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Aumentano contagi e morti, gli scienziati del Governo bocciano il ritorno del calcetto

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Aumentano i tamponi e risalgono i nuovi contagi e le vittime del coronavirus in Italia, seppure in modo lieve rispetto al giorno prima. Segnali buoni dalla Lombardia, che registra una percentuale di positivi sul totale nazionale sotto il 50 per cento e una diminuzione di 200 ricoverati. Intanto pero’ il Comitato tecnico scientifico (Cts) boccia un possibile ritorno a breve del calcetto e degli sport di contatto a livello amatoriale e dilettantistico. Per il pericolo di focolai, secondo gli esperti, “vanno ancora rispettate le prescrizioni del distanziamento e della protezione individuale”. In precedenza il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora con un post su Fb aveva annunciato “parere favorevole” per la ripresa delle discipline di contatto, aggiungendo che mancava “solo l’assenso del ministro Speranza: appena lo dara’ si potra’ ricominciare”. Il titolare della Salute dovra’ pero’ tenere conto del parere dei professori del Cts, che ricordano “il rischio di ripresa della trasmissione virale in cluster determinati da aggregazioni”, “in considerazione – affermano – dell’attuale situazione epidemiologica nazionale”. Due settimane fa nel Decreto del presidente del Consiglio (Dpcm) era saltato all’ultimo il via libera al calcetto dal 25 giugno per la contrarieta’ proprio di Speranza. I dati della Protezione civile raccontano di test molecolari effettuati nelle ultime 24 ore che passano da 41 mila a 53 mila circa – ancora un livello relativamente basso; i nuovi casi trovati sono 190, a fronte dei 122 di martedi’, portando il totale nazionale a 239.410, tenendo conto di un ricalcolo di 387 unita’ in piu’ del Trentino. Gia’ un mese fa la Provincia autonoma aveva aggiunto circa 600 unita’ agli attualmente positivi. In Lombardia i nuovi casi individuati sono 88, il 46,3% del totale, in diminuzione rispetto agli ultimi giorni. Cinque le regioni ad aumento zero: Puglia, Friuli Venezia Giulia, Calabria, Molise e Basilicata, oltre al Trentino per quanto riguarda la sola giornata di oggi. Le vittime in Italia aumentano di 30, dopo il numero minimo dei tre giorni precedenti (rispettivamente 18 ieri, 23 e 24). In Lombardia si registrano solo 7 nuovi decessi, a fronte dei 6 del giorno prima. Il totale dei morti a causa del Covid registrati ufficialmente dalla Protezione civile e’ ora di 34.644. L’Emilia Romagna ne fa registrare 9 in piu’, il Piemonte 7, ma ci sono anche 11 regioni con zero vittime nelle 24 ore. Scendono ancora i ricoveri in terapia intensiva: sono 107 i pazienti nei reparti di rianimazione, 8 meno di ieri. In Lombardia sono 48, tre meno di ieri. I malati ricoverati con sintomi sono invece 1.610 con un calo di 243 rispetto a ieri, mentre quelli in isolamento domiciliare sono 16.938, con un calo di 667 unita’. Sono saliti a 186.111 i guariti e i dimessi, con un incremento rispetto a ieri di 1.526 (il Trentino ne aggiunge 447). Martedi’ l’aumento era stato di 1.159. Ora sono 18.655 i malati – gli attualmente positivi dei dati della Protezione civile -, 918 meno di ieri, quando il calo era stato di 1.064. Intanto il capo della Polizia Franco Gabrielli conferma che “le mafie potrebbero cannibalizzare i settori in crisi dopo il Covid e insinuarsi nell’economia legale – dice Gabrielli -, basti pensare a tutte le aziende che non necessariamente ripartiranno, a tutto il mondo delle strutture ricettive, che a seguito del lockdown avranno maggiori difficolta’”. In particolare la ‘ndrangheta nella fase post Covid “punta a entrare nelle societa’ che gestiscono la produzione di vaccini e farmaci per curare le malattie: alcuni valgono piu’ dell’oro”.

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Influenza e Covid, attesa crescita con ritorno a scuola

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La riapertura delle scuole dopo le festività natalizie potrebbe dare un’ulteriore spinta alle infezioni respiratorie: influenza, soprattutto, ma anche Covid-19 e virus respiratorio sinciziale. È il timore espresso da più parti e confermato anche dalla Società Italiana di Pediatria. “Con il rientro dei bambini a scuola ci aspettiamo un aumento dei casi di influenza anche se – c’è da dire – durante il periodo delle vacanze non si è osservato un calo dei contagi, probabilmente per le occasioni di vita sociale durante le festività.

Inoltre, siamo nel momento del clou del virus respiratorio sinciziale”, dice Rino Agostiniani, consigliere nazionale della Società Italiana di Pediatria, che sottolinea che “è importante che i bambini che hanno sintomi influenzali rimangano a casa”. “Ho scritto al ministro della Salute con l’obiettivo di accedere un faro su una malattia che provoca, soprattutto tra i neonati, gravi patologie, anche mortali: la bronchiolite.

La Commissione europea ha autorizzato il vaccino Nirsevimab che ha già passato severissime e rigidissime misure di controllo da parte di Ema. Questo farmaco potrebbe essere uno strumento fondamentale per la lotta alla bronchiolite ed è arrivato il momento che venga adottato anche nel nostro Paese, quanto prima”, ha intanto fatto sapere Orfeo Mazzella, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali al Senato, citando il caso di una neonata di tre mese morta a fine anno probabilmente proprio a causa di questo virus.

Intanto nelle ultime due settimane, in Italia, l’influenza e le sindromi simil-influenzali hanno fatto registrare numeri da record: due milioni di persone messe a letto solo nelle ultime due settimane dell’anno, con tassi elevati soprattutto nei bambini più piccoli “che sono quelli nel corso degli ultimi anni non hanno sviluppato un patrimonio immunitario per difendersi dall’infezione”, spiega Agostiniani. Covid-19, al contrario, nell’ultima rilevazione del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità ha mostrato un lieve rallentamento.

Tuttavia, nel mondo sembra che i contagi abbiano ripreso a salire: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nelle ultime 4 settimane ci sono stati 850mila casi di Covid nel mondo, con un aumento del 52% rispetto al mese precedente. I numeri reali, tuttavia, potrebbero essere molto più alti.

“Sappiamo che in tutto il mondo le segnalazioni sono diminuite, i centri di sorveglianza sono diminuiti, i centri di vaccinazione sono stati smantellati o chiusi. Questo fornisce un quadro incompleto della situazione e purtroppo dobbiamo aspettarci più casi di quelli che abbiamo dichiarato ufficialmente”, ha detto Christian Lindmeier dell’Oms.

Che la situazione stia peggiorando si intuisce anche dai ricoveri: tra il 13 novembre e il 10 dicembre, nei Paesi che segnalano sistematicamente i dati all’Oms e che sono ormai meno di 60, sono stati registrati più di 118 mila nuovi ricoveri per Covid e più di 1.600 nuovi ricoveri in terapia intensiva, con un aumento rispettivamente del 23% e del 51%.

La ripresa dei contagi potrebbe essere legata alla nuova JN.1 del virus Sars-CoV-2. I dati che arrivano dagli Stati Uniti sembrano confermarlo. Secondo le ultime stime dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) nell’ultima settimana JN.1 è arrivata al 61,6% di prevalenza. JN.1, che ormai è dominante anche in Italia, discende dalla variante BA.2.86 (Pirola) ed è stata isolata proprio negli Stati Uniti lo scorso settembre. Per i Cdc “al momento non vi è alcuna indicazione di un aumento della gravità da JN.1”. Tuttavia, è possibile che “questa variante possa determinare un aumento delle infezioni”.

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Covid, meno ricoveri in ospedale e meno contagi

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L’indice di trasmissibilità per il Covid-19 basato sui casi con ricovero ospedaliero al 26 dicembre si conferma sotto soglia epidemica e sostanzialmente stabile con 0,75; in leggera diminuzione anche i ricoveri sia nei reparti che i terapia intensiva. Anche l’incidenza di casi Covid-19 diagnosticati e segnalati nel periodo 28 dicembre 2023-3 gennaio 2024 è in lieve diminuzione pari a 66 casi per 100.000 abitanti rispetto ai 70 della settimana precedente. Il numero di nuovi contagi segnalati è 38.736 contro i 40.988 della settimana precedente e i 60.556 della settimana ancora prima. Questo quanto emerge dall’ultimo monitoraggio del ministero della Salute-Istituto Superiore di Sanità, in cui viene spiegato che, per l’Rt, i valori potrebbero essere sottostimati “a causa di un ritardo di notifica dei ricoveri durante i giorni festivi” e per l’incidenza “in parte per una ridotta frequenza di diagnosi effettuate durante i giorni festivi”.

Per le ospedalizzazioni, al 3 gennaio l’occupazione dei posti letto in area medica risulta pari al 10,1% (6.320 ricoverati) rispetto all’11,0% rilevato al 27 dicembre 2023. In riduzione anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 2,8% (246 ricoverati), rispetto alla settimana precedente (3,2% al 27 dicembre 2023). I tassi di ospedalizzazione e mortalità, viene rilevato nel monitoraggio, aumentano con l’età, presentando i valori più elevati nella fascia d’età 90+ anni; anche il tasso di ricovero in terapia intensiva aumenta con l’età. L’incidenza settimanale dei casi diagnosticati e segnalati risulta in diminuzione nella maggior parte delle Regioni e Province.

L’incidenza più elevata è stata riportata nella Regione Lazio (128 casi per 100.000 abitanti) e la più bassa in Sicilia (6 casi per 100.000 abitanti). Le reinfezioni sono al 43% circa, in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente. Per quanto riguarda le varianti, alla data della più recente indagine rapida condotta dall’11 al 17 dicembre 2023, JN.1 (discendente di BA.2.86) è predominante, con una prevalenza nazionale stimata pari a 38,1%. Si conferma, inoltre, se pur con valori di prevalenza in diminuzione, la co-circolazione di ceppi virali ricombinanti riconducibili a XBB, ed in particolare alla variante d’interesse EG.5 (prevalenza nazionale stimata pari a 30,6%).

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In Spagna torna mascherina contro boom virus respiratori e Covid

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Un appello al “buon senso” e la raccomandazione “ad avere sempre a portata di mano la mascherina” da indossare negli ambienti affollati o sui trasporti pubblici è stato lanciato oggi dalla ministra spagnola di Sanità, Monica Garcia, a causa del “notevole aumento” di virus respiratori registrati negli ultimi giorni, che hanno già portato in emergenza numerosi centri di salute e servizi di pronto soccorso ospedalieri. In una dichiarazione alla tv nazionale Rtve, Garcia ha fatto riferimento all’incidenza attuale di virus respiratori “di 1.000 casi per 100.000 abitanti”, secondo il rapporto settimanale dell’Istituto Carlos III di riferimento.

“Il tasso di ricoveri, nonostante il lieve aumento, si mantiene basso, sotto i 30 casi per 100.000 abitanti”, ha aggiunto, ma “è prevedibile che continuerà a intensificarsi nei prossimi giorni”. La ministra ha convocato per lunedì il Consiglio interterritoriale del Sistema sanitario nazionale di salute, per “unificare i criteri per “affrontare i picchi di virus respiratori”, dopo che regioni come la Catalogna e la Comunità Valenziana hanno ripristinato da oggi l’obbligo di mascherina in ospedali, centri sanitari e residenze di anziani.

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