Duemila nuovi casi di tumore in meno in un anno. In numeri assoluti potrebbero non sembrare tantissimi, ma segnano un trend significativo perche’, per la prima volta, la tendenza si sta invertendo e diminuisce in Italia l’incidenza delle diagnosi di cancro. A cio’ si aggiunge l’altra buona notizia della diminuzione della mortalita’, accompagnata da un dato che lascia ben sperare: ad oggi sono un milione i pazienti che possono definirsi “guariti” dal cancro, mentre 3 milioni e mezzo vivono dopo la scoperta della malattia. Per la prima volta, calano dunque le nuove diagnosi di neoplasie: sono 371mila quelle stimate nel 2019, 2mila in meno rispetto al 2018, anno in cui si erano invece registrate 4mila nuove diagnosi in piu’ sul 2017. Il quadro emerge dal censimento ufficiale, giunto alla nona edizione, che descrive l’universo cancro grazie al lavoro dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), dell’Associazione Italiana Registri Tumori (Airtum), di Fondazione Aiom, Passi (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), Passi d’Argento e della Societa’ Italiana di Anatomia Patologica e di Citologia Diagnostica (Siapec-Iap), raccolto nel volume ‘I numeri del cancro in Italia 2019′, presentato oggi al ministero della Salute. Le 5 neoplasie piu’ frequenti sono quelle del seno (53.500 casi nel 2019), colon-retto (49.000), polmone (42.500), prostata (37.000) e vescica (29.700). In calo le neoplasie del colon retto, stomaco, fegato e prostata e, solo negli uomini, i carcinomi del polmone, che continuano invece ad aumentare fra le donne (+2,2% annuo) per la preoccupante diffusione della abitudine al fumo di sigaretta. In aumento e’ la sopravvivenza: il 63% delle donne e il 54% degli uomini sono vivi a 5 anni dalla diagnosi ed almeno un paziente su 4, pari a quasi un milione di persone, e’ invece tornato ad avere la stessa aspettativa di vita della popolazione generale e puo’ considerarsi guarito. L’incidenza delle neoplasie “e’ in riduzione in entrambi i generi – afferma la presidente Aiom Stefania Gori – e diminuisce anche la mortalita’, grazie ai programmi di prevenzione e al miglioramento delle terapie”. Proprio la diminuzione dei nuovi casi rappresenta un indicatore importante perche’, secondo gli oncologi, indica che le campagne di sensibilizzazione per la prevenzione primaria (mirata a diffondere corretti stili di vita per prevenire appunto l’insorgenza delle neoplasie) stanno iniziando a dare effetti positivi. Ad emergere dal Rapporto e’ anche, pero’, una forte differenza tra le Regioni: al Nord si registrano infatti piu’ casi di tumore ma una maggiore sopravvivenza, al Sud i casi sono di meno ma la prognosi e’ peggiore. L’incidenza piu’ alta si registra in Friuli Venezia Giulia (716 casi per 100.000 abitanti) e la piu’ bassa in Calabria (559 casi per 100.000 abitanti). Per il presidente Airtum, Massimo Rugge, “e’ verosimile attribuire tale situazione a fattori che agiscono in senso ‘protettivo’ come abitudini alimentari, vita riproduttiva, minore esposizione a fattori di rischio ambientale. Al Sud, tuttavia, la minore adesione agli screening oncologici – sottolinea – non ha fatto rilevare quei benefici effetti della diagnosi precoce che si registrano al Nord”. Da qui l’invito degli oncologi a seguire corretti stili di vita e screening: “Va ricordato che adottando sili di vita sani – conclude Gori – il 40% dei tumori e’ evitabile”. (