Si rafforza il legame tra la DR Automobiles Groupe e lo sport: Dr e U.S. Lecce affronteranno insieme la prossima stagione di Serie A.
DR è infatti il nuovo back sponsor di maglia dell’U.S. Lecce. Un connubio tra due realtà e due storie che, sebbene sviluppatesi in ambiti diversi, hanno come denominatore comune una forte passione. “La passione – spiegano in DR- è il sentimento che rende possibile ogni cosa, che alimenta le sfide del futuro e che ogni domenica fa battere i cuori di un milione di tifosi giallorossi”. Un nuovo viaggio affascinante che inizia, due realtà dell’Italia del centro sud insieme: in bocca al lupo!
In trentamila, secondo gli organizzatori, hanno sfilato in corteo oggi a Napoli per la manifestazione promossa daCgil e Uil per lo sciopero generale di 8 ore. In piazza Matteotti gli interventi del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, del segretario generale della Uil Campania e Napoli, Giovanni Sgambati, preceduti da alcuni delegati dai luoghi di lavoro dei settori del commercio, dell’edilizia, dell’industria e dei pensionati.
“La manovra del governo – ha detto Landini – non ha il consenso della maggioranza del Paese perché non affronta i problemi che le persone stanno vivendo, dall’aumento delle bollette ai salari che non ti permettono di arrivare alla fine del mese, dalla sanità che non funziona, alla precarietà che è troppo alta, dagli investimenti che non vengono realizzati a una lotta all’evasione fiscale vera da cui dobbiamo andare a prendere le risorse”. I lavoratori, provenienti da tutta la regione, hanno raggiunto il capoluogo fin dalle prime ore del mattino con i bus organizzati dal sindacato, con treni e mezzi privati. Molto elevate le percentuali di adesione: 100 per cento al primo turno della Stellantis di Pomigliano, 90 per cento nel settore dell’agroindustria alla Idav, alla Doria e alla Rummo.
Monete da 2 euro false, vendute sui canali telegram e pagate in bitcoin, ma i Carabinieri del Nucleo Antifalsificazione Monetaria hanno sgominato la banda di falsari. Nelle prime ore di questa mattina, a conclusione di un’articolata attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto e finalizzata al contrasto della produzione e distribuzione di monete false e al riciclaggio dei proventi illeciti, i militari del Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria, con il supporto del Comando Provinciale Carabinieri di Taranto; hanno eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Taranto nei confronti di quattro degli indagati, ritenuti gravemente indiziati dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla fabbricazione e distribuzione di monete false e di riciclaggio realizzato su canali on line mediante l’uso di criptovalute (artt. 416, 453 e 648-bis C.P.).; in particolare, è stata applicata la custodia cautelare in carcere nei confronti di uno degli indagati e la misura degli arresti domiciliari nei confronti di altri tre.
L’indagine. articolatasi inizialmente su due filoni investigativi, ha avuto origine dal sequestro di nr. 668 monete da 2 euro false, operato il 10 aprile 2021 dai militari della Compagnia Carabinieri di Montegiorgio(FM), nei confronti di due giovani del posto; le successive attività sviluppate dai militari del Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria, anche attraverso analisi tecniche eseguite dal C.N.A.C (Coin National Analysis Centre) della Zecca dello Stato, hanno consentito di inquadrare le monete nell’ambito di una nuova ed insidiosissima classe di contraffazione originata in Italia, caratterizzata dalla coniazione di diverse facce nazionali, da un’ottima qualità realizzativa e dalla presenza del magnetismo, tutti elementi che le rendevano difficilmente distinguibili da quelle genuine. Gli elementi preliminarmente acquisiti orientavano le indagini nei confronti di una filiera distributiva realizzata da un “vendor” -ovvero un soggetto che curava la distribuzione sul mercato on line- che, utilizzando il nickname “@Gymmay”, gestiva un canale Telegram dedicato alla vendita delle monete false.
In particolare, emergeva che gli acquirenti, accedendo al canale Telegram, dopo aver pagato in Bitcoin
le monete contraffatte, per un corrispettivo corrispondente al 50% del valore nominale, ricevevano plichi
postali spediti con vettori privati operanti a Massafra (TA). Le attività investigative consentivano di
focalizzare un gruppo criminale radicatoin quell’area della provinciajonica, dedito alla gestione di una zecca clandestina, realizzata all’interno di un fondo commerciale insistente nel centro cittadino, norché alle complesse attività di vendita online e spedizione delle monete contraffatte ivi prodotte.
Nel prosieguo delle indagini, la PG del Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria (1^ Sezione Operativa Roma eSezione Criptovalute), supportata da Europol, nonostante sulle spedizioni risultassero indicati nominativi di fittizi mittenti, riusciva a “de-anonimizzare* i soggetti coinvolti: in tal modo.
coniugando l’uso di particolari tecniche investigative, tra cui l’analisi delle transazioni effettuate sulla blockchain, alle tradizionali attività d’indagine, si perveniva all’individuazione di un gruppo criminale i cui componenti, avvalendosi delle capacità tecnico-metallurgiche di alcuni (due sodali risultano impiegati nell’indotto metallurgico locale) e delle notevoli competenze tecnico-telematiche di altri. riuscivano a realizzare un complesso sistema finalizzato all’anonimizzazione delle transazioni, alla ricezione dei pagamenti in criptovalute ed alla successiva trasformazione dellestesse in moneta corrente. Gli accertamenti svolti hanno complessivamente consentito di ricondurre al sodalizio criminale la realizzazione di n. 60 spedizioni di monete false in Italia e all’estero (Svizzera e Francia), per un totale di circa 90.780 Kg, ovvero nr. 102.000monete da 2 euro.
Le indagini hanno, altresi, consentito di ricostruire analiticamente l’intera filiera di approvvigionamento dei particolari materiali metallici utilizzati per la collazione della moneta bimetallica da2 euro (piattelli ottonati- oring), risalendo a inconsapevoli ditte metallurgicheoperanti nelle aree di Arezzo. Brugherio (MB) e Modena, che avevano rifornito il gruppo di un quantitativo di materiale complessivamente compatibile con il peso dellespedizioni effettuate.
Si individuavano, inoltre, altri due soggetti, localizzati a Gubbio (PG) e Guidonia Montecelio (RM). partecipi del medesimo gruppo criminale e dediti alla gestione del “secondo anello distributivo” di
monete false realizzato su propri canali Telegram dedicati. utilizzando i rispettivi nickname
“@Hey/SIDE”‘ e “@,HeyCLEOPATRA”.
Si acclarava che l’ambiente virtuale sul quale venivano effettuati gli scambi era proprio la piattaforma
di messaggistica Telegram, diventata la nuova frontiera per i cybercriminali che la utilizzano, spesso preferendola al Darkweh per la sua agevole fruibilità e “impermeabilità”, per la commissione dei più
svariati crimini.
Gli approfondimenti investigativi operati su tale piattaforma, hanno consentito di riscontrare che le transazioni illecite venivano frequentemente effettuate mediante un servizio di escrow e pagate in criptovalute. Questa modalità di scambio, che prevede un intermediario (l’Eserow) tra venditore e acquirente. si è rivelata una tecnica sofisticata per mantenere l’anonimato delle parti coinvolte.
E’ stato cosi possibile risalire, mediante l’analisi dei waller Bitcoin utilizzati dall’Excron e il monitoraggio di numerosi canali Telegram ealtri Social Network, come Facebook, Instagram e TikTok.
quale soggetto che svolgeva il ruolo di intermediario-garante della transazione e che, oltre ad operare per il gruppo di Massafra, si rivelava essere uno dei più attivi nel panorama Telegram italiano; emergeva che il citato Escrow, identificato in un soggetto operante in Ginosa Marina (TA), nel complesso. si era reso garante di operazioni di all’identificazione dell’Eserow @Saulgoodmanreal, compravendita per oltre / milione di euro, realizzando un compenso oscillante tra il 2% e il 4% rispetto all’ammontare della transazione.
Contestualmente all’esecuzione della misura cautelare personale, nei confronti del soggetto identificato quale “Escrow”, è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di criptovalute riconducibili al profitto del reato di riciclaggio fino all’importo di bitvcoin 2,19588495, corrispondente alla somma di euro 74.819.29.
Non può non sottolinearsi la peculiarità dell’indagine anche sotto il profilo dellanovità delle tecniche investigative utilizzate le quali hanno consentito di disvelare come, attraverso il ruolo cruciale svolto dall’Escrow nei trasferimenti illeciti di valuta virtuale su Telegram, si realizzi un sofisticato sistema di
riciclaggio di denaro all’interno di un mercato parallelooperante nel web.
Va, infine. precisato che nei confronti di tutti i soggetti indagati vale la presunzione di innocenza finoa sentenza definitiva di condanna.
Il miglioramento dei servizi passa attraverso la digitalizzazione delle procedure in cooperazione con tutte le realtà – dalle imprese ai cittadini, dai consulenti del lavoro ai patronati – che forniscono e ottengono dati dalle piattaforme dell’Inps. Che promette per il futuro anche l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per intercettare le esigenze e fornire risposte ad hoc alle esigenze di cittadini e imprese. Così, con un focus sulla ‘interoperatività’ dei servizi pubblici, l’Inps ha festeggiato i suoi 125 anni chiamando ad un confronto con i vertici delle proprie direzioni anche gli attori della digitalizzazione del Paese. Che hanno delineato le novità in arrivo. Come il Wallet, una sorta di portadocumenti elettronico.
“A gennaio-febbraio – ha detto Vincenzo Fortunato che guida il comitato interministeriale per la transizione digitale – sarà pronto e pubblicizzato il wallet. Avrà all’interno la Carta di Identità elettronica ma anche la tessera sanitaria digitale, licenza di guida, carta europea della disabilità”. E sarà un esempio di interoperabilità nel quale, ad uno strumento unico, contribuiranno più amministrazioni. L’Inps ha raccontato il suo impegno. “Il 2020 ha cambiato il paradigma – ha detto Massimiliano D’Angelo, direttore tecnologie informatica e innovazione dell’Inps – è cambiato l’utente, che rimanendo chiuso in casa è diventato esigente in tema di fruibilità di servizi. Da lì una riorganizzazione interna e una interlocuzione costante con gli stakeholder, anche per eliminare il tabù del si è sempre fatto così. L’Istituto non è più erogatore di servizi, ma ente in grado di mettere il proprio patrimonio di dati al servizio anche di altre Amministrazioni per consentire loro di erogare servizi”.
Un concetto che è stato calato nella concretezza dal direttore delle Entrate Inps Antonio Pone e dalla direttrice degli ammortizzatori sociali, Maria Sciarrino. La qualità dei dati che vengono scambiati e diventano servizi condivisi con le altre amministrazioni e realtà che si interfacciano lasciano ora intravedere anche una nuova sfida. Quella dell’intelligenza artificiale alla quale l’Inps sta lavorando. La logica è quella della proattività: “Non pensiamo solo all’intelligenza generativa, al deep learning, ma anche al cognitive, su cui bisogna lavorare – è stato spiegato – Il consulente digitale delle pensioni è il punto di sintesi tra un approccio proattivo e un modello interattivo basato sull’intelligenza artificiale. Come si fa? Andando ad analizzare la storia dell’utente attraverso algoritmi dell’intelligenza artificiale”. Il tema dell’intelligenza artificiale sarà sul tappeto della presidenza italiana del G7 il prossimo anno e ora è sul tavolo del confronto europeo per definire regole.
Un tema che sarà traattato anche dal piano triennale sul quale sta lavorando l’Agid, l’Agenzia italiana per il digitale. E l’Italia, ha ricordato Fortunato, spesso è avanti agli altri. Ad esempio gli obiettivi del Pnrr sulla sostenibilità digitale, tanto che a fine anno l’Italia sarà pronta dovendo rispettare le scadenze del piano, mentre gli altri Paesi, che non hanno questo obbligo non saranno in grado di ‘interagire’ con le innovazioni introdotte. Certo non sono tutte rose e fiori: se l’Inps si pone all’avanguardia sulle scelte e sulle innovazioni – ha spiegato Enrica Massella di Agid, sottolineando l’importanza delle indicazioni contenute nel piano triennale – ci sono ancora amministrazioni che fanno resistenza, anche alla condivisione dei dati. Ma il futuro sembra comunque tracciato, tanto da pensare ed ipotizzare che l’intelligenza artificiale, se basata su dati ‘corretti e reali’ non sia solo in grado di intercettare i nostri bisogni, ma anche di ricordarci come beneficiare e quali sono i nostri diritti.