Non siamo più nell’Unione Europea. Abbiamo vissuto l’uscita dal blocco europeo come se fosse stato l’ultimo dell’anno, con il conto alla rovescia. Ma come ci sentiamo oggi? Per chi come me vive a Londra da 32 anni è successo poco o nulla. Per i nuovi arrivati e specialmente per chi spera ancora di partire e di trasferirsi dall’Italia nel Regno Unito sembra una tragedia.
È come se stesse svanendo o addirittura si fosse chiusa la porta per gli italiani che vogliono scappare verso una vita migliore. Su Facebook ci sono molti gruppi del tipo “Italiani a Londra” e diventa quello per me il termometro della situazione attuale.
Sentendomi per metà inglese di adozione, vivo questo momento con una ottica diversa. Risento un’atmosfera che ho vissuto negli anni 80 quando sono arrivato nel Regno Unito e cioè: l’Inghilterra che ritorna ad essere degli inglesi, l’Inghilterra che rispolvera le sue tradizioni e la sua diversità. Quindi per certi versi non mi dispiace affatto quello che sta accadendo.
Una cosa è certa però: per l’italiano che non parla bene inglese il Regno Unito non è facile. Per chi invece conosce e usa bene la lingua, il Regno Unito rappresenta anche adesso il mondo delle opportunità.
Londra per esempio è sempre la città dei sogni dove si può fare fortuna, essere liberi e dove la meritocrazia è sempre il fulcro principale.
L’Unione Europea ha tutt’ora gravi preoccupazioni per l’atteggiamento del governo di Boris Johnson nei confronti dei tre milioni di cittadini europei che vivono nel Regno Unito poichè sono stati lasciati confusi per i loro diritti post-Brexit.
Johnson ha creato “ansia” tra i cittadini dell’Unione europea negli ultimi mesi, i deputati europei avvertono un aumentato rischio di discriminazione a causa della mancanza di un “documento fisico” che offra la prova del loro diritto di residenza anche dopo aver ottenuto lo status di insediamento. Per alcuni invece, il ‘Settled Status’ dovrebbe essere demolito ed è criticato per la “limitata diffusione geografica” dell’assistenza offerta a coloro che necessitano di un aiuto supplementare nella loro applicazione online.
Il Parlamento europeo ha inoltre messo in guardia contro i segnali “contrastanti” riguardo a ciò che accadrebbe ai cittadini europei che non si registrano per ottenere uno status stabile entro la scadenza del giugno 2021.
Ciò avviene dopo che il ministro della sicurezza Brandon Lewis ha suggerito che sarebbero stati espulsi se non fossero stati iscritti entro la scadenza prevista anche se in seguito ha affermato che i suoi commenti erano stati interpretati erroneamente.
Un portavoce del Ministero degli Interni ha dichiarato che “i cittadini dell’UE sono nostri amici, colleghi e vicini. Riconosciamo l’enorme contributo che danno al Regno Unito e vogliamo che rimangano. Abbiamo già fornito certezza a oltre due milioni di persone a cui è stato concesso lo ‘status’. Il nostro programma è gratuito, vi è ampio sostegno per i richiedenti ed i cittadini dell’UE hanno tempo fino alla fine di giugno 2021 per fare domanda”.
Quel che per me è certo è che il famoso disastro previsto da molti esperti in campo economico non è certo avvenuto. Ci saranno negoziati per stabilire un nuovo accordo commerciale e si preferirebbe il modello canadese. Per il resto vedo nuove possibilità per il paese e tanta speranza in più. Vi racconteremo quello che accadrà nel periodo di transizione. Per ora, come primo giorno post-brexit, devo dire che non si sta male.
Un terremoto di magnitudo 5,7 ha colpito venerdì al largo degli isolotti greci di Strophades nel Mar Ionio (ovest), secondo l’Osservatorio Euro-Mediterraneo, ma al momento sembra non aver causato vittime o danni gravi, secondo i media. “La scossa tellurica è stata registrata alle 09.12 ora locale ad una profondità di 20 km in una regione dove i terremoti sono frequenti”, ha dichiarato il sismologo Gerassimos Papadopoulos alla televisione pubblica Ert.
Secondo Gerassimos Papadopoulos, al terremoto sono seguite due scosse di assestamento di magnitudo 2,9 e 4,5. La scossa è stata avvertita anche nella vicina isola di Zante e nella penisola del Peloponneso. L’Osservatorio di Atene aveva inizialmente segnalato due terremoti successivi di magnitudo 5,2 e 5,7, ma Gerassimos Papadopoulos non ha escluso “un errore di sistema” e ha riferito di un unico terremoto di magnitudo 5,7 sulla scala Richter.
Le Strophades sono costituite da due isolotti, uno disabitato e l’altro che ospita un monastero. La Grecia è situata su importanti faglie geologiche e i terremoti si verificano frequentemente, soprattutto in mare, ma di solito non causano vittime o danni gravi. L’ultimo terremoto fatale di magnitudo 7 in Grecia è avvenuto il 30 ottobre 2020 nel Mar Egeo, tra l’isola greca di Samos e la città di Smirne (Turchia occidentale).
La situazione delle donne in Afghanistan continua a peggiorare. Con un annuncio shock, i talebani hanno detto che inizieranno a lapidare a morte in pubblico le donne accusate di adulterio, rivendicando il diritto di far rispettare la sharia (la legge islamica). Nel proclamarlo con un messaggio vocale trasmesso dalla tv di Stato, il leader supremo, Hibatullah Akhundzada, ha voluto avvertire principalmente coloro che, in Occidente, criticano il governo talebano, che Akhundzada controlla di fatto da Kandahar, attraverso editti basati sulla sua interpretazione rigorosa dell’Islam. Nel messaggio il mullah, che nessuno ha mai visto, ha definito i difensori dei diritti umani occidentali “rappresentanti del diavolo”.
“Voi dite che è una violazione dei diritti delle donne quando le lapidiamo. Ma presto attueremo la punizione per l’adulterio”, ha detto. “Fustigheremo le donne in pubblico. Le lapideremo in pubblico. Sono tutte cose che vanno contro la vostra democrazia, ma continueremo a farlo”, ha proseguito. Il leader supremo ha giustificato la mossa come il proseguimento della lotta dei talebani contro le influenze occidentali. “Il nostro lavoro non si è concluso con la conquista di Kabul, ma è appena iniziato”, ha aggiunto. La notizia è stata accolta con orrore, ma non con sorpresa, dai gruppi per i diritti delle donne afghane, secondo i quali lo smantellamento di ogni diritto e protezione residua per i 14 milioni di donne e ragazze del Paese è ormai quasi completato.
Secondo Safia Arefi, avvocata e responsabile dell’organizzazione afghana ‘Women’s Window of Hope’, l’annuncio dei talebani è stato favorito dal silenzio della comunità internazionale. “Con questo annuncio, è iniziato un nuovo capitolo di punizioni e le donne afghane stanno vivendo una profonda solitudine”, ha detto Arefi, citata dal Guardian. “Ora nessuno è al loro fianco per salvarle dalle punizioni talebane. La comunità internazionale ha scelto di rimanere in silenzio di fronte a queste violazioni dei diritti delle donne”, ha aggiunto.
I talebani hanno ripreso il potere nell’agosto del 2021, in seguito al crollo del governo sostenuto a livello internazionale e al ritiro di tutte le truppe occidentali guidate dagli Stati Uniti dopo quasi 20 anni di coinvolgimento nella guerra afghana. Da allora il regime ha bloccato l’istruzione femminile oltre le scuole elementari e ha imposto crescenti restrizioni alla partecipazione delle donne nei luoghi di lavoro pubblici e privati, impedendo loro di lavorare con l’Onu e altre organizzazioni umanitarie. Ma il mullah giustifica queste misure affermando di seguire la cultura afghana e i principi islamici.
La depressione Nelson continua a fustigare il Portogallo. La giornata di ieri è stata particolarmente difficile, con fenomeni climatici estremi che hanno provocato disagi e preoccupazione tra i portoghesi, i quali tuttavia non hanno mancato di testimoniare i fenomeni attraverso le loro reti sociali. Nel pomeriggio un tornado si è manifestato vicino al ponte Vasco da Gama, il più lungo dei due che a Lisbona collegano le sponde dell’estuario del Tago. Il vento forte ha obbligato anche a invertire la rotta di diversi aerei in fase di atterraggio nell’aeroporto Humberto Delgado. Ma la capitale portoghese non è stata l’unica a registrare fenomeni climatici rari. Le basse temperature, per esempio, hanno provocato delle inusuali nevicate all’isola Terceira, nell’arcipelago delle Azzorre. Il maltempo, dicono i meteorologi, si protrarrà in Portogallo almeno fino a Pasqua.