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Cronache

Bomba alla pizzeria di Gino Sorbillo, i video consentono di identificare i criminali: sembrano giovani e anche già conosciuti

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Analizzando i video di alcune telecamere di sorveglianza della zona gli investigatori sperano di risalire presto agli autori dell’attentato alla pizzeria di Gino Sorbillo. Dalle immagini acquisite finora si capisce che la bomba carta è stata piazzata e fatta esplodere da due persone giunte su uno scooter. Dalla visione dei filmati si nota una persona che si avvicina lentamente alla pizzeria, ha un cappello e cammina a testa bassa, si inginocchia, posa la bomba, accende la miccia e schizza via di corsa, velocissimo.  Dall’andatura di chi fugge prima dell’esplosione pare di capire che si tratti di un giovane. Più difficile comprendere se il complice sullo scooter e pronto per la fuga sia un ragazzino anche lui. Gli inquirenti hanno le idee molto chiare su quanto accaduto in via Tribunali. Sono anche andati a casa di alcuni giovani della zona di cui già si narra una certa effervescenza criminale, ma non c’erano presso i loro domicili. Non c’è fretta però. Gli investigatori, al momento, non escludono la pista del racket ma le modalità sono atipiche. Prima di mettere una bomba all’esercizio commerciale occorrerebbe quanto meno far sapere alla vittime le richieste estorsive. Sorbillo dice di non aver mai ricevuto richieste di denaro da chicchèssia. Manca dunque, in apparenza, approccio e movente estorsivo.

 

Sul suo profilo social, oggi Sorbillo ha commentato quei video in cui si vede l’attacco alla sua pizzeria. Ed è un commento amaro. Pieno di amarezza. “Ecco come la camorra, la mafia e la ndrangheta e la sacra corona unita agiscono: ecco la violenza che dobbiamo subire nelle nostre attività. Ecco come si diffonde la paura e si frenano gli esercizi commerciali della brava gente. Questa è la mia storica Pizzeria Sorbillo attiva dal 1935 in Via Tribunali 32 nel centro antico di Napoli, quella però potrebbe essere anche la tua attività commerciale, l’attività commerciale di tutti” scrive Gino Sorbillo su Facebook. Poi lancia un appello: “Denunciate subito”. “Chi non riesce a rialzarsi rischia di chiudere. Ci sono addirittura persone che mettono completamente da parte l’idea di aprire un negozio o di continuarne uno già avviato di famiglia proprio per la paura di azioni violente come queste. E la paura dilaga – scrive – E regna l’insoddisfazione e la diffidenza per le istituzioni. Credetemi, per la mia personale esperienza, lo Stato c’è, bisogna solo essere fiduciosi nelle indagini. La voglia e la forza di rialzarci non ci deve mai mancare. Un consiglio: denunciate subito. Restiamo uniti forza…”.

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Nave da Capri contro la banchina, sale ancora il bilancio: 44 feriti, uno in codice rosso

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Il bilancio di feriti e contusi nell’incidente che ha visto coinvolta la nave veloce Isola di Procida della Caremar, proveniente da Capri e finita contro la banchina del molo Beverello a Napoli, continua ad aggravarsi: nell’ultimo bollettino della Asl 1 di Napoli si evidenza che in 44 hanno fatto ricorso alle cure dei sanitari. Urtata probabilmente a causa del forte vento durante la manovra di attracco, la nave veloce trasportava più di 100 persone, molti appartenenti alle forze dell’ordine in servizio a Capri per il G7 dei ministri degli Esteri.  Solo una persona è stata ricoverata in codice rosso ma non. è in pericolo di vita. La Asl 1 ha allestito un PMA, posto medico avanzato pe rprestare i primi soccorsi direttemante sulla banchina dove è avvenuto l’incidente : il personale sanitario intervenuto valutava le condizioni dei feriti e li smistava negli ospedali cittadini. Nel comunicato della direzione il ringraziamento a tutti gli intervenuti per soccorrere e curare i passeggeri coinvolti

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Nuovo identikit per Giovanni Motisi diffuso dalla Polizia: è caccia al latitante dell’ala stragista di Cosa Nostra

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal lontano 1998 e inserito nell’elenco dei fuggitivi di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Motisi è noto come uno degli ultimi grandi latitanti protagonisti della fase stragista di Cosa Nostra, e le indagini per la sua cattura sono in corso senza sosta.

Le autorità di Palermo stanno coordinando le indagini, con l’obiettivo di rintracciare e arrestare Giovanni Motisi. A tal fine, la Polizia di Stato ha adottato anche le più moderne tecnologie investigative, tra cui la tecnica della “Age progression”, che consente di elaborare un’immagine del volto dell’individuo invecchiato nel tempo.

La tecnica dell’Age progression si basa sull’analisi e l’attualizzazione di specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Utilizzando le competenze e le avanzate tecnologie del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato, sono state rielaborate e aggiornate alcune immagini del latitante, risalenti agli anni ’80 e ’90.

Questo lavoro tecnico ha consentito di creare un nuovo identikit con alcune possibili variazioni dei tratti attuali del volto di Giovanni Motisi. Si tratta di un ulteriore sforzo per stringere il cerchio delle indagini e arrivare alla cattura del pericoloso latitante.

“Il nuovo identikit faciliterà il lavoro degli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Palermo, ma potrà anche incoraggiare la collaborazione dei cittadini”, sottolineano le autorità della Polizia di Stato.

L’appello alle persone è quindi chiaro: ogni informazione che possa aiutare a individuare Giovanni Motisi e a portarlo di fronte alla giustizia è preziosa e fondamentale per garantire la sicurezza della comunità e per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.

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Napoli, incidente traghetto da Capri, bilancio aggiornato: una trentina le persone medicate

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 La nave veloce trasportava oltre 100 passeggeri tra uomini delle forze dell’ordine impegnati a Capri in questi giorni in turni per i servizi predisposti per la sicurezza del G7 dei ministri degli Esteri, e turisti. Le persone che hanno fatto ricorso alle cure dei medici o sono passate per un pronto soccorso sono una trentina, 21 i feriti in ospedale, una donna è la più grave, gli altri – questo il bollettino della Asl 1 – sono ‘policontusi’.

Lo squarcio nell’ Isola di Procida

il bollettino dell’Asl 1 di Napoli

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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