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Cronache

Bimbo annegato a Torre del Greco, la mamma arrestata con l’accusa di omicidio volontario

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Era convinta che il figlio di due anni e mezzo fosse affetto da problemi di ritardo mentale, nonostante questa sua teoria non fosse finora stata confermata dal punto di vista sanitario. Per questo motivo avrebbe ucciso il piccolo. E’ la convinzione degli inquirenti che indagano sulla morte del piccolo, annegato nelle acque antistanti la zona della Scala a Torre del Greco. Per questo motivo la donna, 40 anni, e’ stata raggiunta da un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura di Torre Annunziata: la donna e’ accusata di omicidio volontario, sulla base delle indagini condotte dai carabinieri della sezione operativa. Anzi, secondo quanto si apprende in ambiente investigativo la donna avrebbe confessato l’omicidio.A.G. avrebbe sostanzialmente ammesso di avere contribuito alla morte del figlio nella convinzione che lo stesso soffrisse di ritardi mentali. Nonostante gli interventi di alcuni presenti, per il piccolo di due anni e mezzo non c’è stato nulla da fare.

Secondo quanto riferisce la Procura, non c’era alcuna conferma dal punto di vista sanitario che il figlio fosse affetto da problemi di ritardo mentale. In base a quanto ricostruito al momento dai carabinieri ci sarebbe questo dunque dietro l’omicidio del bimbo di due anni a Torre del Greco. A dare l’allarme, ieri sera e’ stato il marito della donna: e’ stato lui a segnalare alle forze dell’ordine l’allontanamento da casa intorno alle ore 21. La donna, nella serata di ieri, e’ stata ritrovata in mare, sul litorale torrese, con il bambino tra le braccia. Il marito aveva segnalato alle forze dell’ordine l’allontanamento da casa, insieme al figlio. Nonostante i tentativi di soccorso e rianimazione il bambino e’ stato dichiarato morto per annegamento. La donna e’ stata condotta nella caserma dei Carabinieri dove e’ stata interrogata, alla presenza del difensore di fiducia, dal pubblico ministero della Procura di Torre Annunziata che, al termine dell’interrogatorio, ha emesso un decreto di fermo nei suoi confronti. L’indagata sara’ condotta nella casa circondariale femminile di Pozzuoli.

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Cronache

Nuovo identikit per Giovanni Motisi diffuso dalla Polizia: è caccia al latitante dell’ala stragista di Cosa Nostra

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal lontano 1998 e inserito nell’elenco dei fuggitivi di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Motisi è noto come uno degli ultimi grandi latitanti protagonisti della fase stragista di Cosa Nostra, e le indagini per la sua cattura sono in corso senza sosta.

Le autorità di Palermo stanno coordinando le indagini, con l’obiettivo di rintracciare e arrestare Giovanni Motisi. A tal fine, la Polizia di Stato ha adottato anche le più moderne tecnologie investigative, tra cui la tecnica della “Age progression”, che consente di elaborare un’immagine del volto dell’individuo invecchiato nel tempo.

La tecnica dell’Age progression si basa sull’analisi e l’attualizzazione di specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Utilizzando le competenze e le avanzate tecnologie del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato, sono state rielaborate e aggiornate alcune immagini del latitante, risalenti agli anni ’80 e ’90.

Questo lavoro tecnico ha consentito di creare un nuovo identikit con alcune possibili variazioni dei tratti attuali del volto di Giovanni Motisi. Si tratta di un ulteriore sforzo per stringere il cerchio delle indagini e arrivare alla cattura del pericoloso latitante.

“Il nuovo identikit faciliterà il lavoro degli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Palermo, ma potrà anche incoraggiare la collaborazione dei cittadini”, sottolineano le autorità della Polizia di Stato.

L’appello alle persone è quindi chiaro: ogni informazione che possa aiutare a individuare Giovanni Motisi e a portarlo di fronte alla giustizia è preziosa e fondamentale per garantire la sicurezza della comunità e per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.

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Cronache

Napoli, incidente traghetto da Capri, bilancio aggiornato: una trentina le persone medicate

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 La nave veloce trasportava oltre 100 passeggeri tra uomini delle forze dell’ordine impegnati a Capri in questi giorni in turni per i servizi predisposti per la sicurezza del G7 dei ministri degli Esteri, e turisti. Le persone che hanno fatto ricorso alle cure dei medici o sono passate per un pronto soccorso sono una trentina, 21 i feriti in ospedale, una donna è la più grave, gli altri – questo il bollettino della Asl 1 – sono ‘policontusi’.

Lo squarcio nell’ Isola di Procida

il bollettino dell’Asl 1 di Napoli

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Cronache

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Tragico bilancio per l’incidente occorso alla nave in arrivo da Capri al Molo Beverello: sono 18 i feriti, molti contusi ed una donna grave. Nel cuore del Porto di Napoli, un tranquillo mattino si è trasformato in un momento di panico quando la nave veloce Isola di Procida ha urtato la banchina del Molo Beverello  durante le operazioni di ormeggio. L’incidente ha causato il ferimento di diverse persone a bordo, con almeno 18 individui che hanno riportato lesioni.

Secondo le prime informazioni, l’urto improvviso ha gettato a terra passeggeri e membri dell’equipaggio, lasciando dietro di sé un tragico scenario di contusioni e traumi. Le ambulanze sono state rapidamente convogliate sul posto per prestare soccorso agli feriti, con il personale sanitario che ha immediatamente iniziato la valutazione delle loro condizioni.

L’Asl Napoli 1 ha riferito che la maggior parte dei feriti ha riportato traumi maxillo facciali o lesioni, mentre uno di loro ha subito un politrauma più grave. Il trasporto dei feriti è stato organizzato in diversi ospedali della zona, tra cui il Cardarelli, il San Paolo, l’Ospedale del Mare, il Cto, il Fatebenefratelli e l’Ospedale Pellegrini.

L’incidente è stato prontamente segnalato alla centrale operativa 118 dell’ASL Napoli 1 Centro, che ha coordinato gli sforzi di soccorso inviando ulteriori ambulanze e allestendo un Posto Medico Avanzato sul luogo dell’incidente. Il personale medico ha lavorato instancabilmente per garantire che tutti i feriti fossero valutati e trasportati in base alla gravità delle loro condizioni.

Le prime ipotesi sull’incidente suggeriscono che una folata di vento possa essere stata la causa scatenante, considerando le condizioni meteorologiche al momento dell’ormeggio. Nonostante le onde alte e le raffiche di vento, la navigazione sembrava essere consentita, ma una violenta folata ha improvvisamente fatto sbandare la nave mentre si avvicinava al molo.

Le autorità competenti avvieranno un’indagine dettagliata per determinare le cause esatte dell’incidente e per adottare eventuali misure preventive per evitare che situazioni simili si ripetano in futuro.

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