Italia Viva alle corde? A giudicare dai fatti, Matteo Renzi e i suoi  godono di ottima salute. Chi immaginava potesse cominciare a perdere pezzi in Parlamento ha fatto male i conti. Italia Viva apre le porte alla deputata di Leu Michela Rostan e soprattutto fa posto a Tommaso Cerno, senatore dem, preziosissimo nella risicata conta a Palazzo Madama.
E per quanto la Rostan assicuri che la sua scelta “non c’ entra con il governo” e che “continuerà a votare la fiducia al Conte 2”, i tempi e i modi dei due cambi di casacca non sono repentini ma meditati .
Tommaso Cerno, non ha difficoltà a spiegare che  la sua “esperienza nel Pd si è prescritta”. Segno che la battaglia sulla giustizia è tutt’altro che chiusa. “Trovo che il progetto politico del Pd di progettare un’Italia proporzionale dove i governi e i processi durano in eterno non corrisponde alla mia visione del Paese”.

Così anche la Rostan, che invece prende di mira il ministro alla Salute in quota LeU, Roberto Speranza: “Una prima sconfitta riguarda il rinnovo dei farmaci che combattono l’epatite C nel Fondo per gli innovativi. Ho provato a farlo inserire nel Milleproroghe, con un nulla di fatto. Dal nostro ministro è arrivato un parere contrario, evidentemente ispirato dall’Aifa”.
E ancora: “La seconda sconfitta è arrivata sulla legge per il contrasto alle violenze su medici e personale sanitario, per cui mi sono impegnata a riconoscere lo status di pubblico ufficiale. Ma in commissione dal governo è arrivato parere contrario”.
Così la Rostan e Cerno cercheranno rifugio tra i renziani. Con una piccola nota. La Rostan scappò dal Pd a Leu proprio in segno di protesta contro l’ex segretario Matteo Renzi. Cerno, invece, giurò che mai avrebbe seguito il senatore Renzi. Ma si sa, la politica non è una scienza perfetta.