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Bloccato dagli agenti sull’asfalto rovente, muore un 28enne

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Bloccato a terra contro l’asfalto rovente per sei minuti e ‘incaprettato’ da tre agenti dopo aver tentato di fuggire. E’ morto cosi’ a Phoenix, Arizona, Ramon Timothy Lopez, ultima vittima della brutalita’ della polizia americana, anche ora documentata da video shock, dopo l’uccisione dell’afroamericano George Floyd. Questa volta la vittima appartiene ad un’altra minoranza spesso presa di mira dalle forze dell’ordine, quella ispanica. Lopez, che soffriva di schizofrenia paranoica, aveva 28 anni, una moglie e due bimbi, di cui uno di soli due mesi. Tra i primi a commentare l’ennesimo abuso di forza della polizia Ben Crump, l’avvocato della famiglia Floyd: “Di nuovo? Gli agenti di Phoenix hanno gettato a terra Ramon Timothy Lopez, che soffriva di schizofrenia, sull’asfalto infuocato dove ha perso i sensi ed e’ morto. Un altro fallimento della polizia nella sua missione di servire e proteggere. Quando impareranno i poliziotti che l’uso eccessivo della forza e’ sempre sbagliato?”.

Il legale sottolinea che la temperatura era di oltre 37 gradi e che l’asfalto puo’ diventare piu’ caldo di 40-60 gradi. Le autorita’ hanno aperto un’inchiesta diffondendo le immagini della bodycam degli agenti e delle telecamere di sorveglianza: immagini che hanno suscitato una nuova ondata di sdegno e proteste. La polizia era intervenuta in seguito alla telefonata di una donna che aveva segnalato il comportamento sospetto di un uomo che guardava dentro le auto e faceva gesti osceni, toccandosi i genitali sugli short strappati. Quando un primo agente e’ arrivato sul posto e ha visto una persona che corrispondeva alla descrizione l’ha avvicinata mentre era nella sua auto ma l’uomo e’ scappato. Nella fuga Lopez e’ entrato in un negozio e ha rubato una bevanda, gettandola contro il poliziotto che lo ha bloccato e gettato a terra dopo un inseguimento a piedi. Mentre tentava di arrestarlo sono arrivati altri due colleghi, che hanno usato il loro corpo per tenerlo immobilizzato a faccia in giu’ contro l’asfalto e ammanettarlo legando le gambe ai polsi dietro la schiena: incaprettato, una tecnica controversa che in Usa si chiama ‘hobbling’ o ‘hogtying’. Nella sforzo di bloccarlo gli hanno anche rotto un braccio. Dopo essere stato portato nei sedili posteriori dell’auto della polizia, Lopez non ha piu’ dato segni di vita. Inutili i tentativi di rianimarlo. E’ stato dichiarato morto in ospedale. Il giovane aveva precedenti per reati minori.

“Nessuno e’ perfetto, ma non meritava una cosa del genere, lo hanno legato come una capra”, ha commentato il fratello David Gonzales, riferendo che Ramon aveva paura della polizia, da cui era gia’ scappato in precedenza. “Gli erano addosso con tutto il loro peso, sull’asfalto rovente. Chi non avrebbe reagito? Stava lottando per la sua vita e ha perso”, ha aggiunto. “Vorrei che non avessero strappato ai miei figli il loro padre”, ha detto tra le lacrime la moglie Evangelina Rodriguez.

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Veto russo a bozza Usa contro armi nucleari nello spazio

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La Russia ha bloccato con il veto la risoluzione elaborata da Usa e Giappone sulla prevenzione delle armi nucleari nello spazio. La bozza intendeva “rafforzare e sostenere il regime globale di non proliferazione, anche nello spazio extra-atmosferico, e riaffermare l’obiettivo condiviso del suo mantenimento per scopi pacifici”. Il testo ha ottenuto 13 voti a favore, il veto della Russia e l’astensione della Cina.

Oltre a ribadire gli obblighi ai 115 Stati parte del Trattato sullo spazio extra-atmosferico – compresi tutti i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza – “di non posizionare in orbita attorno alla Terra alcun oggetto che trasporti armi nucleari o altre armi di distruzione di massa”. Mosca e Pechino volevano un emendamento che riecheggiava una proposta del 2008 delle due potenze, e aggiungeva un paragrafo che vietava “qualsiasi arma nello spazio”, ma e’ stato bocciato avendo ottenuto solo 7 voti a favore.

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Indagini sulla moglie, Sanchez valuta le dimissioni

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E’ un leader abituato alla resilienza, rimasto al timone nelle condizioni più avverse. Ma per Pedro Sanchez ha avuto l’effetto di una bomba di profondità la notizia, anticipata da El Confidencial, di un’indagine aperta dal Tribunale di Madrid nei confronti di sua moglie, Begona Gomez, sulla base di un esposto presentato dal sindacato di estrema destra Manos Limpias, che ipotizza presunti reati di abuso di informazione privilegiata e corruzione. Tanto che il premier, pur confidando nella giustizia, sta valutando l’ipotesi di dimettersi: una decisione sarà presa lunedì.

L’attività professionale della primera dama all’African Center dell’Istituto di Impresa privato IE University e all’Università Complutense, e sui presunti rapporti con alcune imprese destinatarie di appalti e fondi pubblici, da settimane era al centro di una campagna mediatica, cavalcata dal Partito Popolare e dall’ultradestra Vox, che hanno minacciato di citare Begogna Gomez anche nella commissione parlamentare d’inchiesta sulle presunte tangenti sulle forniture di materiale sanitario durante la pandemia, che scuote l’esecutivo socialista.

“In un giorno come oggi, e dopo le notizie che ho conosciuto, nonostante tutto, continuo a credere nella giustizia del mio paese”, aveva affermato, scuro in volto e in tono grave Pedro Sanchez stamattina durante il question time alla Camera, senza fare riferimento diretto all’inchiesta. Poi, in serata, ha rotto il silenzio, in una lettera di 4 pagine alla cittadinanza su X, in cui ha annunciato di aver “cancellato l’agenda” per un “periodo di riflessione” in cui rifletterà “se valga la pena” restare alla guida del governo, davanti “alla campagna di intimidazione e demolizione” mossa dal Partito Popolare e dall’ultradestra Vox nei confronti della moglie, che sta soffrendo assieme alla sua famiglia. Si tratta, scrive il premier, che cita di nuovo “la macchina del fango”, “di attacchi senza precedenti” per “tentare di abbattermi politicamente e personalmente attaccando mia moglie”.

“Arrivati a questo punto, la domanda che mi pongo legittimamente è: vale la pena tutto questo?”, si chiede il capo dell’esecutivo. L’esposto di Manos Limpias – che si autodefinisce un sindacato, fondato nel 1995 da Miguel Bernard, ex responsabile del gruppo di estrema destra Forza Nuova – è l’ultimo di una lunga serie di denunce presentate contro il governo e la sinistra e spesso finite nel nulla. L’ultima si basa su una serie di articoli pubblicati da quella che Sanchez chiama “una costellazione di testate dell’ultradestra” ed è relativo a presunte riunioni avute nel 2020 da Begona Gomez con i responsabili di Globalia, proprietaria della compagnia aerea Air Europa.

Poi destinataria di un finanziamento 475 milioni da parte dell’esecutivo spagnolo mediante il fondo creato durante la pandemia per il salvataggio di imprese strategiche. Gli inquirenti stanno anche esaminando due lettere di raccomandazioni che Gomez avrebbe fornito per una joint venture per un appalto pubblico, secondo El Confidencial. Il principale azionista della joint venture era il consulente Carlos Barrabes, che ha legami con il dipartimento gestito da Gomez all’Università Complutense di Madrid ed ha vinto il contatto, battendo altri 20 rivali, per 10,2 milioni di euro. L’indagine preliminare, aperta il 16 aprile dal tribunale madrileno, è stata secretata dal giudice che ha citato a dichiarare vari testimoni, fra i quali due giornalisti. Non è stata citata per ora la moglie del premier, ma lo sarà.

“Abbiamo smentito queste falsità mentre Begogna ha intrapreso azioni legali”, spiega il premier nella missiva. “Begogna collaborerà con la giustizia e difenderà la sua onorabilità”, assicura. Ma “sono state superate tutte le linee rosse” ed è necessaria “una riflessione”. Il partito popolare per bocca della vicesegretaria nazionale Ester Munuz, ha chiesto a Sanchez di dare spiegazioni. E la segretaria del partito ha accusato il premier di “vittimismo e di sparire per 5 giorni invece di dare conto”. In difesa del premier e della moglie è invece intervenuta la sua vice, Maria Jesus Montero: “Non permetteremo che queste pratiche trumpiane per coprire la corruzione nel Pp minino la democrazia spagnola”. I quotidiani della costellazione dell’estrema destra da settimane danno Pedro Sanchez in partenza per Bruxelles in vista di un ruolo di primo piano nelle nuove istituzioni comunitarie dopo il voto di giugno.

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Blinken: Usa-Cina gestiscano relazioni responsabilmente

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Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha invitato gli Stati Uniti e la Cina a gestire le loro differenze “responsabilmente”, iniziando oggi la sua visita nel Paese asiatico. “Abbiamo l’obbligo nei confronti del nostro popolo, e anzi nei confronti del mondo, di gestire le relazioni tra i nostri due paesi in modo responsabile”, ha detto Blinken a Shanghai incontrando il leader del Partito comunista locale.

Il segretario di Stato americano ha affermato che il presidente Joe Biden è impegnato nel dialogo “diretto e duraturo” tra le due maggiori economie del mondo, dopo anni di crescente tensione. “Penso che sia importante sottolineare il valore e anzi la necessità dell’impegno diretto, del parlarsi l’un l’altro; mettere in evidenza le nostre differenze, che sono reali, cercando di superarle”, ha detto Blinken. Il segretario del Partito comunista cinese per Shanghai, Chen Jining, ha dato il benvenuto a Blinken e ha parlato dell’importanza delle imprese americane per la città. “Sia che scegliamo la cooperazione o il confronto, influisce sul benessere di entrambi i popoli, di entrambi i paesi e sul futuro dell’umanità”, ha detto Chen.

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