Collegati con noi

Politica

Autunno parte da 87 crisi, “salvati” 1.500 lavoratori

Pubblicato

del

L’autunno delle crisi aziendali riparte con 87 tavoli aperti al Ministero dello sviluppo economico. Vertenze quasi dimezzate rispetto a due anni fa e che si punta a ridurre ulteriormente anche con nuovi strumenti come le misure contro le delocalizzazioni ‘selvagge’ in arrivo a breve. Intanto grazie al lavoro intenso del Ministero per gestire le crisi intervenendo con cassa integrazione e prospettive di reindustrializzazione, negli ultimi due mesi, sono stati evitati licenziamenti per circa 1.500 lavoratori. Si tratta dei dipendenti delle societa’ Elica (500 lavoratori), ex Embraco (500), Riese (100 dipendenti) e IndelFab (537 lavoratori), crisi per le quali negli ultimi mesi sono state avviate numerose interlocuzioni che hanno garantito il rinnovo della cassa integrazione e l’apertura di percorsi di sviluppo fondamentali per la ricerca di soluzioni utili alla chiusura delle vertenze. E i numeri dei lavoratori ‘salvati’ potrebbero salire ulteriormente nelle prossime settimane, se si riusciranno a fare passi avanti anche sul fronte delle crisi di Gkn e Gianetti: se si riuscira’ a convincere le aziende ad accettare le due settimane di cig, si eviteranno altri 700 licenziamenti, portando il totale a circa 2.200. Nel complesso, i dati sui tavoli di crisi aperti al Ministero dello sviluppo economico – su cui ha la delega dal 2019, gia’ con il precedente governo Conte, la viceministra Alessandra Todde -, evidenziano che le vertenze su cui si sta lavorando sono 87 (di cui 57 tavoli aperti e 30 di monitoriaggio): numeri che negli ultimi 2 anni si sono fortemente ridotti (erano 150 nel dicembre 2019), grazie al lavoro svolto quotidianamente nella gestione delle crisi d’impresa. E nei prossimi mesi potrebbero arrivare nuovi strumenti per arginare il fenomeno delle delocalizzazioni ‘selvagge’. Il ministro del lavoro Andrea Orlando e la viceministra dello sviluppo Alessandra Todde stanno infatti lavorando ad un decreto, che si punta a portare in discussione nel primo cdm tra fine agosto e inizio settembre, che introduce un percorso obbligato per le aziende che, pur non essendo in crisi, decidano di chiudere e delocalizzare: arriva il diritto di allerta e si punta sulla responsabilita’ sociale dell’impresa e per chi non rispettera’ l’iter, sono previste multe e il divieto di accesso ai finanziamenti e incentivi pubblici. Intanto con il ritorno dalla pausa estiva, il lavoro per risolvere le vertenze e’ pronto a ripartire a pieno ritmo, con diversi tavoli gia’ in calendario. Si parte da Whirlpool, con un incontro che potrebbe essere fissato gia’ a fine mese o al massimo ai primi di settembre. Il piano cui sta lavorando il Mise per il rilancio del sito di Napoli mira a una “soluzione duratura”, con Invitalia che sta cercando aziende primarie e consolidate interessate a questa prospettiva. C’e’ poi la vertenza Elica, azienda leader nelle cappe da cucina, il cui tavolo verra’ riconvocato nei primi giorni di settembre: l’azienda si e’ impegnata a sospendere ogni azione unilaterale legata al precedente piano che comprendeva i licenziamenti e ora l’obiettivo, emerso nell’ultimo incontro, e’ condividere con tutte le parti un piano industriale che escluda gli esuberi; la data fissata per concludere il percorso di confronto e’ il 30 settembre. Infine, e’ convocato per il 9 settembre il tavolo tecnico per Blutec, che si svolgera’ direttamente in Sicilia a Termini Imerese.

Advertisement

In Evidenza

Studenti bocciati con il 5 e multe a chi aggredisce prof

Pubblicato

del

Dalla bocciatura con il 5 in condotta al ritorno della valutazione numerica sul comportamento alle scuole medie fino alle multe per aggressioni al personale scolastico. Via libera del Senato al disegno di legge messo a punto dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Il provvedimento, che ora deve passare alla Camera, prevede una serie di novità. Il voto in condotta sarà numerico anche alle scuole medie. Il giudizio sintetico sul comportamento rimarrà, dunque, solamente per i bambini della scuola primaria. Per tutti gli altri ci sarà il voto espresso in decimi e farà media con le altre materie. Sia alle medie che alle superiori, se non si raggiunge almeno il 6 in condotta si verrà automaticamente bocciati.

L’insufficienza si può ottenere per mancanze disciplinari gravi e reiterate avvenute nel corso di tutto l’anno scolastico. Per quanto riguarda le scuole superiori, nel caso di voto pari a 6 si avrà un debito formativo e si dovrà sostenere un elaborato di educazione civica. Il vero spartiacque per gli studenti delle superiori, specie in ottica diploma, è però l’8 in condotta. Se non si supera questa soglia si possono perdere fino a 3 punti di credito scolastico, punteggio che va a confluire direttamente nel voto di Maturità. Anche le sospensioni cambieranno.

Non ci sarà più l’allontanamento da scuola e lo studente dovrà partecipare ad attività scolastiche di riflessione e a una verifica finale da sottoporre al consiglio di classe. Il tenore della punizione dipenderà dalla durata della sospensione. Chi avrà più di due giorni dovrà partecipare ad “attività di cittadinanza solidale” in strutture convenzionate. Per il ministro Valditara si tratta di “un importante passo in avanti nella costruzione di una scuola che responsabilizza i ragazzi e restituisce autorevolezza ai docenti”. “A differenza di quanti parlano di misure autoritarie e inutilmente punitive – ha detto il ministro – io rivendico la scelta di dare il giusto peso alla condotta nel percorso scolastico degli studenti”.

Il provvedimento introduce anche multe per i reati commessi ai danni di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola a causa o nell’esercizio delle sue funzioni. La somma varia dai 500 ai 10.000 mila euro “a titolo di riparazione pecuniaria in favore dell’istituzione scolastica di appartenenza della persona offesa”. “È anche importante – ha sottolineato Valditara – che chi abbia aggredito personale della scuola risarcisca la scuola per il danno di immagine che ha contribuito a creare”.

E sempre il ministro ha annunciato oggi, rispondendo a un question time alla Camera, che è allo studio una normativa che riguarderà le chiusure scolastiche per festività religiose. “La norma che stiamo studiando è molto semplice – ha detto – non consentire la chiusura delle scuole in occasione di festività religiose o nazionali non riconosciute dallo Stato italiano. Ovviamente senza nessuna discriminazione nei confronti dei ragazzi che vogliano invece festeggiare quelle determinate ricorrenze, che saranno giustificati se rimarranno a casa”.

Continua a leggere

Politica

Time, Meloni tra le 100 persone più influenti al mondo

Pubblicato

del

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni figura tra le 100 persone più influenti del mondo nel 2024 nella lista pubblicata dalla rivista statunitense ‘Time’. La premier è inserita nella categoria ‘leader’ insieme, tra gli altri, a Donald Tusk, Javier Milei, Li Qiang e Yulia Navalnaya. Nella scheda che parla di lei, si legge che “quando Giorgia Meloni è salita al potere in Italia nel 2022, diventando la prima donna leader del Paese, molti osservatori nutrivano timori per il suo partito di estrema destra e per l’impatto che avrebbe avuto sull’Europa e sul mondo.

Ma a due anni di distanza, Meloni rimane popolare, non solo in Italia, dove gode di un rating del 41% nonostante una debole crescita economica, ma anche tra i leader occidentali, molti dei quali sono stati rallegrati dal suo fermo sostegno all’Ucraina (e, in particolare, dalla sua capacità di persuadere leader come l’ungherese Viktor Orban a sostenere i finanziamenti europei a Kiev)”. “Meloni – si legge ancora sul magazine americano – non ha abbandonato completamente la sua politica di destra. In patria, il suo governo ha perseguito politiche che, secondo i critici, erodono silenziosamente i diritti Lgbtq+. A livello di Unione europea, è stata accreditata come la forza trainante dell’approccio del blocco all’immigrazione, che prevede il pagamento di paesi come Egitto e Tunisia per impedire agli aspiranti migranti di partire. Se il blocco di destra europeo dovesse espandersi dopo le elezioni del Parlamento europeo di giugno, come previsto dai sondaggi, Meloni potrebbe emergere come sua naturale figura di spicco”.

Continua a leggere

Politica

Dopo l’addio di Amadeus, prime conferme in Rai

Pubblicato

del

Dopo l’addio di Amadeus e le voci su possibili nuove uscite da Viale Mazzini, arrivano le prime conferme per i volti noti Rai in vista della prossima stagione. Sigfrido Ranucci ha annunciato la prosecuzione di Report, ma anche Federica Sciarelli dovrebbe andare avanti con Chi l’ha visto?. Più incerto il futuro di Fiorello che ha smentito nuovamente il suo passaggio al Nove. Della programmazione in arrivo sulla tv pubblica, in particolare dei palinsesti estivi, si è parlato nella riunione del consiglio di amministrazione che ha approvato il bilancio del 2023, chiusosi in pareggio, che è uno degli ultimi atti dell’attuale vertice in attesa di rinnovo.

A movimentare la giornata del telemercato ci ha pensato come al solito di prima mattina a Viva Rai2 Fiorello che, nella sua rassegna stampa satirica, ha ipotizzato l’acquisto del polo giornalistico di La7 da parte della Warner, spingendo sia l’azienda americana che quella italiana alla smentita. Anche una battuta dello showman sul possibile interesse del Nove per il direttore del TgLa7 Enrico Mentana ha fatto rumore, se non altro perché si inserisce nelle voci di un possibile rafforzamento dell’offerta informativa, dopo quella dell’intrattenimento, da parte del canale di Warner Bros.

Discovery. La rete comunque può già fare affidamento sulla Cnn, che è una divisione del gruppo, e potrebbe, dunque, guardarsi attorno più che altro sul fronte dell’approfondimento. Domani, comunque, è atteso l’annuncio ufficiale del contratto con Amadeus, che condurrà un game show in access e un format musicale in prima serata, e forse si saprà qualcosa in più sulle strategie future dell’emittente.

Non dovrebbe essere comunque quella la destinazione di Fiorello, che oggi, dopo aver ribadito che non ci andrà, neanche in part time, ha fatto sapere che gli piacerebbe “un bel programma radiofonico, ma senza visual radio”. Sarebbe stato corteggiato da La7, almeno in passato, invece, Ranucci che, dopo la notizia della conferma delle repliche estive di Report in cda, ha assicurato con si muoverà. “A me piace la Rai, sono innamorato di quest’azienda”, ha detto il conduttore, ringraziando l’Ad Roberto Sergio che si è speso per la conferma del programma di Rai3 anche per la prossima stagione.

Dovrebbe proseguire anche Chi l’ha visto?: la conduttrice Federica Sciarelli starebbe, infatti, per firmare un biennale per proseguire la collaborazione anche dopo il pensionamento, che è previsto per ottobre 2025 ma potrebbe essere anticipato per via delle ferie arretrate. Una novità per l’estate della terza rete è, invece, il nuovo approfondimento con Monica Maggioni, al debutto il 24 luglio in prime time.

L’addio di Amadeus ha lasciato, comunque, strascichi in Rai. In cda Sergio ha ribadito che si è trattato di una scelta dettata da motivi personali e che la Rai ha fatto tutte le offerte possibili per convincerlo a rimanere. In ogni modo, l’assemblea dei cdr, ricordando la lunga scia di volti che hanno lasciato la tv pubblica e contestando “la volontà di trasformare il servizio pubblico nel megafono dei partiti”, ha proclamato lo stato di agitazione e affidato all’Usigrai un pacchetto di cinque giorni di sciopero.

Domani in consiglio si discuterà del Media Freedom Act, che impone di garantire trasparenza e indipendenza nella scelta dei vertici, e del regolamento sulla par condicio, che ha provocato forti polemiche in Vigilanza. Il clima, insomma, resta teso proprio quando si entra nella fase calda del rinnovo del consiglio.

Le carica di Ad dovrebbe passare a Giampaolo Rossi e quella di presidente, a meno di sorprese dell’ultim’ora, a Simona Agnes, ma c’è ancora qualche incertezza sui nomi degli altri membri del consiglio, se si esclude la conferma per il Movimento 5 Stelle di Alessandro Di Majo. Sabato 20 aprile scade il termine per la presentazione dei curricula dei quattro componenti eletti da Camera e Senato. Lo stesso termine vale per le candidature per il rappresentante dei dipendenti, un ruolo per il quale si ripropone l’attuale consigliere Davide Di Pietro.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto