Collegati con noi

Cronache

Bufera sessista sulla Partita del cuore

Pubblicato

del

E’ bufera social sul caso Aurora Leone dei The Jackal che ha denunciato di essere stata esclusa “in quanto donna” dal tavolo della cena della Nazionale Cantanti alla vigilia della Partita del cuore, in campo a Torino e per la prima volta in onda su Canale 5. Dopo il diluvio di polemiche si è dimesso, Gianluca Pecchini, direttore generale della Nazionale Cantanti che si e’ assunto piena responsabilita’ dell’accaduto, sottolineando che gli artisti presenti non si erano affatto accorti di nulla. Un segno di apertura arriva con Il calcio d’inizio della 30esima edizione della Partita del Cuore affidato alle Juventus Women. Il match per raccogliere fondi per la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul cancro onlus e’ tra la Nazionale Cantanti e i Campioni per la Ricerca. Il dg ha lasciato l’incarico “in attesa di parlare personalmente con Leone”. Dimissioni che, almeno nelle intenzioni dello staff della Nazionale Cantanti, dovrebbero mettere la parola fine alla polemica che ha tenuto banco per ore e che non si e’ placata ne’ con le scuse formali del capitano Enrico Ruggeri ne’ con il piu’ forte e chiaro j’accuse di Eros Ramazzotti che annunciava di non voler giocare la partita con “questa dirigenza”.

Parole come macigni quelle del portiere Gigi Buffon: “Una raccolta di beneficenza, inclusiva per definizione, non puo’ trasformarsi nel teatro di assurde discriminazioni sessiste. Sono senza parole di fronte a tanta idiozia. Stasera in ogni caso saro’ in campo per contribuire alla ricerca contro i tumori, al fianco di altre colleghe e colleghi, artiste ed artisti, felice di essere utile alla causa”. Solidarieta’ anche da Gianmarco Mazzi che all’Ansa dice: “Essendo uno dei fondatori della Nazionale Cantanti e ideatore della Partita del Cuore, nata in Rai nel 1992 grazie a Gianni Morandi, Mogol e Fabrizio Frizzi, esprimo la mia solidarieta’ ad Aurora Leone e mi associo alla decisione di Eros Ramazzotti presa a tutela dei 40 anni di storia del progetto”. Mazzi, ad della societa’ Arena di Verona S.r.l. e tra i fondatori della Partita del Cuore. “Io e Ciro ci siamo seduti al tavolo con la Nazionale Cantanti — ha raccontato sui social l’attrice comica affiancata dal collega Ciro Priello (il vincitore di Lol) — ma il direttore generale ha detto non potevamo stare seduti li'”. “O meglio, che Aurora non poteva”, ha specificato Priello. E ancora: “ce lo sta dicendo perche’ siamo della squadra avversaria? Facciamo per alzarci ma ci sentiamo dire che Ciro poteva stare e io no perche’ sono una donna”. Sempre Pecchini, alla spiegazione di Aurora che lei era una delle giocatrici invitate in campo, e non un’accompagnatrice di Ciro, ha risposto: “Da quando in qua le donne giocano?”. Dopo il video di Aurora e Ciro la prima reazione della Nazionale Cantanti e’ stata una nota (poi cancellata da tutti i social ma restano gli screen shot che continuano ad essere ripostati) in cui si respingeva con forza l’accusa di sessismo: “Non accettiamo arroganza, minacce e violenza verbale”.

Poi una lista di donne note che, dal 1985 hanno partecipato e sostenuto i progetti della Nazionale. Ruggeri, come presidente e capitano della Nic, gia’ stamattina in una diretta Instagram aveva detto: “Ti aspettiamo Aurora per giocare insieme” e annunciato provvedimenti contro due volontari responsabili del diniego. Ma l’affondo e la presa di posizione arriva da Eros Ramazzotti su Instagram: “Sono venuto a Torino per sostenere la Ricerca e supportare le persone fragili e mi trovo coinvolto in una situazione estremamente sgradevole. Sono da sempre contro ogni forma di violenza e mi dissocio completamente da ogni atteggiamento discriminatorio”. E poi la presa di distanza e la scelta di non giocare. Anche la figlia del cantante Aurora Ramazzotti sul suo profilo Instagram ha espresso sdegno per l’episodio: “La strada da fare e’ lunga. Il maschilismo esiste”. In molti sui social hanno manifestato il proprio sostegno ad Aurora. Come Fedez, che su Instagram ha scritto: “Sconcertante che un evento benefico si trasformi nella saga del machismo”. Il commento della sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali sulla vicenda: “Quanto denunciato e’ l’ennesima triste attestazione di quanta strada ci sia ancora da fare. ‘Da quando in qua le donne giocano a calcio’ evidenzia la necessita’ di tanta cultura sportiva. Si punta al cuore, ma qui bisogna ricominciare dal cervello”. La sindaca di Torino Chiara Appendino ha parlato di “episodio fuori dalla storia”. Tanti i commenti da parte del mondo della politica e del mondo istituzionale. “Quello che e’ successo ad @auroraleone dei @_the_jackal alla vigilia della Partita del Cuore, e’ davvero inaccettabile!”: cosi’ sui suoi profili social Carolina Morace, attuale tecnico della Lazio Women ed icona del calcio femminile. “Le donne non possono giocare a calcio? Chiedetelo alle mie ragazze che per raggiungere i loro sogni ogni giorno si sono presentate al campo di allenamento dopo 8 ore di lavoro – scrive la Morace – Ditelo alle bambine di 6 anni che per la prima volta indossano le loro scarpette per calciare un pallone”.

Advertisement

Cronache

Falso terapista accusato di stupro, vittima minorenne

Pubblicato

del

Accoglieva le sue pazienti all’interno di un finto studio allestito in una palestra di Fondi e, una volta solo con loro nelle stanze della struttura, le molestava nel corso di presunti trattamenti di fisioterapia, crioterapia e pressoterapia, facendo leva sulle loro fragilità psicologiche e fisiche affinché non raccontassero nulla. Dolori e piccoli problemi fisici che spingevano ciascuna delle vittime, tra cui anche una minorenne, a recarsi da lui per sottoporsi alle sedute, completamente all’oscuro del fatto che l’uomo non possedesse alcun titolo di studio professionale, né tanto meno la prevista abilitazione, e che non fosse neanche iscritto all’albo. È finito agli arresti domiciliari il finto fisioterapista trentenne di Fondi, per il quale è scattato anche il braccialetto elettronico, accusato di aver commesso atti di violenza sessuale su diverse donne, tra cui una ragazza di neanche 18 anni, e di aver esercitato abusivamente la professione.

Un’ordinanza, quella emessa dal giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Latina ed eseguita nella giornata di oggi dagli agenti del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, arrivata al termine di un’indagine di polizia giudiziaria svolta su delega della Procura di Latina. Durata all’incirca un anno, quest’ultima ha permesso di svelare, attraverso le indagini condotte anche con accertamenti tecnici, acquisizioni di dichiarazioni ed esami documentali, i numerosi atti di violenza da parte dell’uomo nei confronti delle pazienti del finto studio da lui gestito. Tutto accadeva all’interno di un'”Associazione sportiva dilettantistica” adibita a palestra nella città di Fondi, nel sud della provincia di Latina: quella che il trentenne spacciava per il suo studio, sequestrata in queste ore dalle fiamme gialle quale soggetto giuridico formale nella cui veste è stata esercitata l’attività professionale, in assenza dei prescritti titoli di studio, della prevista abilitazione e della necessaria iscrizione all’albo, nonché dei locali, attrezzature e impianti utilizzati. Un’altra storia di abusi a Lodi.

Vittima una ragazza siriana di 17 anni arrivata in Italia per sfuggire alla guerra e al sisma del 2023: finita nelle mani dei trafficanti è stata sottoposta a violenze e maltrattamenti e poi abbandonata. La Polizia, coordinata dalla Procura di Lodi e dalla Procura presso la Direzione distrettuale antimafia di Bologna, ha arrestato i due aguzzini.

Continua a leggere

Cronache

Aggressione omofoba a Federico Fashion style, ‘botte e insulti’

Pubblicato

del

Preso a schiaffi e pugni sul treno e insultato da un passeggero solo perchè gay. Un’aggressione omofoba che ha visto sul treno Milano-Napoli vittima Federico Lauri, conosciuto come Federico Fashion Style, parrucchiere e volto tv. Lo racconta lui stesso sui social e un’intervista al Corriere della Sera on line. “Preso a schiaffi e pugni in faccia su un treno Italo davanti agli occhi di tutti — scrive Federico, che è anche un volto di Real Time —Essere insultato, denigrato e aggredito per l’orientamento sessuale è vergognoso. Vi prego smettetela di chiamare la gente fr… L’omosessualità non è una malattia». L’aggressione è avvenuta sul Milano Napoli all’altezza di Anagni. Il treno si ferma per un guasto, Lauri chiede informazioni e un passeggero prima lo insulta con frasi omofobe e poi lo picchia. Lauri finisce all’ospedale a Colleferro cn un trauma cranico e una prognosi di 15 giorni. Ora promette che denuncerà tutto. “Questa bestia mi ha dato un cazzotto, ma se avesse avuto un coltello mi avrebbe accoltellato -dice al Corriere- Il rischio è uscire di casa e non rientrare più. L’omofobia è la malattia, non l’omosessualità. Loro si devono curare”.

Continua a leggere

Cronache

Lo stupro di Palermo, la difesa vuole la vittima in aula

Pubblicato

del

Dentro l’aula è scontra tra accusa e difesa. Fuori dal tribunale di Palermo i familiari dei detenuti che arrivano con il pullman della polizia penitenziaria sono in attesa di salutare ‘i loro ragazzi’ mentre non lontano una decina di associazioni hanno dato vita ad un sit in per chiedere di essere ammesse come parti civili. Sono in aula cinque dei sei giovani indagati per lo stupro di gruppo a una 19enne avvenuto lo scorso 7 luglio a Palermo in un cantiere abbandonato del Foro Italico. Uno solo segue l’udienza in videoconferenza, collegato da una sala del carcere dove è recluso. Assente la vittima dello stupro, ospite in una comunità protetta, fuori dalla Sicilia. L’unico minorenne del branco è in un istituto minorile, dopo essere stato già condannato a 8 anni e 8 mesi in abbreviato. L’udienza preliminare davanti al gup Cristina Lo Bue per i sei maggiorenni – Elio Arnao, Cristian Barone, Gabriele Di Trapani, Angelo Flores, Samuele La Grassa e Christian Maronia – si apre in un clima di scontro aperto tra le parti. I legali degli indagati hanno già preannunciato le contromosse per ribaltare le accuse nei confronti dei loro assistiti.

La linea difensiva è chiara ed è legata alla richiesta di ascoltare nuovamente la vittima alla luce delle “nuove prove” che gli avvocati avrebbero raccolto. Alla prossima udienza chiederanno l’abbreviato condizionato a una nuova audizione della vittima, già ascoltata dal gip di Palermo Clelia Maltese due mesi fa nel corso dell’incidente probatorio. Il materiale raccolto dalla difesa già in un’udienza stralcio a marzo non era stato ammesso fra le carte del procedimento, ma i legali insistono. Secondo gli avvocati le nuove prove dimostrerebbero in sostanza che la giovane era consenziente. Una linea difensiva che non sorprende l’avvocato Carla Garofalo, legale della ragazza. “Questa è letteratura – spiega -, lo fanno in tutti i processi per stupro. Lo farei anche io, ma è improbabile perché mai difenderò un indagato per stupro. In ogni caso questa tesi è insostenibile, perché ci sono i filmati che parlano (i video girati con i cellulari dagli stessi indagati ndr)”.

La legale parla di “un ambiente tossico” attorno alla sua assistita “che a Pasquetta è stata pesantemente minacciata e aggredita” e denuncia “una campagna denigratoria nei confronti della ragazza durata tutta l’estate”. “Io, purtroppo – aggiunge -, sono entrata nel processo solo a gennaio per cui non ho potuto gestire e seguire la parte precedente”. L’avvocato Garofalo sottolinea anche lo stato di profonda prostrazione vissuto dalla giovane: “ha alti e bassi, momenti di angoscia e di speranza. Per fortuna abbiamo un buon rapporto. Sta raccogliendo i cocci di tutto lo sfacelo attorno a lei, con aggressioni continue. E a volte si chiede chi glielo ha fatto fare”. Attorno alla ragazza vittima dello stupro si sono strette una decina di associazioni che oltre a manifestare davanti al tribunale hanno chiesto di costituirsi parte civile, così come ha fatto il Comune di Palermo. Il Gup ha rinviato ogni decisione alla prossima udienza, fissata per il 29 aprile. Se il giudice non ammetterà l’abbreviato condizionato i legali degli imputati dovranno scegliere tra l’abbreviato “secco” o l’ordinario.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto