Il calcio sta vivendo la sua crisi più profonda: campionati fermi, soldi dei diritti che non vengono pagati, taglio degli stipendi … e poi i molti, troppi contagi sugli spalti in occasione di Atalanta- Valencia, Juventus- Inter, Liverpool-Atletico Madrid, Real Madrid-Barcellona e pure PSG-Borussia Dortmund, disputata a porte chiuse ma dove 5 mila persone si sono abbracciate ed hanno sfilato davanti allo stadio parigino tutte insieme. Senza contare i calciatori contagiati, quelli scappati nottetempo a casa loro con jet privati…Fin qui il calcio blasonato, quello ricco, che si interroga come non perdere il valore dei club, e dei calciatori dopo questo periodo di inattività.
Liverpool-Atletico Madrid
Ma il 98% dei tesserati del panorama calcistico italiano come ha spiegato di recente Cosimo Sibilia appartiene alla Lega Dilettanti da lui presieduta. Ovvero parliamo di 1 milione di tesserati, 60 mila squadre che disputano circa 600 mila partite l’anno. Come faranno a sopravvivere queste piccole realtà?
Cosimo Sibilia
“Stiamo vivendo un momento di emergenza – spiega Sibilia- che potrebbe costare una diminuzione del 30% delle nostre società, squadre che non avrebbero l’opportunità di iscriversi ai prossimi campionati: stiamo parlando di circa 18000 su 60000. Ma non ci arrendiamo e lavoriamo quotidianamente per il nostro movimento”.
È per questo che quando il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha prospettato un piano da 400 milioni di euro per sport di base e associazioni dilettantistiche Sibilia ha twettato: “Sono contento e ringrazio il ministro per la sua disponibilità. Mi aspetto misure importanti per il nostro movimento, perché le nostre società sono la fotografia del Paese”.
Vincenzo Spadafora
E sono anche linfa vitale per il calcio dei ricchi: basta pensare che un italiano su 58 è tesserato con una squadra di Lega dilettanti, ogni piccolo comune ha almeno una formazione che vive grazie a dirigenti appassionati, piccoli imprenditori, giovani che si tassano a volte anche per comprare i palloni. Un movimento di volontari fra i più importanti d’Europa che lo fanno solo per portare avanti il calcio di base.
Numeri importanti ma c’è il rischi che venga decimato il mondo del calcio di base dopo il coronavirus, allora che cosa si potrebbe fare? I club ricchi stanno tagliando gli stipendi d’oro ai loro calciatori ( sia chiaro loro sono le galline dalle uova d’oro per le squadre): la prima società in Italia a trovare un accordo con i calciatori è stata la Juventus. Il taglio di stipendi dovrebbe consentire di risparmiare 90 milioni circa ad Agnelli & c. Sicuramente un esempio che sarà seguito dalle altre società, in accordo con i loro atleti: ma una parte di questi risparmi non potrebbe essere utilizzata per far sì che le squadre dilettanti non siano costrette a ritirarsi? Un aiuto dai cugini ricchi che devono al calcio non professionistico tanto, anche per quel che riguarda i talenti che vengono fuori dai campi di periferia. Un percentuale di questi risparmi che potrebbe andare direttamente ai non professionisti. Con la possibilità che tutti diventino migliori dopo la pandemia, che il più forte tenda la mano al più debole. A ragazzi che a dispetto della mancanza di soldi hanno però tanto cuore: sul sito della Lega Nazionale Dilettanti abbiamo trovato un piccolo elenco delle iniziative di solidarietà intraprese in questi giorni di tragedia. Sono davvero tantissime, come il cuore di questi atleti che giocano al calcio solo per passione, impossibile elencarle tutte.
Dal sito della Lega Nazionale Dilettanti, le iniziative dei club
In prima linea- C’è chi è impegnato in prima linea come il capitano del Fiorenzuola Ettore Guglieri volontario alla Croce Rossa, l’attaccante della Polisportiva Puglianello Michele Santoro, infermiere all’Azienda Ospedaliera Universitaria Senesechi, il portiere del Medolago Mattia Sala, operatore al dormitorio cittadino di Bergamo, il medico sociale del Marginone Leonardo Tocchini impegnato in prima linea alla Casa di Cura Santa Zita di Lucca, il responsabile sanitario del Bra Francesco Ghibaudo in prima fila al Covid Hospital di Saluzzo, il medico del Grosseto Massimo Angelucci che ha aderito al bando “Medici per Covid”. C’è chi ha riconvertito la propria azienda per dare una mano alla collettività come il Presidente del Chions Mauro Bressan, il calciatore del Gladiator Maurizio Maraucci, il patron del Julia Sagittaria Ciro Astarita, il giocatore del Frasso Telesino Alessandro Cimmino,
Non solo social – Ci sono altri gesti che valgono e fanno bene quanto le donazioni come la spesa per gli anziani in difficoltà promossa dai ragazzi del Partizan Bonola , dal Pietra Ligure, dall’U21 del Sorrento Futsal, dal Venaria Reale insieme ai suoi tifosi, il contest di disegno per i giovani calciatori del Gabetti Vialeggio, della Massese, della Sestrese, del Ventimiglia, del Caldiero Terme, dello Sporting Pianella, del Vela Mesero e del Bacigalupo Vasto Marina, il video di incoraggiamento che sta unendo le società regionali femminili di Veneto e Friuli Venezia Giulia ideato dall’Alba Borgo Roma, il contest su Fb del Maratea, il messaggio di speranza dei ragazzi del settore giovanile della Sanremese, il flash mob a distanza dei tifosi del Foggia, la campagna lanciata dall’Ospedaletti, il calendario dei Lupi Marini con il ricavato devoluto in beneficenza e tante, tante altre azioni quotidiane di giocatrici, giocatori, allenatori e dirigenti LND che amano il calcio e la vita.
Lunedì prossimo, 18 dicembre (cadendo il 16 di sabato), scade il termine per il versamento della seconda rata dell’Imu, la patrimoniale sugli immobili da 22 miliardi di euro l’anno. Lo ricorda la Confedilizia, sottolineando in una nota come “dal 2012, anno della sua istituzione da parte del Governo Monti, questa imposta abbia pesato su individui, famiglie e imprese per ben 270 miliardi di euro (se fosse rimasta l’Ici, nello stesso periodo di tempo si sarebbero pagati 160 miliardi in meno)”. Il versamento – segnala la Confederazione della proprietà edilizia – deve essere eseguito a saldo dell’imposta dovuta per l’intero anno, con eventuale conguaglio sulla prima rata corrisposta, sulla base, di norma, delle delibere pubblicate alla data del 28 ottobre 2023 nel sito Internet delle Finanze.
La scadenza – aggiunge Confedlizia – presenta quest’anno un’importante novità, contenuta nell’ultima legge di bilancio: dal 2023, infatti, sono esentati dal pagamento dell’Imu gli immobili non utilizzabili né disponibili, per i quali sia stata presentata denuncia all’autorità giudiziaria in relazione ai reati di cui agli articoli 614, secondo comma, o 633 del codice penale (rispettivamente “violazione di domicilio” e “Invasione di terreni o edifici”) o per la cui occupazione abusiva sia stata presentata denuncia o iniziata azione giudiziaria penale.
“L’Imu è una patrimoniale e, come tutte le patrimoniali, è progressivamente espropriativa del bene colpito: non bisogna farci l’abitudine”, ha commentato il presidente della Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa. “L’eliminazione dell’imposta per gli immobili occupati abusivamente a seguito di reati – ha aggiunto – è l’affermazione di un principio di civiltà. Ma ora l’esenzione va estesa a ogni ipotesi di occupazione senza titolo dell’immobile, come in caso di locazione. E poi deve iniziare un’opera di graduale riduzione del carico di questo macigno fiscale che grava sul risparmio degli italiani”.
Il Consorzio Nazionale degli Oli Minerali Usati (CONOU) ha annunciato una nuova e importante fase nella sua missione di promuovere l’economia circolare in Italia. Dopo un approfondito processo di gara che si è svolto da maggio a novembre 2023, CONOU ha selezionato Changee, un’agenzia di comunicazione integrata associata a The Network One di Londra, per sviluppare il suo nuovo piano triennale di comunicazione, che verrà lanciato nel 2024.
L’obiettivo principale della partnership tra CONOU e Changee è quello di consolidare la posizione di CONOU come uno dei principali attori dell’economia circolare in Italia. La strategia di comunicazione sarà progettata per coprire una vasta gamma di canali, sia fisici che digitali, al fine di amplificare la consapevolezza dell’importante ruolo svolto dal consorzio nel promuovere pratiche sostenibili di gestione degli oli minerali usati.
Riccardo Piunti, Presidente di CONOU, ha dichiarato entusiasticamente: “Siamo un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale. Vogliamo raccontare la nostra storia e farla conoscere, perché pensiamo che questo modello italiano sia davvero vincente ed esemplare. In questo senso, la comunicazione svolgerà sempre più un ruolo chiave e potrà darci quella marcia in più che ci serve”.
La partnership tra CONOU e Changee si propone anche di sensibilizzare e coinvolgere cittadini, imprese e istituzioni nel loro ruolo di protagonisti fondamentali nell’adozione di pratiche sostenibili e nell’impulso all’economia circolare. La comunicazione mirerà a trasmettere il messaggio che ciascuno può contribuire in modo significativo alla creazione di un futuro più sostenibile.
Le attività previste in supporto a questa strategia saranno pianificate e attuate in stretta collaborazione con la sede di Roma di Changee, garantendo un coordinamento efficace e un’implementazione sinergica delle iniziative di comunicazione.
Con questa partnership strategica, CONOU si propone di rafforzare il proprio impatto e di raggiungere un pubblico più ampio, dimostrando che l’Italia può essere un faro di innovazione e sostenibilità nel contesto dell’economia circolare. La comunicazione diventerà così uno strumento chiave per amplificare la voce di CONOU e ispirare azioni concrete verso un futuro più verde e responsabile.
Le acque che all’improvviso diventano verdi, il colore degli ecologisti. E così da Roma a Milano, da Venezia a Torino a Bologna gli attivisti di Extinction Rebellion hanno dato vita a un blitz ambientalista per denunciare “l’ennesimo fallimento politico della Cop28 e dei governi mondiali nel contrastare la crisi climatica e la sesta estinzione di massa”. Nessun pericolo per le acque, si sono affrettati a dire gli eco-attivisti: “la sostanza utilizzata per tingere di verde è fluoresceina, un sale innocuo per le persone e per la flora e la fauna, usato da geologi, speleologi e anche da idraulici”.
A Venezia, mentre il Canal Grande cambiava colore, alcuni ambientalisti si sono calati con corde e imbragatura dal ponte di Rialto esponendo uno striscione con la scritta “Cop28: mentre il governo parla noi appesi a un filo”. Solo due giorni fa erano stati i giovani di Ultima Generazione a prendere di mira la Basilica di San Marco con un lancio di fango liquido misto a cioccolato. Non sono mancati attimi di tensione: mentre centinaia di turisti si accalcavano sulle rive del Canal Grande per fare foto e video dell’acqua verde, un uomo ha preso di mira i dimostranti di Extinction Rebellion condannando la forma di protesta e gridando “con voi altro che il fascismo ci vorrebbe”.
Uno degli ambientalisti ha preso il megafono e ha risposto: “Il governo italiano ha lanciato un allarme rosso contro tutti gli attivisti climatici. Ci chiamano eco vandali e sapete come reagiamo? Fregandocene e venendo qui a lanciare il vero allarme. Venezia sarà una delle prime città al mondo a pagare le condizioni climatiche”. Sul Canal Grande la circolazione è stata bloccata e sul posto sono arrivati anche i sommozzatori dei vigili del fuoco per garantire la sicurezza durante la discesa dal ponte. Ventotto gli eco attivisti fermati e identificati per il blitz a Rialto e, fa sapere il Prefetto di Venezia Michele Di Bari, “non si esclude la possibilità di denuncia per interruzione di pubblico servizio”.
La presenza degli attivisti imbragati e sospesi dal ponte di Rialto ha infatti comportato lo stop della navigazione per un’ora e un quarto. A Milano a diventare verde sono stati i Navigli. Sul ponte Alda Merini è stata appesa la scritta ‘Il governo parla, la terra affonda’. Gli attivisti hanno anche inscenato una sorta di flash mob sdraiandosi a terra con addosso dei cartelli e hanno fatto affondare una casa di carta perché, hanno spiegato in una storia su Instagram, “stiamo letteralmente affondando”. Anche il Tevere, a Roma, si è colorato di verde. Il blitz è avvenuto all’altezza dell’Isola Tiberina.
“Respira e poi ribellati con noi”, la scritta sui volantini distribuiti ai passanti incuriositi affacciati sui ponti che hanno scattato foto. A Bologna alcuni canotti sono stati rilasciati nel canale del Reno, noto come la ‘Piccola Venezia’, che passa in centro città e su cui si affaccia la famosa finestrella di via Piella, star di Instagram. Sulla riva del Guazzatoio, oggi aperta al pubblico, gli attivisti hanno atteso l’intervento delle forze dell’ordine con un piccolo presidio. L’ultima città ad essere stata presa di mira è Torino: una quindicina di attivisti ha raggiunto le rive del Po lungo i Murazzi e ha gettato la fluorescina per poi srotolare lo stesso striscione esposto a Milano dal ponte della Gran Madre. E anche qui gli attivisti hanno utilizzato una casetta di legno ancorata sul fiume, a rappresentare le conseguenze della crisi ecoclimatica.