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Campi Flegrei, crolli di cornicioni e calcinacci tra Bagnoli e Pozzuoli: feriti e danni

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Un’intensa attività sismica ha scosso l’area dei Campi Flegrei nella notte tra il 12 e il 13 marzo 2025. L’Osservatorio Vesuviano ha registrato alle 1:25 una scossa di magnitudo 4.4 con epicentro nei pressi di via Napoli, a Pozzuoli, a una profondità di circa 2,5 km. Il sisma, avvertito distintamente in tutta l’area flegrea e anche a Napoli, ha provocato crolli di cornicioni a Bagnoli e il cedimento di alcuni controsoffitti a Pozzuoli.

CROLLI MA NESSUN FERITO GRAVE, VIGILI DEL FUOCO AL LAVORO

Dopo la scossa, molti residenti sono scesi in strada spaventati, temendo nuove scosse o danni strutturali alle abitazioni. I Vigili del Fuoco sono intervenuti rapidamente, confermando il crollo di un controsoffitto in un edificio a Pozzuoli, con una persona soccorsa che non ha riportato ferite gravi. In un primo momento si era temuto che ci fossero altre persone coinvolte, ma i successivi accertamenti hanno escluso questa ipotesi.

Anche a Bagnoli sono stati segnalati distacchi di cornicioni e calcinacci, ma senza conseguenze per le persone. Nella notte, le squadre della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco hanno effettuato numerosi sopralluoghi per verificare la stabilità degli edifici nelle zone più colpite.

L’AMMINISTRAZIONE SEGUIRÀ L’EVOLVERSI DELLO SCIOAME SISMICO

Il Comune di Pozzuoli, in collaborazione con la Protezione Civile, segue con attenzione l’evolversi dello sciame sismico. Nel comunicato ufficiale diffuso dal sindaco, si sottolinea che il fenomeno è ancora in corso e che verranno forniti aggiornamenti costanti alla popolazione.

Intanto, l’Osservatorio Vesuviano – INGV continua a monitorare la situazione, fornendo informazioni aggiornate sul sollevamento del suolo e sui fenomeni sismici che caratterizzano l’area flegrea. L’invito alla popolazione è di seguire le indicazioni delle autorità e di segnalare eventuali danni agli edifici ai numeri messi a disposizione dal Comune.

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Cresce l’allerta ai Campi Flegrei: il terremoto del 13 marzo rivisto a magnitudo 4.6

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Il terremoto ai Campi Flegrei della notte del 13 marzo è stato rivisto dall’INGV, con una magnitudo ricalcolata a 4.6 sulla scala Richter, un valore superiore rispetto a quello inizialmente stimato di 4.4. Questo significa che l’impatto sulle strutture è stato ancora più intenso di quanto si pensasse, sottoponendo gli edifici dell’area flegrea a uno stress sismico significativo.

Secondo Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV, l’evento ha registrato una delle accelerazioni al suolo più elevate mai osservate nell’area. Il punto di massima intensità si è verificato sul bordo della Solfatara e nelle stazioni di rilevamento situate sul fondo marino.

UN PROCESSO IN CONTINUA EVOLUZIONE

Di Vito ha spiegato che il sollevamento del suolo è aumentato a un ritmo di 3 cm al mese nelle ultime tre settimane, un dato che indica un’intensa attività deformativa. Il sisma del 13 marzo ha avuto il suo epicentro tra La Pietra e Bagnoli, a 2,5 km di profondità, confermando che la sismicità si sta concentrando nelle stesse aree sismogenetiche già note dal 2019.

“Il fatto che ci sarebbe stata sismicità era nelle nostre aspettative”, ha dichiarato Di Vito, sottolineando però che i terremoti non possono essere previsti. Tuttavia, l’osservazione della dinamica idrotermale, che include anche l’accumulo di anidride carbonica nel sottosuolo, indica che il fenomeno è continuo e sostenuto.

MONITORAGGIO COSTANTE E ANALISI DEI DATI

Dopo il terremoto, gli esperti dell’INGV hanno subito aggiornato la mappa della deformazione del suolo, verificando variazioni nei campi deformativi e nella velocità del sollevamento. Sono stati attivati anche controlli approfonditi sulla rete geochimica, per monitorare le emissioni gassose e le variazioni nelle falde idriche, particolarmente ricche di anidride carbonica nell’area flegrea.

Di Vito ha poi espresso solidarietà alla popolazione, che continua a vivere con preoccupazione i disagi causati dalla crisi bradisismica in corso.

COSA ASPETTARSI NEL PROSSIMO FUTURO?

L’attività vulcanica ai Campi Flegrei non mostra segni di rallentamento. Secondo Di Vito, la sismicità continuerà con una variabilità nel tempo, ma sempre a livelli elevati.

Un confronto con la crisi bradisismica del 1984 aiuta a comprendere le differenze con la situazione attuale:

  • Negli anni ‘80, il suolo si sollevava a un ritmo di 14 cm al mese.
  • Tra il 1982 e il 1984 il sollevamento totale raggiunse i 185 cm.
  • Oggi, sebbene il sollevamento sia più lento (3 cm al mese), il fenomeno è prolungato e costante.

“Sappiamo che siamo su un vulcano”, ha concluso Di Vito, lasciando intendere che la crisi bradisismica potrebbe evolvere in scenari ancora più complessi. Il monitoraggio costante dell’INGV sarà fondamentale per anticipare eventuali sviluppi critici e garantire la sicurezza della popolazione.

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A fuoco auto consigliere comunale di Atripalda Francesco Mazzariello

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Indagini sono in corso per far luce sull’incendio che la notte scorsa ad Atripalda, in provincia di Avellino, ha distrutto l’auto del presidente del consiglio comunale e consigliere provinciale, Francesco Mazzariello. L’auto, una Mercedes, era parcheggiata in via Manfredi, a poca distanza dall’abitazione dell’imprenditore. Dai primi accertamenti svolti dai Vigili del Fuoco intervenuti sul posto, il rogo sarebbe di natura dolosa. I carabinieri stanno visionando le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona. Solidarietà a Mazzariello è stata manifestata dal presidente della provincia di Avellino, Rino Buonopane, dal sindaco di Atripalda, Paolo Spagnuolo, e da tutte le forze politiche.

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Media: Putin chiede stop invio armi a Kiev durante tregua

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Il presidente russo Vladimir Putin chiede la sospensione di tutte le consegne di armi all’Ucraina durante un cessate il fuoco proposto dal presidente statunitense Donald Trump: lo scrive l’agenzia di stampa Bloomberg, che cita persone a conoscenza della questione. A poche ore dall’attesa telefonata tra i due leader, due delle fonti hanno affermato che se da una parte la Russia vuole lo stop a tutte le consegne di armi all’Ucraina, il suo obiettivo minimo è la sospensione degli aiuti militari da parte degli Stati Uniti.

Il leader russo, che ha incontrato un inviato di Trump la scorsa settimana, ha reso l’interruzione delle forniture di armi un prerequisito per la firma del cessate il fuoco, hanno affermato un alto funzionario europeo e tre persone a Mosca a conoscenza della posizione russa. Né il portavoce de Cremlino, né Il Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca hanno risposto a richieste di commento. L’alto funzionario europeo ha aggiunto che l’Europa è estremamente riluttante ad accettare la richiesta della Russia di bloccare le consegne di armi all’Ucraina da parte dei suoi alleati durante qualsiasi tregua. Ciò rischierebbe una situazione in cui la Russia sarebbe in grado di riarmarsi durante una cessazione delle ostilità, mentre all’Ucraina sarebbe impedito di farlo, ha spiegato il funzionario.

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