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Calcio la svolta per le donne: via libera al professionismo

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Un piccolo passo per l’uomo, uno grande per l’umanita’. Il consiglio federale ha completato le modifiche normative che renderanno la Serie A femminile interamente professionista a partire dal prossimo primo luglio. “E’ un punto di partenza che ci spinge a lavorare con grandissimo impegno per raggiungere e garantire nel tempo la sostenibilita’ di tutto il nostro sistema” ha commentato Ludovica Mantovani, presidente della Divisione Calcio Femminile, mentre “una giornata importante” l’ha definita Gravina. Decisione arrivata, pero’, non senza alcuni momenti di incomprensione perche’ durante la votazione la Serie A si e’ espressa a sorpresa contraria nonostante nella propria assemblea interna fosse a favore. Una decisione che ha stupito le componenti e sollevato un confronto accesso portando il consiglio a votare nuovamente con tanto di si’ finale della Lega di A. “C’e’ stato solo un malinteso” e’ stata la spiegazione uscendo da Via Allegri di Claudio Lotito, mentre Gravina spiegava cosi’ l’accaduto.

“Tutti erano d’accordo, tranne qualche piccola resistenza sempre dalla A che riteneva di proporre un ulteriore rinvio del professionismo, ma su questo poi abbiamo raggiunto l’accordo e non si poteva tornare indietro”. “Resistenze” che sorprendono il presidente della Serie A Casini. “Sono molto contento del professionismo femminile. E mi ha sorpreso leggere di nostre resistenze su questo. E’ l’opposto” ha chiosato Casini il caso. Dunque archiviati i dissapori, il presidente della Figc ha espresso anche tutta la sua soddisfazione per il risultato raggiunto dopo un percorso nato due anni fa. “Siamo la prima federazione in Italia ad avviare e attuare questo genere di percorso” ha continuato Gravina, sottolineando come negli ultimi tre anni la Figc abbia erogato circa 18 milioni di euro per la crescita del movimento femminile. Un campionato, quello 2022-23, che non portera’ solo la novita’ del professionismo in Serie A, ma anche quella del format perche’ il consiglio federale di febbraio aveva approvato la proposta della Divisione Calcio Femminile di introdurre una poule scudetto e una retrocessione per assegnare il titolo ed evitare la retrocessione dopo una normale fase di regular season.

Le 10 squadre partecipanti alla massima serie, infatti, disputeranno una prima parte della stagione con gare di andata e ritorno per un totale di 18 giornate. Successivamente, nella seconda fase, le prime cinque della graduatoria accederanno a una poule scudetto, con il palio il titolo di Campione d’Italia e l’accesso alla Women’s Champions League (prima e seconda classificata); le ultime cinque, invece, si affronteranno in una poule salvezza, nella quale l’ultima retrocede direttamente in Serie B e la penultima dovra’ giocarsi la salvezza in una gara di play out contro la seconda del campionato cadetto. Un format che rappresenta una novita’ assoluta in Italia, ma gia’ adottata con successo in altri paesi come Austria, Belgio, Danimarca e Repubblica Ceca. “Ora tutti insieme al lavoro per trovare le risorse adeguate”, il prossimo passo annunciato dalla Sottosegretaria allo sport Valentina Vezzali.

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Milan settimana cruciale, a Roma vale una stagione

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Un altro volto, un’altra pelle. Il Milan all’Olimpico, con una sola partita, si gioca l’intera stagione e lo fa dovendo recuperare anche lo svantaggio dell’andata, la sconfitta subita a San Siro solo una settimana fa nei quarti d’andata di Europa League. Servirà più attenzione, più fame e grinta, servirà preparare la partita ipotizzando varianti tattiche per espugnare Roma e centrare la qualificazione. La delusione di giovedì scorso brucia ancora e il pareggio di Reggio Emilia non ha dissolto i dubbi. In cinque giorni il Milan dovrà dimostrare tutto il suo valore sia nei quarti di ritorno di Europa League che in un derby che può assegnare lo scudetto all’Inter in caso di sconfitta.

Perdere con la Roma e con i cugini nerazzurri sarebbe uno smacco difficile da sopportare. Qualcosa nella formazione iniziale cambierà per forza. Fikayo Tomori rientra dalla squalifica e prenderà il suo posto tra i due centrali. Thiaw è tornato ad allenarsi in gruppo mentre Kjaer probabilmente non sarà a disposizione. “Possiamo giocare meglio, abbiamo grandi campioni, spero e sono sicuro che Leao, Theo, ma anche Giroud, Pulisic e tutti i nostri campioni faranno vedere di che pasta sono fatti”, assicura l’ad rossonero Giorgio Furlani a Dazn. I big in rosa devono rendere, perché se è vero come ha detto Furlani che non si può giudicare il lavoro di Stefano Pioli da una sola partita, è altrettanto vero che ci sono match decisivi che valgono un’annata intera. E quello di Roma, dopo che il sogno Champions si è infranto ai gironi e lo scudetto verrà celebrato dall’Inter, diventa lo scontro decisivo per il futuro della panchina rossonera.

“È presto per fare un bilancio, vediamo come va questo ultimo mese”, spiega Furlani. Le decisioni comunque le prende Gerry Cardinale che si è più volte definito “insoddisfatto” dei risultati ottenuti. Poi a prendere parte alle scelte del lato sportivo è Zlatan Ibrahimovic. “Ha molta influenza”, ammette l’ad. Uscire dalla Champions, nel girone di ferro capitato al Milan, è comprensibile, essere eliminati dalla Roma, no. Servirà aggressività e il giusto approccio all’Olimpico. “Uniti verso l’obiettivo”, scrive sui social Theo Hernandez postato una foto che lo ritrae sereno e sorridente. In porta tornerà Mike Maignan dopo aver saltato precauzionalmente la partita contro il Sassuolo per un affaticamento. Troppo importante la sfida di giovedì per rischiare. E per vincere servirà il miglior Milan, pronto a dare tutto per tornare a sollevare un trofeo.

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Cronache

Morto Mattia, calciatore s’era sentito male in campo

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Aveva appena fatto un tiro in porta, poi si è messo la mano sul petto ed è crollato a terra durante la partita di ieri pomeriggio del campionato di Eccellenza toscana tra Lanciotto e Castelfiorentino United a Campi Bisenzio (Firenze). Mattia Giani, 26 anni, attaccante della squadra in trasferta, è morto questa mattina all’ospedale di Careggi. Il suo cuore aveva smesso di battere per alcuni minuti, le condizioni erano subito apparse gravissime. Il primo a soccorrerlo il massaggiatore del Castelfiorentino che ha iniziato le manovre rianimatorie, poi c’è stato l’intervento del 118 e il trasporto disperato in ospedale.

Però proprio sui tempi dei soccorsi da parte del sistema di emergenza c’è chi avanza dubbi. Secondo ricostruzioni, non ci sarebbe stata un’ambulanza allo stadio. Il capogruppo delle liste di centrodestra Paolo Gandola a Campi chiede di “verificare se i soccorsi del 118 siano stati tempestivi”. Giorgio Mulé, vicepresidente della Camera e deputato Forza Italia, annuncia un’interrogazione perché “allo stadio di Campi Bisenzio c’era un defibrillatore ma pare non fosse a bordo campo come doveva”. La senatrice di Iv Daniela Sbrollini ha annunciato un’interrogazione al ministro Abodi per far luce sui “casi di malori in campo in particolare nei campionati minori” che si sarebbero “moltiplicati”.

“Ieri si è accasciato in campo N’Dicka della Roma ma ricordiamo tutti Astori e Morosini. Fino a quale limite sono portati i giocatori negli allenamenti? Come avvengono realmente le visite mediche? Esiste un percorso di assistenza?”. Intanto per Mattia Giani è stato disposto il riscontro diagnostico. La sua morte ha sconvolto il mondo dello sport toscano e italiano a poche ore dal malore, fortunatamente senza conseguenze, di Evan N’Dicka durante Udinese-Roma. Il presidente della Figc Gravina ha disposto un minuto di raccoglimento prima dell’inizio delle gare su tutti i campi in programma oggi e per il fine settimana. Giani, era di Ponte a Egola (Pisa) e aveva dedicato una parte della vita al calcio.

La sorte ha voluto che la partita di ieri fosse quella del rientro sui campi di gioco dopo un brutto infortunio. Era cresciuto nelle giovanili dell’Empoli e poi in quelle del Pisa. Nella sua carriera ha indossato la maglia di Grosseto, Real Querceta e Tuttocuoio giocando anche in serie D. Cordoglio anche dalla Fiorentina, dal Pisa e dall’Empoli. Era un conoscente stretto di Gianluca Mancini, difensore toscano della Roma e della Nazionale che sui social ha manifestato la sua vicinanza per l’accaduto con un “Ciao Matti”. Il sindaco Simone Giglioli del suo comune, San Miniato, paragona la vicenda alle “tragedie di Morosini e Astori”, il dolore di vedere ragazzi che trovano la morte nel campo da gioco è una tragedia nella tragedia”.

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Ndicka dimesso e a Roma nuovi test, club ‘trauma toracico’

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Evan Ndicka torna a casa e la grande paura di ieri sera si trasforma in un lungo sospiro di sollievo. Il centrale giallorosso è stato dimesso oggi dopo il ricovero d’urgenza all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine a seguito del malore avuto al 72′ di Udinese-Roma. Una fitta al petto che ha spaventato tutti. Ma già le prime visite svolte al suo arrivo in ospedale avevano escluso che fosse in pericolo di vita, quelle sostenute questa mattina invece hanno fugato ogni dubbio circa eventuali complicazioni che potevano emergere.

Il giocatore, infatti, ha passato la notte in modo tranquillo, aspettando l’ok per le dimissioni. Il bollettino medico è stato poi affidato al club giallorosso che parla di un quadro clinico compatibile con un “trauma toracico con minimo pneumotorace sinistro”. Dunque nessun infarto o problema cardiaco come scongiurato dagli esami primo e secondo livello che escludono la presenza di patologie cardiache. A Roma sosterrà ulteriori accertamenti, ma oggi è ancora difficile delineare dei tempi di recupero che saranno stimati con più precisione nei prossimi giorni.

Nel frattempo da ieri sera il difensore continua a ricevere l’abbraccio dei suoi compagni di squadra, accorsi in ospedale prima di rientrare nella capitale. E c’era chi come Aouar aveva già detto alla società di voler restare al fianco del difensore, salvo poi venir rassicurato dai dirigenti dopo che la Ceo, Lina Soulokou, il tecnico De Rossi e capitan Pellegrini erano riusciti a parlare con Ndicka che aveva confermato di sentirsi bene. Fino a poco prima delle dimissioni, a fare compagnia al calciatore c’era il difensore e connazionale ivoriano Hassane Kamara. E se il presidente del Coni, Giovani Malagò, si complimenta con tutti per la gestione dell’emergenza, il n.1 dell’Aia parla di “un bel momento di sport” fra le due squadre.

Non manca però qualche polemica, come quella nata dal tweet di Lucio Malan, capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato. “Questi episodi sono troppo frequenti e va fatta chiarezza sulle dimensioni numeriche e sulle cause”, il post su X che ha chiamato la replica del professor Burioni che ha definito il comportamento del senatore “irresponsabile”, aggiungendo che “i numeri sono concordi nell’escludere qualunque correlazione tra vaccinazione e malori cardiaci”. Mentre la senatrice di Italia Viva, Daniela Sbrollini, vuole presentare un’interrogazione al ministro Abodi sul caso Mattia Giani, il calciatore del Castelfiorentino venuto a mancare, e quanto successo a Ndicka.

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