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Berlusconi alza il tiro, senza di noi niente governo

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Maggioranza sempre in tensione in vista delle elezioni di Lazio e Lombardia. Dopo le discussioni dei giorni scorsi sugli emendamenti ‘identitari’ presentati dalla Lega al decreto sulle navi delle Ong, stoppati da Fratelli d’Italia e forzisti in Commissione alla Camera per evitare scontri troppo frontali, la presa di posizione di Silvio Berlusconi tiene alto il confronto nel centrodestra. In un video rivolto agli anziani, il leader di Forza Italia rimarca quanto il suo partito, all’interno della coalizione, rappresenti “l’anima più indispensabile di tutte” perché “senza di noi – assicura – non esisterebbe un centrodestra di governo”. E ancora: “Noi, solo noi di Forza Italia, abbiamo il progetto” di portare a 1.000 euro la pensione minima per gli anziani” e per questo lui chiede il voto solo per il suo partito che è quello “che ha sempre mantenuto le promesse elettorali”. Ogni partito della coalizione, insomma, in vista della competizione elettorale che metterà in luce il peso di ciascuno, continua a piantare bandierine su temi caldi che riguardano soprattutto la giustizia per parlare al proprio elettorato. Ma questo, a lungo andare, si teme nello stesso centrodestra, potrebbe avere conseguenze. Potrebbe allargare, tra le forze politiche, solchi già visibili, come dimostra quanto accade, ad esempio, sul tema delle intercettazioni. Dopo aver auspicato una seria riforma sugli ‘ascolti’, sollevando un vespaio di critiche tra magistrati e parte dell’opposizione, il Guardasigilli Carlo Nordio è stato costretto a tirare il freno a mano.

Sia dalla premier Giorgia Meloni, sia dalla Lega, che sul punto ha preso le distanze attraverso la responsabile Giustizia Giulia Bongiorno che sostiene più la necessità di disciplinare l’uso del Trojan che di riformare l’intero sistema limitando l’azione delle toghe. E sempre dal partito di via Bellerio , con il deputato Davide Bellomo, si osserva come le vere emergenze in tema di giustizia siano più i reati di mafia e l’escalation di violenza tra i minori che le intercettazioni. Ma c’è anche la partita della separazione delle carriere dei magistrati a creare tensione. Il Terzo Polo, con la proposta di legge depositata alla Camera dal responsabile Giustizia di Azione Enrico Costa e calendarizzata in Commissione per il 2 febbraio, ha battuto sul tempo il centrodestra. E tra FI e Lega si è aperta la gara a depositare prima analoghi provvedimenti per non lasciare la ‘primogenitura’ del testo a Carlo Calenda. Così dopo la nota dei forzisti in cui si annunciava un ddl sul tema (in verità ancora non pervenuto a Montecitorio) il capogruppo al Senato Licia Ronzulli ribadisce che sulla separazione delle carriere dei magistrati è Forza Italia che si è sempre battuta. E, mentre i parlamentari del M5S annunciano un progetto di legge per “eliminare i gravi errori prodotti dalla riforma Cartabia” come quello di azzerare la procedibilità d’ufficio per alcuni reati (che i pentastellati vogliono ripristinare), nella maggioranza è scontro anche su presidenzialismo e Autonomia.

Quest’ultima la invoca la Lega che prima del voto spera almeno nell’ufficialità di una bozza. Mentre il presidenzialismo resta il cavallo di battaglia di FdI. Anche se comincia a prendere piede nel centrodestra l’ipotesi premierato. A tenere sempre alta la tensione nella coalizione è stata anche la partita del Csm. Dopo il cambio in corsa del candidato di Fratelli d’Italia, Giuseppe Valentino (risultato indagato) con Felice Giuffrè, per la vicepresidenza la spunta la Lega con Fabio Pinelli. L’altra candidata di FdI, Daniela Bianchini, che sarebbe potuta essere la prima donna vicepresidente di Palazzo dei Marescialli, non è passata . Ma divisioni si registrano anche sul metodo. C’è chi attacca frontalmente “il settarismo di frange della magistratura spesso ben presenti a Milano”, come Maurizio Gasparri (FI) e chi, invece, come FdI, vorrebbe evitare lo scontro con le toghe, almeno in questo periodo così delicato.

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Cronache

Nuovo identikit per Giovanni Motisi diffuso dalla Polizia: è caccia al latitante dell’ala stragista di Cosa Nostra

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal lontano 1998 e inserito nell’elenco dei fuggitivi di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Motisi è noto come uno degli ultimi grandi latitanti protagonisti della fase stragista di Cosa Nostra, e le indagini per la sua cattura sono in corso senza sosta.

Le autorità di Palermo stanno coordinando le indagini, con l’obiettivo di rintracciare e arrestare Giovanni Motisi. A tal fine, la Polizia di Stato ha adottato anche le più moderne tecnologie investigative, tra cui la tecnica della “Age progression”, che consente di elaborare un’immagine del volto dell’individuo invecchiato nel tempo.

La tecnica dell’Age progression si basa sull’analisi e l’attualizzazione di specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Utilizzando le competenze e le avanzate tecnologie del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato, sono state rielaborate e aggiornate alcune immagini del latitante, risalenti agli anni ’80 e ’90.

Questo lavoro tecnico ha consentito di creare un nuovo identikit con alcune possibili variazioni dei tratti attuali del volto di Giovanni Motisi. Si tratta di un ulteriore sforzo per stringere il cerchio delle indagini e arrivare alla cattura del pericoloso latitante.

“Il nuovo identikit faciliterà il lavoro degli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Palermo, ma potrà anche incoraggiare la collaborazione dei cittadini”, sottolineano le autorità della Polizia di Stato.

L’appello alle persone è quindi chiaro: ogni informazione che possa aiutare a individuare Giovanni Motisi e a portarlo di fronte alla giustizia è preziosa e fondamentale per garantire la sicurezza della comunità e per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.

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Cronache

Napoli, sequestrata nave turca con grano ucraino: conteneva sigarette di contrabbando

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Nave carica di mais e grano ucraino e sigarette di contrabbando. Carabinieri arrestano 4 persone, anche il comandante del cargo

Si tratta di una nave turca, battente bandiera panamense, dove i carabinieri della sezione operativa e radiomobile di Castellammare di Stabia hanno trovato migliaia di pacchetti di sigarette di contrabbando. Proveniente dall’Ucraina con un carico di mais e grano e attraccata nel porto di Torre Annunziata, l’imbarcazione nascondeva nella stiva circa 7000 pacchetti di sigarette di origini serbe ma destinate verosimilmente al mercato nero napoletano.

In manette il comandante della nave, un 39enne siriano di Tartus e 3 oplontini di 68, 57 e 58 anni. Questi ultimi avevano appena prelevato 500 stecche del carico (5000 pacchetti) e li avevano stipati in un’auto. Sono stati arrestati per contrabbando di tabacchi esteri.

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Esteri

Usa bloccano bozza su adesione piena Palestina all’Onu

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Gli Usa hanno bloccato con il veto la bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che raccomandava l’adesione piena della Palestina alle Nazioni Unite. Il testo ha ottenuto 12 voti a favore (Algeria, Russia, Cina, Francia, Guyana, Sierra Leone, Mozambico, Slovenia, Malta, Ecuador, Sud Corea, Giappone), 2 astensioni (Gran Bretagna e Svizzera) e il no degli Stati Uniti.

La brevissima bozza presentata dall’Algeria “raccomanda all’Assemblea Generale che lo stato di Palestina sia ammesso come membro dell’Onu”. Per essere ammessa alle Nazioni Unite a pieno titolo la Palestina doveva ottenere una raccomandazione positiva del Consiglio di Sicurezza (con nove sì e nessun veto) quindi essere approvata dall’Assemblea Generale a maggioranza dei due terzi.

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