Nel giorno della presentazione ufficiale di Fernando Llorente, Aurelio De Laurentiis dimostra di non aver ancora digerito la sconfitta con la Juventus, soprattutto per le modalita’ con le quali si e’ concretizzata. Il presidente del Napoli, ai microfoni della tv satellitare, ritorna su quel match e lancia una frecciatina ad Ancelotti e, indirettamente, a Koulibaly, entrambi protagonisti in negativo, a suo giudizio, di quella gara e in un certo senso responsabili della sconfitta. De Laurentiis, in sostanza, contesta all’allenatore la scelta di mandare in campo il franco-senegalese che con un’improvvido intervento e il conseguente autogol decise la partita a favore della Juve a pochi secondi dal termine. ”A volte – dice il presidente – non bisogna rispettare i gradi di importanza all’interno della squadra. Chi e’ arrivato in ritardo deve lasciare posto a chi ha fatto tutta la preparazione. Pero’ e’ difficile lasciare fuori i migliori e per questo non si possono attribuire degli errori ad Ancelotti”. De Laurentiis affronta poi il tema della Champions, competizione nella quale il Napoli esordira’ martedi’ della prossima settimana affrontando al San Paolo i campioni in carica del Liverpool. ”Abbiamo battuto i Reds in amichevole con ampio margine – osserva – ma non vorrei che potesse dare ai nostri una certa tranquillità. Dobbiamo entrare in campo arrabbiatissimi, concentratissimi, come se si giocassero la partita dell’anno. Perche’ ogni partita deve essere la partita dell’anno, solo cosi’ si raggiungono obiettivi”. Nel board dell’Eca è entrato il presidente dell’Inter, Steve Zhang, ma De Laurentiis nega problemi con lui. ”C’e’ stata – dice una cattiva informazione: Zhang e io ci stimiamo e non saremmo mai andati a competere per lo stesso ruolo, al massimo ci saremmo accordati. Io ho sempre puntato alla Club competition commettee, un board per stabilire le competizioni dei club in ottica futura. C’e’ molto da lavorare, perche’ gia’ si sta parlando del 2024-2027. Ci sono varie ipotesi, ma il mondo e’ in evoluzione e cio’ portera’ delle novita’ di anno in anno. Bisognera’ essere attenti e prevedere i cambiamenti. L’importante e’ evitare di adeguarsi. Cosi’ il mondo del calcio trarra’ dei vantaggi”. Quanto a Fernando Llorente, l’attaccante spagnolo spiega in conferenza stampa i motivi che lo hanno spinto ad accettare la maglia azzurra. ”Ho aspettato tre mesi il Napoli – spiega – perche’ e’ una grandissima squadra, la seconda in Italia in questi ultimi anni e avevo tanta voglia di tornare a giocare qui e giocare la Champions League. Ho avuto tante opzioni ma volevo rimanere in un campionato importante come quello italiano e non vedo l’ora di giocare. Poi quando ti chiama Ancelotti subito ti convince. E’ un grandissimo, ha allenato le migliori squadre e volevo lavorare per lui”. ”Lo scudetto? Dobbiamo crederci – dice Llorente – ma senza pressione, la pressione e’ tutta sulla Juventus. Noi dobbiamo stare li’ e alla fine possiamo vincerlo. Guardando il Napoli da fuori pensavo che fosse una squadra incredibile, di altissima qualita’. Bisogna solo crederci, la Juve e’ abituata a vincere, il Napoli no, invece serve fiducia. Non sara’ facile, oltre alla Juve ci sono tante squadre forti in Italia, sara’ dura – conclude – dobbiamo essere forti nella testa e non mollare”.