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Bilancio, Statuto e comunali: Conte è sotto esame

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Il rischio di un altro stop alla leadership e poi i bilanci, con la voce delle restituzioni dei parlamentari che stenta sempre a quadrare. Giuseppe Conte sta continuando il suo tour elettorale in vista delle elezioni di domenica, che saranno un test sullo stato di salute dei Cinque Stelle. Ma, nei prossimi giorni, dovra’ affrontare passaggi da montagne russe. Il primo martedi’, quando a Napoli ci sara’ l’udienza per il ricorso sullo Statuto e, quindi, sulla conferma dell’ex premier alla guida del Movimento. “Non sono preoccupato – ha detto – perche’ il percorso che abbiamo fatto ha la massima sicurezza giuridica”. Poi dovra’ fare i conti con i deputati e i senatori che non mantengono l’impegno di versare al Movimento una parte dello stipendio: “Il tema delle restituzioni esiste – ha spiegato il presidente 5s – e lo affronteremo, ma molto serenamente”. Dopo le amministrative, ci sara’ la nomina dei responsabili territoriali. E anche quel passaggio si annuncia a ostacoli. “Sara’ un modo per sviare l’attenzione dal risultato nei comuni”, commentava nei giorni scorsi un Cinque stelle critico nei confronti di Conte. C’e’ poi da considerare i lavori in corso per la risoluzione sulle armi in Ucraina. “Dite che vogliamo lavorare per far cadere il Governo? Assolutamente no – ha assicurato Conte – Noi vogliamo rafforzare l’azione del governo, ma nella direzione giusta”. Il 21 giugno il presidente del consiglio Mario Draghi terra’ un’informativa al Parlamento e dopo ci sara’ il voto. “Basta riarmo ed escalation militare – ha ribadito Conte – Vogliamo che Draghi sia protagonista in Europa: non per proporre la pace, ma per imporla”. Parole che suggeriscono una risoluzione di maggioranza con un chiaro “no” all’invio di altre armi. E che sono state ascoltate con attenzione al Nazareno. Al momento, una bozza condivisa di testo non c’e’. “Lavoriamo per una mediazione – e’ stato spiegato da fonti Pd – convinti di proseguire nella linea del governo”. D’altronde, il 21 giugno sembra fra un anno. In mezzo c’e’ la presentazione – la scadenza e’ per tutti mercoledi’ – dell’emendamento Cinque stelle contro il termovalorizzatore di Roma, tema che ha gia’ fatto ballare la maggioranza in consiglio dei ministri. Poi c’e’ il voto di domenica. E la decisione del tribunale di Napoli. L’udienza di martedi’ non sara’ risolutiva, perche’ i giudici si riserveranno: la decisione ci sara’ nei giorni successivi. “Se dovesse arrivare una nuova sospensiva – ha spiegato l’avvocato Lorenzo Borre’, che assiste gli attivisti promotori del ricorso – le cariche sarebbero di nuovo congelate. Non sarebbe la messa in crisi del M5s, ma si dovrebbe procedere a una nuova delibera in conformita’ con la legge e lo Statuto”. Dallo staff di Conte non filtra particolare preoccupazione, non solo per quella che sara’ la decisione del giudice, ma anche per la possibilita’ – in ogni caso – di continuare con l’azione politica. “Speriamo che il Tribunale possa certificare la piena legittimita’. Noi siamo convinti del nostro operato”, ha detto Conte. Che sostiene di non avere all’ordine del giorno il varo di un nuovo simbolo. Mentre dovra’ mettere mano alla questione delle restituzioni. Fra i parlamentari “ligi” si ricorda che i furbetti non sono una novita’ e che sono almeno una cinquantina. Una grana non di numeri: “Il bilancio e’ in attivo”, ha garantito Conte. Ma di coerenza, di immagine: “Al di la’ dell’ aspetto giuridico – ha ammesso il presidente 5s – per noi gli impegni presi innanzitutto con i cittadini hanno un alto valore etico”. C’e’ poi il tema della nomina dei responsabili territoriali, che dovrebbe arrivare dopo le amministrative. E gia’ cominciano i malumori. Nelle aree del Movimento piu’ critiche con Conte si teme che il presidente punti sui suoi fedelissimi. In Puglia gia’ sono iniziate le fibrillazioni. E anche in Campania si prospettano giorni tribolati.

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Il Papa, Cop28 Dubai porti decisa transizione energetica

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“Non possiamo rinunciare a sognare che la Cop28 porti a una decisa accelerazione della transizione energetica, con impegni efficaci che possano essere monitorati in modo permanente. Questa Conferenza può essere un punto di svolta, comprovando che tutto quanto si è fatto dal 1992 era serio e opportuno, altrimenti sarà una grande delusione e metterà a rischio quanto di buono si è potuto fin qui raggiungere”. Lo afferma papa Francesco nella sua esortazione apostolica “Laudate Deum”, nei capitoli dedicati alle “Conferenze sul clima: progressi e fallimenti” e a “Cosa ci si aspetta dalla Cop28 di Dubai?”.

“I negoziati internazionali non possono avanzare in maniera significativa a causa delle posizioni dei Paesi che privilegiano i propri interessi nazionali rispetto al bene comune globale”, lamenta il Pontefice. E ricordando che “gli Emirati Arabi Uniti ospiteranno la prossima Conferenza delle Parti (Cop28)”, sottolinea che “dire che non bisogna aspettarsi nulla sarebbe autolesionistico, perché significherebbe esporre tutta l’umanità, specialmente i più poveri, ai peggiori impatti del cambiamento climatico”.

“Nonostante i numerosi negoziati e accordi, le emissioni globali hanno continuato a crescere – osserva ancora Francesco -. È vero che si può sostenere che senza questi accordi sarebbero cresciute ancora di più. Ma su altre questioni ambientali, dove c’è stata la volontà, sono stati raggiunti risultati molto significativi, come nel caso della protezione dello strato di ozono. Invece la necessaria transizione verso energie pulite, come quella eolica, quella solare, abbandonando i combustibili fossili, non sta procedendo abbastanza velocemente”.

Secondo il Papa, “se c’è un sincero interesse a far sì che la Cop28 diventi storica, che ci onori e ci nobiliti come esseri umani, allora possiamo solo aspettarci delle forme vincolanti di transizione energetica che abbiano tre caratteristiche: che siano efficienti, che siano vincolanti e facilmente monitorabili. Questo al fine di avviare un nuovo processo che sia drastico, intenso e possa contare sull’impegno di tutti”. “Ciò non è accaduto nel cammino percorso finora – aggiunge -, ma solo con un tale processo si potrebbe ripristinare la credibilità della politica internazionale, perché solo in questo modo concreto sarà possibile ridurre notevolmente l’anidride carbonica ed evitare in tempo i mali peggiori”. In ogni caso, ribadisce il Pontefice, “le soluzioni più efficaci non verranno solo da sforzi individuali, ma soprattutto dalle grandi decisioni della politica nazionale e internazionale”.

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Berlusconi: Sala, su iscrizione al Famedio evitare divisioni

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Oggi pomeriggio si riunirà la commissione comunale per decidere le nuove iscrizioni al Famedio, il pantheon dei milanesi illustri, e sembra ci sia convergenza tra maggioranza e opposizione sul nome di Silvio Berlusconi proposto da Forza Italia. “Credo che sia qualcosa su cui ci possa essere convergenza abbastanza generalizzata – ha commentato il sindaco Giuseppe Sala a margine della festa della Polizia locale -. Se dobbiamo litigare o discutere su tante questioni magari facciamolo su altre. Ci sono tante cose che ci vedono divisi tra maggioranza e minoranza, su questioni del genere io tenderei a evitare ogni possibilità di divisioni e non vorrei lasciare malcontento che non serve”. A chi gli ha fatto notare che Silvio Berlusconi è stato condannato in via definitiva e quindi questo potrebbe sollevare polemiche ed essere inopportuno, Sala ha risposto che “può esserlo. Però c’è una volontà e una precisa richiesta di una parte significativa del mondo politico milanese – ha concluso -. I principi vanno difesi quando sono molto chiari, ad esempio è molto chiaro il principio che prima di dieci anni non si può dedicare vie o piazze. Da questo punto di vista la cosa è un po’ più discutibile, quindi ritengo che possa essere una cosa accettabile”.

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De Luca, in questi anni lavoro immane come nessuno in Italia

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“In questi anni abbiamo fatto un lavoro immane. In alcuni settori, siamo partiti da zero. Nel settore dell’ambiente, ci siamo liberati dell’onta dell’emergenza rifiuti. Abbiamo bonificato le discariche. Stiamo smaltendo le ecoballe che erano lì da decenni grazie ai nuovi impianti di Giugliano e Caivano. Entro l’anno sarà eliminata la sanzione europea che abbiamo dovuto pagare per l’emergenza rifiuti”. Lo scrive sui social il presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, a due giorni dai duri attacchi rivolti al Pd nell’ultima giornata della Festa dell’Unità di Napoli.

“E poi la cultura. Le politiche sociali. Abbiamo aiutato la povera gente. Finanziamo l’apertura pomeridiana e serale di oltre 450 istituti scolastici. Col piano per il lavoro abbiamo dato un posto a tempo indeterminato a 3mila giovani. Si può fare sempre meglio, sempre di più, ma bisogna essere veramente dei farabutti per non avere rispetto per questo lavoro che non ha fatto nessuno in Italia”, conclude De Luca.

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