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Cronache

Bonafede fa confusione tra Salvini e i giornalisti e finge di non capire che molti mafiosi sono a casa loro

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Cioè il ministro Alfonso Bonafede ha cacciato il capo del Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria). Ha nominato anche un vice al Dap. Sia il nuovo Capo del Dap che quello che è arrivato come vice vengono da uffici inquirenti antimafia. Sono stati scarcerati 33 mafiosi (MAFIOSI, CONDANNATI PER MAFIA, AL 41BIS PER MAFIA). Ci sono richieste di scarcerazione da parte di altri 372 detenuti ospiti della Patrie Galere al 41 bis e nel Circuito di Alta Sicurezza. La lista è nelle mani del presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta antimafia Morra e del procuratore nazionale della Direzione nazionale Antimafia Cafiero de Raho che vogliono bloccare in maniera giuridicamente corretta tutte le istanze di differimento delle pene ai domiciliari presentate dai legali dei detenuti. E lui, Bonafede, dice che è falso dire che sono stati scarcerati i mafiosi. Forse Bonafede non ha letto le dure contestazioni di magistrati antimafia come Catello Maresca, Nino Di Matteo e Nicola Gratteri sulla vergogna delle scarcerazioni. Forse Bonafede non fa distinzione tra uno dei leader dell’opposizione, Matteo Salvini, che dice che il Governo fa scarcerare i mafiosi (falso, non è stato il Governo ma il capo del Dap scelto da Bonafede) e quei pochi giornalisti (e noi tra questi) che scrivono da 40 giorni delle scarcerazioni di mafiosi, della circolare del 21 marzo del Dap, della strana notifica di questa circolare alla Dna con un mese di ritardo e di tante altre cose strane.  Forse Bonafede dovrebbe cominciare a riflettere e ragionare. Perché la questione dei boss mafiosi scarcerati è un problema serio che non è stato ancora scongiurato. Di sicuro non l’ha risolto rimuovendo Basentini e nominando Petralia e Tartaglia.

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Cronache

Nave da Capri contro la banchina, sale ancora il bilancio: 44 feriti, uno in codice rosso

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Il bilancio di feriti e contusi nell’incidente che ha visto coinvolta la nave veloce Isola di Procida della Caremar, proveniente da Capri e finita contro la banchina del molo Beverello a Napoli, continua ad aggravarsi: nell’ultimo bollettino della Asl 1 di Napoli si evidenza che in 44 hanno fatto ricorso alle cure dei sanitari. Urtata probabilmente a causa del forte vento durante la manovra di attracco, la nave veloce trasportava più di 100 persone, molti appartenenti alle forze dell’ordine in servizio a Capri per il G7 dei ministri degli Esteri.  Solo una persona è stata ricoverata in codice rosso ma non. è in pericolo di vita. La Asl 1 ha allestito un PMA, posto medico avanzato pe rprestare i primi soccorsi direttemante sulla banchina dove è avvenuto l’incidente : il personale sanitario intervenuto valutava le condizioni dei feriti e li smistava negli ospedali cittadini. Nel comunicato della direzione il ringraziamento a tutti gli intervenuti per soccorrere e curare i passeggeri coinvolti

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Nuovo identikit per Giovanni Motisi diffuso dalla Polizia: è caccia al latitante dell’ala stragista di Cosa Nostra

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal lontano 1998 e inserito nell’elenco dei fuggitivi di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Motisi è noto come uno degli ultimi grandi latitanti protagonisti della fase stragista di Cosa Nostra, e le indagini per la sua cattura sono in corso senza sosta.

Le autorità di Palermo stanno coordinando le indagini, con l’obiettivo di rintracciare e arrestare Giovanni Motisi. A tal fine, la Polizia di Stato ha adottato anche le più moderne tecnologie investigative, tra cui la tecnica della “Age progression”, che consente di elaborare un’immagine del volto dell’individuo invecchiato nel tempo.

La tecnica dell’Age progression si basa sull’analisi e l’attualizzazione di specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Utilizzando le competenze e le avanzate tecnologie del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato, sono state rielaborate e aggiornate alcune immagini del latitante, risalenti agli anni ’80 e ’90.

Questo lavoro tecnico ha consentito di creare un nuovo identikit con alcune possibili variazioni dei tratti attuali del volto di Giovanni Motisi. Si tratta di un ulteriore sforzo per stringere il cerchio delle indagini e arrivare alla cattura del pericoloso latitante.

“Il nuovo identikit faciliterà il lavoro degli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Palermo, ma potrà anche incoraggiare la collaborazione dei cittadini”, sottolineano le autorità della Polizia di Stato.

L’appello alle persone è quindi chiaro: ogni informazione che possa aiutare a individuare Giovanni Motisi e a portarlo di fronte alla giustizia è preziosa e fondamentale per garantire la sicurezza della comunità e per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.

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Napoli, incidente traghetto da Capri, bilancio aggiornato: una trentina le persone medicate

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 La nave veloce trasportava oltre 100 passeggeri tra uomini delle forze dell’ordine impegnati a Capri in questi giorni in turni per i servizi predisposti per la sicurezza del G7 dei ministri degli Esteri, e turisti. Le persone che hanno fatto ricorso alle cure dei medici o sono passate per un pronto soccorso sono una trentina, 21 i feriti in ospedale, una donna è la più grave, gli altri – questo il bollettino della Asl 1 – sono ‘policontusi’.

Lo squarcio nell’ Isola di Procida

il bollettino dell’Asl 1 di Napoli

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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