Collegati con noi

Cronache

Azienda e sindacati vicini alle famiglie dei lavoratori Adler, la Procura di Nola ha aperto un’inchiesta

Pubblicato

del

Due mesi di chiusura. Due mesi di cassa integrazione. Due mesi difficili per tutti, anche per i dipendenti Adler, benché sia una solida ed eccellente realtà industriale con siti produttivi in molti paesi al mondo. Alla riapertura, purtroppo, una tragedia assurda. Una esplosione. I morti. I feriti. La paura di chi era tornato a lavoro e si trovava in fabbrica. La paura anche di chi risiede nelle vicinanze del sito produttivo di Ottaviano. La deflagrazione è stata potentissima. Ne abbiamo raccontato nei dettagli, senza indugiare sugli aspetti macabri. Ci sono persone morte. Occorre rispetto. Su quanto accaduto l’azienda – in un breve comunicato per i media – “esprime innanzitutto preoccupazione per le persone coinvolte e vicinanza alle famiglie dei lavoratori”. L’azienda ha reso noto, inoltre, che “una volta assistiti i feriti e gestita l’emergenza assieme al personale sanitario, in collaborazione con le Forze dell’Ordine verrà fatto tutto il possibile per verificare quanto accaduto”. E trattandosi di un gruppo industriale globale serio, con cuore e testa a Napoli, ha tenuto a precisare che “appena accertato quanto successo l’Azienda provvederà ad informare la stampa con un comunicato”. Questioni anche di trasparenza. Nella Adler non abbiamo notizie di incidenti mortali sul lavoro.

Solidarietà e vicinanza ai lavoratori della Adler, soprattutto verso gli operai deceduti e gli operai feriti coinvolti nell’esplosione avvenuta nell’azienda di Ottaviano è stata espressa da Cgil, Cisl e Uil. “Purtroppo, anche in piena pandemia da Covid-19, continuano a verificarsi gli incidenti sul lavoro e, questo, ci fa capire e ci testimonia ancora più fortemente che non bisogna mai abbassare la guardia” argomenta la Uil. “Siamo di fronte ad una tragedia che ci lascia attoniti e che impone a tutti di mantenere elevato il livello di prevenzione della salute e della sicurezza dei lavoratori nelle aziende, ancor più in una fase delicata come quella che stiamo vivendo, perche’ tragedie simili non si verifichino mai più” è scritto in una nota del segretario generale Cgil Campania, Nicola Ricci. La procura di Nola ha già aperto un fascicolo d’inchiesta per omicidio colposo.

Esplosione nella fabbrica Adler di Ottaviano, il bilancio provvisorio di sangue: due morti ed un ferito grave

Advertisement

Cronache

Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

Pubblicato

del

Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

Continua a leggere

Cronache

Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

Pubblicato

del

Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

Continua a leggere

Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

Pubblicato

del

Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto