime di quell’inquinamento criminale. Lo Stato non può perdere così davanti agli eco-delinquenti, deve essere forte e inflessibile con questa gente. Bisogna tutelare il lavoro svolto per 15 anni dai magistrati di ben tre procure della Repubblica”.

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