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Cronache

Calcio, 1.500 agenti per vigilare sul derby di Roma

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Saranno 1.500 gli agenti delle forze dell’ordine che vigileranno sul derby romano in programma domani pomeriggio alle 18 all’Olimpico. A preoccupare gli apparati di sicurezza le possibili manifestazioni dei tifosi biancocelesti per rendere omaggio all’ex capo degli Irriducibili della Lazio, Fabrizio Piscitelli, noto come Diabolik, ucciso lo scorso 7 agosto a colpi di pistola in un parco della Capitale. Il piano messo a punto dalla questura di Roma – dopo la riunione ieri del tavolo tecnico – scatta stasera: bonifiche e vigilanze interesseranno non solo l’area dello stadio, ma anche il centro storico, stazioni, aeroporti, centri sportivi delle due societa’ e la sede degli Irriducibili. L’attenzione sara’ massima per evitare qualsiasi contatto tra i tifosi delle due squadre. Monitorato anche l’eventuale arrivo di gruppi di ultras stranieri che potrebbero unirsi alle iniziative organizzate per ricordare Diabolik. Tra le forze dell’ordine saranno impegnati anche personale a cavallo e un elicottero pronto al decollo, gia’ dal mattino, in caso di necessita’. Sotto la lente eventuali manifestazioni spontanee da Ponte Milvio verso lo stadio da parte di tifosi biancocelesti. Dalle 15 e fino a due ore dopo il termine della partita sara’ vietata la vendita di bevande in bottiglie o in contenitori di vetro. Dalle 7 di domani mattina divieto di sosta per tutti i veicoli nelle vicinanze dell’Olimpico. Gli spettatori previsti sono tra 47 e 52mila, di cui 13mila tifosi romanisti. Attese coreografie, striscioni e cori nella Curva Nord per onorare Piscitelli. La tensione e’ cresciuta dopo le polemiche seguite alla decisione del questore di vietare per ragioni di sicurezza funerali pubblici del capo-ultras, con la famiglia che ha fatto ricorso al Tar contro l’indicazione. La cerimonia si e’ poi svolta il 21 agosto in forma privata alla presenza di circa 100 persone al Santuario del Divino amore. In quell’occasione ci sono state urla degli Irriducibili contro le forze dell’ordine che presidiavano in massa l’evento. E ad assistere al match in curva Nord dovrebbero esserci domani anche la moglie e una delle figlie di Piscitelli.

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Cronache

Minaccia di aggredire il sindaco per le ganasce, indagini

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In un video, diventato virale su Tik Tok, insulta pesantemente il sindaco di Catania, Enrico Trantino, e poi lo minaccia: ‘la prima volta che ti vedo ti apro la testa con colpi di casco, non ho paura né dei carabinieri, né della polizia…”. Protagonista un catanese che contestava le ganasce che erano state messe alla sua auto, e a quelle di altre vetture, posteggiate irregolarmente in via Santa Sofia, strada d’accesso al Policlinico universitario, dove è accaduto che, per i parcheggi in doppia fila, siano rimaste bloccate le ambulanze dirette al pronto soccorso. Il video è stato condiviso da un migliaio di utenti.

Sula vicenda Trantino presenterà una querela alla polizia postale. Oggi il sindaco di Catania ha parlato dell’argomento in una parte di un post pubblicato su Facebook: “ieri – scrive Trantino – è circolato un video con pesanti minacce nei miei confronti, in conseguenza delle ganasce apposte innanzi Policlinico. Non spiegherò che la situazione è notevolmente migliorata da quando abbiamo iniziato quest’azione di contrasto alla sosta selvaggia che spesso impediva alle ambulanze di giungere più tempestivamente. Quel che mi ha dato da pensare – conclude sulle minacce il sindaco di Catania – è il rischio di circuiti emulativi e il fatto che spesso contenuti simili giungono ai miei familiari, con comprensibili preoccupazioni che conseguono. Se solo ci concentrassimo meno sulla tastiera e pensassimo che ci sono vite vere di gente come noi dietro ogni nome, forse saremmo meno veementi”.

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Cronache

Pianura, arrestato 40enne ai domiciliari per maltrattamenti: minacce e richieste di soldi ai familiari

A Pianura un 40enne ai domiciliari ha aggredito i genitori per ottenere soldi. Arrestato dai Carabinieri, dovrà rispondere di lesioni, maltrattamenti e tentata estorsione.

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Prima del piatto di pasta lanciato contro la parete, c’era solo silenzio. Prima della macchia di vino sul pavimento e del posacenere frantumato, l’unico suono era quello delle auto in strada. È in quel silenzio apparente che si consuma l’ennesimo atto di violenza domestica, questa volta nel cuore del quartiere Pianura, ai piedi della collina dei Camaldoli, a Napoli.

A rompere la quiete apparente, un 40enne agli arresti domiciliari, che convive con i genitori anziani e la sorella. Le richieste di soldi sono diventate una routine fatta di urla, minacce e oggetti scagliati. Soldi per il bingo, per le scommesse, per capricci quotidiani. Il denaro non basta mai, la pensione dei genitori è troppo esigua. Anche la sorella contribuisce, spesso costretta. Fino a quando, in quel giorno come tanti, arriva un “no”.

La furia cieca per un rifiuto

Il rifiuto scatena la furia del 40enne. Il piatto di pasta viene scagliato contro il muro, seguito da un bicchiere di vino e una ceneriera. Poi sbatte una sedia sull’armadio e colpisce la lavatrice, mentre un pezzo di legno finisce sulla televisione. L’uomo afferra anche un paio di forbici, le mette in tasca e si allontana. I genitori, terrorizzati, fuggono e si rivolgono ai Carabinieri della stazione di Pianura.

Mesi di vessazioni

Ai militari raccontano mesi di soprusi e maltrattamenti. Gli episodi si ripetono: dalla richiesta di 350 euro al calcio alla madre, fino alla bottiglia di vetro scagliata contro i familiari. I Carabinieri intervengono e lo arrestano. Per l’uomo si aprono ora le porte del carcere, con le accuse di lesioni personali, tentata estorsione e maltrattamenti in famiglia.

Una storia come tante

Quella di Pianura è una storia purtroppo frequente, spesso silenziosa, nascosta dietro finestre chiuse e parole soffocate. Solo l’intervento tempestivo dei familiari e delle forze dell’ordine ha interrotto un ciclo di violenza che sembrava destinato a ripetersi all’infinito.

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Terremoto ai Campi Flegrei: scossa 4.0 alle 9:13, ma pesa attesa e incertezza prima della conferma della magnitudo

Una scossa di magnitudo 4.0 ha colpito i Campi Flegrei alle 9:13. L’INGV ha comunicato l’intensità solo dopo 40 minuti. Paura tra i cittadini.

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Dalle 9:13, quando la scossa ha fatto tremare la terra nei Campi Flegrei, sono trascorsi più di 40 minuti prima che l’INGV e l’Osservatorio Vesuviano comunicassero con certezza l’intensità del sisma. Alle 9:55 è arrivata la conferma ufficiale: magnitudo 4.0.

Un tempo che ha destato domande e preoccupazioni, specie in un territorio sensibile come quello flegreo. La prima comunicazione si è limitata a segnalare la scossa senza indicarne la magnitudo. Ma perché questo ritardo?

Bradisismo e difficoltà di calcolo

Una possibile spiegazione è legata alla particolarità del fenomeno bradisismico, che interessa da anni l’area flegrea. Le scosse, infatti, sono molto superficiali, e la presenza della camera magmatica sotterranea rende più complesse le analisi dei dati sismici. La difficoltà nel determinare con precisione l’epicentro e la profondità, unita al rapido movimento del suolo, può aver rallentato l’elaborazione automatica e la validazione da parte dei sismologi.

Paura diffusa tra i cittadini

In strada e nelle case, la sensazione è stata quella di una delle scosse più forti di sempre, sia per intensità che per durata. In tanti hanno raccontato un movimento lungo, “quasi eterno”, con oscillazioni particolarmente violente. Tuttavia, si tratta di percezioni soggettive, utili per comprendere l’impatto emotivo ma non sempre corrispondenti alla scala scientifica.

Il dato ufficiale è chiaro: magnitudo 4.0, dunque inferiore ad altri eventi recenti nella zona, come i sismi di magnitudo 4.2, 4.4 e 4.6 registrati nei mesi passati.

Tensione crescente

Questo episodio conferma il clima di tensione e preoccupazione crescente tra i residenti dell’area flegrea, che da mesi vivono un’intensa fase di bradisismo attivo. La richiesta di informazioni tempestive e trasparenti da parte degli enti scientifici è più che legittima, soprattutto per evitare il diffondersi di ansia e allarmismi ingiustificati.

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