Il campo largo prepara il tavolo permanente di confronto, ma senza sapere bene chi si siederà. O meglio, chi sarà invitato. Il primo banco di prova sarà la manovra, quando le forze di opposizione potranno misurare la capacità di lavorare su proposte comuni. Se a Roma il tavolo è ancora da organizzare, a Genova c’è già. E’ quello che il centrosinistra ha aperto per sostenere la corsa dell’ex ministro Pd Andrea Orlando alla guida della Regione. Matteo Renzi vorrebbe sedersi. Su richiesta dei papabili alleati, aveva anche prospettato l’uscita di Iv dalla maggioranza di centrodestra che governa Genova. Ma qualcosa non è andato come voleva. “L’assessore e i consiglieri di Iv rimangono nella giunta, me lo hanno detto personalmente – ha detto il sindaco, Marco Bucci – Molte persone di quella parte hanno rinunciato ad andare nel campo largo e rimangono con noi, lo stesso vale con alcune persone di Azione”. Il Bucci sindaco di Genova è lo stesso Bucci candidato di centrodestra alla guida della Liguria, dopo l’inchiesta che ha portato alle dimissioni dell’ex governatore Giovanni Toti, in queste ore reduce dall’accordo con la procura per patteggiare la pena.
“Il patteggiamento lancia egregiamente la campagna elettorale di Bucci, che aveva detto di voler ripartire proprio da Toti”, ha attaccato il M5s. “E’ un implicito riconoscimento di responsabilità”, ha rincarato Orlando. Bucci si contenderà la poltrona di governatore con Orlando. Malgrado le difficoltà nella truppa, per adesso la scelta di Renzi è chiara. Però la trattativa non è chiusa. Le modalità del sostegno a Orlando sono ancora de definire. Un’ipotesi è che i Iv possa correre senza simbolo, in modo da provare ad aggirare i veti di una parte della coalizione, come il M5s. Anche Calenda ha aperto a Orlando, nonostante le resistenze di una parte del suo partito, come quelle palesate da Enrico Costa. Insomma, in Liguria le forze del mai nato terzo polo si stanno organizzando. I negoziati dei livelli nazionali mirano a comporre il quadro, a trovare le condizioni per la “solida componente centrista” auspicata da Orlando in queste settimane.
Il campo largo è quindi alla prova della Liguria e della manovra. L’ipotesi del tavolo permanente di centrosinistra è stata lanciata alla festa di Avs dal segretario di Più Europa Riccardo Magi, durante un incontro con la segretaria Pd Elly Schlein, col presidente M5s Giuseppe Conte e con i padroni di casa, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. Il giorno dopo, i leader del centrosinistra non si sono sentiti, ma il progetto c’è. L’idea è quella di cominciare a confrontarsi per scrivere emendamenti comuni alla finanziaria. Renzi e Calenda sono invitati? “Intanto individuiamo i temi, se c’è una condivisione vediamo – ha risposto il portavoce dei Verdi, Angelo Bonelli – Ma il nucleo centrale sono le forze che stavano sul palco. Secondo gli ultimi sondaggi, già rappresentano un 43%”.
Calenda non sgomita: “Se mi avessero invitato ci sarei andato. Ma non mi hanno invitato. Io non c’entro col campo largo”, ma “sono sei mesi che dico a tutti: c’è una manovra di bilancio, costruiamo un emendamento comune delle opposizioni su cose concrete? Non riesco a farlo”. La linea del Pd l’ha ribadita il responsabile organizzazione, Igor Taruffi: “In ogni occasione in cui possiamo farlo, costruiamo un’alleanza larga. Discutiamo però di politiche, togliendo nomi e cognomi dal dibattito. Quando lo facciamo, vinciamo”.