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Cronache

Bologna, al via lo sgombero del centro sociale Xm24

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E’ cominciato intorno alle 5.30 lo sgombero dello spazio pubblico autogestito Xm24 in via Fioravanti, in zona Bolognina nella prima periferia di Bologna. Carabinieri e polizia, aprendo una rete, sono entrati dentro il centro sociale. Parte di agenti e militari in tenuta antisommossa sono fuori dall’edificio dove si e’ radunata una cinquantina di attivisti. Chiuse alla circolazione le via adiacenti alla struttura: una parte di via Bolognese, la rotonda Alex Langer, via Fioravanti e via Tibaldi.

Una parte degli attivisti di Xm24, il centro sociale del quale è cominciato lo sgombero a Bologna e’ all’interno dell’edificio, mentre tre o quattro sono seduti sul tetto dell’ex mercato ortofrutticolo e sventolano bandiere. Nel cortile del centro sociale, dove ci sono anche i Vigili del fuoco, e’ stata fatta entrare una ruspa. Quando il mezzo e’ entrato in azione, gli attivisti fuori dallo spazio, radunati in un parco hanno cominciato a spingere le reti che delimitano l’area esterna dell’edificio. Accanto a loro la polizia in tenuta antisommossa.

L’ex mercato ortofrutticolo abbandonato è un centro sociale dal 2002 

Lo spazio pubblico autogestito Xm24 dal 2002 occupa i locali dell’ex mercato ortofrutticolo in via Fioravanti 24, a pochi passi dalla nuova sede del Comune di Bologna e nel cuore del rione Bolognina, nella prima periferia della citta’. Fu il sindaco Giorgio Guazzaloca a proporre, 17 anni fa, il trasferimento di un gruppo di collettivi nell’edificio per il quale si raggiunse, tra le parti, un accordo per una concessione temporanea. Terminati alcuni lavori all’interno dello stabile, gli attivisti hanno iniziato ad organizzare le loro attivita’. Negli anni successivi, mentre il Comune varava un piano di riqualificazione della zona e dava il via ai lavori per la realizzazione di un piano di costruzioni immobiliari, e’ iniziata la discussione sul futuro di Xm24. A dare un’idea del confronto, tra lo spazio autogestito e l’amministrazione, e’ stato anche l’artista Blu che ha realizzato il murales ‘Occupy Mordor’ che, tre anni fa, ha cancellato con un manto di vernice grigia per protestare contro una mostra sulla ‘street art’ organizzata in citta’. A fine 2013 e’ stato trovato un nuovo accordo per una convenzione triennale e sono proseguite le attivita’ nello stabile di via Fioravanti. Nel 2016, scaduta la convenzione, gli attivisti sono rimasti all’ex mercato ortofrutticolo, e, il 25 luglio di quest’anno, e’ scaduto il termine ultimo per liberare gli spazi. Il Comune ha annunciato di volere realizzare, al posto dello stabile, 10 appartamenti di co-housing. Gli attivisti di Xm24, dichiarando di non avere ricevuto proposte concrete per sedi alternative, hanno organizzato in risposta una manifestazione in giugno e interrotto le sedute del Consiglio comunale per chiedere un confronto sulla ricerca di uno stabile per le attivita’ dello spazio pubblico autogestito. Un confronto che, nonostante alcune proposte, non ha portato ad alcun accordo. Qualche giorno fa gli attivisti hanno cancellato i murales sulla facciata dell’edificio, che la Soprintendenza voleva tutelare perche’ diventato un luogo significativo per lo sviluppo della street art, per protestare contro un possibile sgombero.

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Cronache

Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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