Al re della terra rossa, sulla superficie a lui piu’ ostile, il cemento di Melbourne, riesce l’impresa della vita. E non solo perche’ con il 21/o slam conquistato Rafa Nadal diventa il piu’ vincente di tutti nel singolare maschile, ma perche’ il trionfo arrivato in rimonta, dopo oltre cinque ore di sudore e colpi magistrali che hanno sfiancato Daniil Medveded, presente e futuro del tennis mondiale, rende lo spagnolo davvero immortale. Il covid solo qualche settimana fa, infortuni, schiena sempre dolorante, l’idea di smettere che rincorre i pensieri; eppure a 35 anni, dieci in piu’ dell’avversario, il maiorchino si prende anche l’Open d’Australia, quello piu’ indigesto, vinto in passato solo nel 2009. E lo fa con un match da supereroe: ribaltando un punteggio che sembrava darlo per finito. Il russo, che pensava di diventare il numero uno mondiale, si era assicurato i primi due set, pregustando la vittoria: e invece l’infinito Nadal ha ribaltato tutto chiudendo al quinto set dopo cinque ore e 24 minuti con il punteggio di 2-6 6-7(5) 6-4 6-4 7-5. E arriva lo slam da record, quello che gli consente di superare Novak Djokovic e Roger Federer, fermi a 20. E dai rivali della triade dei sogni non sono mancati i complimenti: “Mai sottovalutare un grande campione – l’omaggio dello svizzero -. Che partita. Al mio amico e grande rivale Nadal sincere congratulazioni per essere diventato il primo uomo a vincere 21 titoli del Grande Slam. Qualche mese fa stavamo scherzando sul fatto che entrambi fossimo con le stampelle. Incredibile”. Piu’ freddo il grande assente a Melbourne, Djokovic: “C’e’ stato del tennis eccezionale giocato agli Aus Open. Congratulazioni a Nadal, un risultato straordinario: ha prevalso uno spirito combattivo impressionante”. Un match da batticuore, in cui ha rubato la scena per qualche minuto anche un attivista per i diritti dei rifugiati che ha fatto invasione di campo, subito fermato e portato via dagli steward. Un fuori programma che non ha fatto perdere la concentrazione ai campioni in campo: soprattutto lo spagnolo, al quale il tempo lascia i segni ma non toglie talento e grinta. Cosi’ nel blu della Rod Laver Arena, con il pubblico tutto per lui, la ola sulle tribune, alla fine sono lacrime e muscoli a pezzi. “Sono sfinito, ma felice – le parole di un commosso Nadal, capace di mettersi in bici dopo la battaglia in campo – Questo torneo lo portero’ per sempre nel cuore: ho vissuto tre settimane incredibili, e oggi uno dei giorni piu’ emozionanti della mia carriera. E’ incredibile che solo 45 giorni fa pensavo di dover smettere. Prima di cominciare, avrei detto che questo era il mio ultimo Aus Open: oggi non lo penso, dico solo che faro’ il mio meglio per tornare anche il prossimo anno”. Al terzo set Medveded la partita poteva anche chiuderla, vincerla ancora al quinto, ma di fronte si e’ trovato il guerriero Nadal. “Quando hai perso la speranza, pensa a Nadal” dicono di lui in Spagna. Tra rituali maniacali e colpi implacabili, il mancino di Manacor si prende tutto: applausi, gloria e un bottino da 2.758.640 euro. “El mejor de la historia” l’urlo della sua Spagna, dove Nadal vive, paga le tasse e fa tanta attivita’ benefica. Quinto al mondo, con un lungo passato, recente, da numero uno (21 titoli su 29 finali disputate, re di Parigi con 13 titoli del Roland Garros vinti), Nadal a Melbourne scrive l’ennesima pagina di una storia incredibile. La sua, fatta di vita e trionfi. L’ultimo nel torneo del Down Under, per un’impresa davvero dell’altro mondo.
